L’isola Gatto e l’isola Topo di Songkhla sono parte essenziale della mia infanzia, poiché amavo farmi raccontare la storia di questi due animali ogni volta che venivamo a Samila Beach durante le ferie. La spiaggia di Samila non si trova molto lontano da Hatyai, e, sin da piccola, durante le mie vacanze estive in Thailandia, mi è capitato di venire spesso qui, anche solo per un picnic in riva al mare.
Questa spiaggia è caratterizzata da tre elementi molto famosi, che potete vedere nella foto seguente: la statua della sirenetta (ho saputo solo molti anni dopo che la statua della Sirenetta di Copenaghen era molto più famosa) e le due isole, soprannominate l’isola gatto ( เกาะแมว – Koh Maeo ) e l’isola topo ( เกาะหนู – Koh Noo ). Recentemente è possibile trovare anche altri punti turistici a Songkhla, tra cui una grande statua di Phaya Nak, divisa in diverse parti sparse per tutta la città.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l’isola più grande e più vicina è l’isola topo: personalmente da bimba le confondevo spesso, forse perché nel mio immaginario il gatto doveva essere più grande del topo e anche perché l’isola più vicina mi sembra proprio avere la forma di un gatto acciambellato.
La verità è che questi nomi non sono però stati dati in base alla rassomiglianza con questi due animali, bensì in seguito a una leggenda abbastanza diffusa nella città di Songkhla.
La leggenda dell’isola Gatto e dell’isola Topo di Songkhla
C’era una volta un mercante cinese che veniva spesso con la sua barca a vendere le sue merci nella città di Songkhla, e una volta venduto tutto, egli comprava nuove merci dalla città thailandese per andare a rivenderle in Cina.
Un giorno, mentre era intento a scegliere le merci da caricare sulla nave per il viaggio di ritorno, il mercante vide un cane e un gatto, li trovò molto belli e li volle comprare perché gli facessero compagnia.
Dopo un po’ di tempo però il cane e il gatto cominciarono ad annoiarsi sulla nave, e poiché provavano nostalgia di casa, pensarono ad un piano per poter scappare e tornare a Songkhla.
Il cane disse al gatto: “Il mercante ha una sfera di vetro magica che permette a chi la possiede di non annegare.“
Il gatto cominciò a pensare a come fare per impossessarsi di quella sfera, e convinse un topo della nave a rubarla per lui, assicurandogli che lo avrebbero portato con loro nella fuga.
Una notte del mese seguente, quando la nave tornò nei pressi di Songkhla, approfittando del fatto che il mercante stava dormendo, il topolino rubò la sfera, e tenendola stretta tra i denti, tornò dai suoi compagni.
Tutti e tre, il cane, il gatto e il topo, scapparono dalla nave e cominciarono a nuotare, dirigendosi verso la riva.
Mentre si avvicinavano a terra, il topolino cominciò a pensare tra sé e sé che quella sfera doveva valere molto, e che una volta arrivati a destinazione il cane e il gatto gliel’avrebbero rubata.
Così il topo cominciò a nuotare più velocemente per scappare dai suoi compagni.
Nello stesso tempo, il gatto aveva cominciando a pensare la stessa cosa e aumentò la velocità per avvicinarsi al topo e prendergli la sfera magica.
Vedendo il gatto sempre più vicino, il topolino si spaventò e la sfera magica gli scivolò in acqua. Senza di essa sia il gatto sia il topo cominciarono ad affondare, e usarono tutte le loro forze per riuscire a rimanere a galla, inutilmente.
I loro corpi senza vita, vennero trasformati rispettivamente nell’isola del Gatto e nell’isola del Topo che si possono vedere ancora oggi.
E il cane? Il cane riuscì ad arrivare a riva stremato, e lì spirò poco dopo. Il suo corpo venne trasformato nella collinetta attualmente visibile nella baia di “Tang Kuan” ( ตังกวน ), da cui prende il nome.
La sfera magica che era caduta dalla bocca del topolino si ruppe in tantissime parti, diventando sabbia: ed è per questo si dice che nella spiaggia più a nord di Songkhla si possa trovare una finissima “sabbia di vetro” (dove “vetro” è da intendersi nel significato di “cristallino“).
Oltre la leggenda
La leggenda non lo specifica, ma probabilmente è proprio la rottura della sfera magica ad aver trasformato i corpi dei tre animali nelle isole e nella collinetta.
Io adoravo farmi raccontare questa storia, e non potete immaginare la mia gioia quando, ormai adolescente, vidi che il comune di Songkhla aveva realizzato una grande statua del gatto e del topo con in mano la sfera, proprio in fronte alle due isole, sul lungomare. La leggenda è inoltre impressa su due tavole di marmo ed è presente sia in thailandese sia in inglese.
La morale della fiaba dell’isola Gatto e dell’isola Topo
Il finale di questa leggenda è un po’ macabro, visto che tutti gli animali alla fine muoiono, ma l’insegnamento che vi si può ricavare è che, come dice il detto: chi troppo vuole, nulla stringe.
In fondo se il topo e il gatto fossero stati un po’ meno egoisti, forse le cose sarebbero andate diversamente, forse sarebbero riusciti ad arrivare a riva e vivere ancora molti anni… Certo è che se fosse andata così, oggi a Songkhla mancherebbero due isole a fare da sfondo al meraviglioso orizzonte che si può godere dalla spiaggia!
Lascia un commento