In Asia ci sono principalmente due tipi di piatti: quelli a base di riso, e quelli a base di noodles. Il termine Noodles comprende gli “spaghetti” che possono essere di riso, di uovo, farina di grano o altro. Insomma, anche i nostri spaghetti all’italiana possono rientrare in questa categoria, ma il gusto di quelli asiatici sono completamente diversi.
Piccola curiosità: in thailandese i noodles vengono classificati non solo in base agli ingredienti, ma anche alla larghezza; il termine che viene utilizzato è เส้น “Sên”, che può essere letteralmente tradotto come “filo”.
Esistono diversi tipi di larghezze tra cui scegliere, a seconda delle preferenze;
เส้นใหญ่ | Sên Yai, ovvero i “fili grandi”. Sono la misura più larga, e assomigliano alle tagliatelle, lunghe e piatte (e sono anche tra i miei preferiti, sin da bambina).
เส้นเล็ก | Sên Lék, ovvero i “fili piccoli”. Nonostante il nome, si tratta della misura media, e corrispondono circa a metà rispetto ai Sên Yai. Anche questi spaghetti sono piatti. Sono i noodles solitamente usati per il Pad Thai.
เส้นหมี | Sên Mee (da leggere: sen mi-i), conosciuti come vermicelli di riso. Sono la misura più piccola, e necessitano di un maggior tempo di cottura rispetto a quelli grandi, per risultare davvero morbidi.
เส้นแก้ว | Sên Kaew, ovvero “i fili trasparenti”. Sebbene il termine “kaew” si dovrebbe tradurre con “vetro” (o bicchiere), l’uso di questa parola è dovuto al fatto che questi spaghetti sono trasparenti. Hanno un diametro medio.
วุ้นเส้น | Wûn Sên, conosciuti come vermicelli. Sono spaghetti trasparenti molto sottili, e sono ottimi per realizzare piatti non in brodo, come lo Yam, ovvero un tipo di insalata thailandese, oppure da far cuocere in pentole di terracotta con i gamberi (Kung Op Wûn Sên).
บะหมี่เหลือง | Ba Mee Lueang, ovvero noodles gialli. Sono spaghetti a base di uovo di color giallo, ottimi da abbinare con l’anatra arrosto o grigliata.
หมี่หยก | Mee Yok, ovvero noodles verdi. Sono spaghetti a base di uovo di color verde, che deriva dall’uso di succo di cavolo misto alla pasta da cui si ricavano i noodles. Anche questi sono ottimi da abbinare con l’anatra arrosto o grigliata.
Instant Noodles: si tratta di spaghetti istantanei pronti all’uso, prodotti da diverse aziende famose, primi fra tutti “MAMA”. Questi noodles sono talmente famosi che spesso i thailandesi quando vogliono ordinare un piatto con questi spaghetti, dicono semplicemente il nome della marca “MAMA”. Per cucinarli è sufficiente metterli per qualche minuto in ammollo nell’acqua calda, aggiungendo le spezie presenti nella confezione.
Piccola curiosità: nella cultura thailandese si dice spesso che questi noodles istantanei siano la salvezza degli studenti universitari durante il periodo degli esami, perché facilissimi da cucinare e perché si possono conservare per lunghi periodi a casa, senza dover temere che vadano a male. Per variare il menù, ed evitare di mangiare solo gli spaghetti, è possibile aggiungere verdure, carne, pesce, polpette o un uovo sodo.
Altra curiosità: i bambini (e anche qualche adulto) amano mangiarli crudi, come snack invece delle patatine o merendine.
Alcuni piatti a base di noodles
Kuy teav, Kway teow o semplicemente Quit-tiau
I classici noodles di riso, serviti solitamente in brodo. Quando li si ordina, si deve scegliere il tipo di spaghetti, il tipo di brodo – Tom Yum, Yentafo-o, Nam Tok o Nam Sai – e ciò che si vuole accompagnare – polpette, anatra, pollo, maiale, carne, pesce, frutti di mare.
Pad Thai
Uno dei piatti thailandesi più conosciuti dagli stranieri. Se volete approfondire, potete recuperare il post con la ricetta QUI.
Kao Soi
Un tipico piatto del nord della Thailandia, che include sia noodles all’uovo cotti sia fritti, serviti solitamente in un curry giallo con pollo o carne e verdure.
Mee Pad
Semplicemente noodles saltati in padella con verdure, carne o gamberetti. Si trova facilmente nelle fiere e nei mercati, nelle bancarelle di street food.
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