Street food significa letteralmente “cibo di strada”, ma in Thailandia non rappresenta solo tutti quei cibi che possono essere comprati e mangiati durante una passeggiata, come gelati, castagne, polpette.
Con questo termine infatti si intendono anche tutte quelle “bancarelle” (o “baracchini” come li chiamano alcuni Farang qui) che vendono cibo in strada, e hanno un paio di tavoli dove potersi fermare a mangiare un piatto caldo prima di riprendere il proprio giro.
Potete trovare delle bancarelle di “street food” praticamente ovunque: per strada, lungo i marciapiedi, nei mercati, davanti a luoghi particolarmente frequentati, come scuole, uffici, centri commerciali.
A volte potreste persino trovare delle “bancarelle mobili”, a volte dotati di un motorino o di una bicicletta che permettono al commerciante di spostarsi in varie zone della città.
Ricordo che quando lavoravo ad Hatyai, c’era la bancarella della frutta che si fermava spesso al nostro ufficio, sapendo benissimo che molte delle mie colleghe aspettavano di poter fare una pausa merenda a base di frutta thai: insomma, una comodità assoluta!
Tra i vantaggi dello street food c’è la possibilità di trovare SEMPRE, anche nei luoghi più improbabili, un qualcosa da mettere sotto i denti. Esistono due tipologie di cibi: quelli preparati sul momento, tipici dei carrettini e di molte bancarelle e quelli già pronti, tipici dei mercatini, adatti per essere incartati e mangiati in un secondo momento, magari una volta arrivati a casa dopo aver fatto qualche acquisto tra le altre bancarelle. Qui sotto potete vedere una bancarella di noodles pronti a essere mangiati!
Tra i difetti dello street food però, c’è la possibilità di “stare male”, se siete fortunati con un semplice mal di stomaco, se siete sfortunati potrebbe venirvi la diarrea. Ciò non dipende principalmente dal cibo, ma piuttosto da una serie di fattori diversi: il piano dove il cibo viene preparato, lo smog dell’area dove vi trovate, la freschezza degli ingredienti…
Molti occidentali giudicano lo street food come “sporco”, ma mi sento di dover dire la mia su questa opinione. Molto spesso i locali street food hanno dei tavoli in alluminio che vengono puliti ad ogni cambio di clienti, e i piani di lavoro sono anche loro in alluminio, dimostrando una volontà di ricercare l’igiene necessaria per preparare dei piatti non solo buoni, ma anche puliti.
Dall’altra parte, bisogna riconoscere che la Thailandia è un paese tropicale, il che significa non solo caldo, ma anche molta polvere nell’aria, per cui il concetto di “sporco” e “pulito” non coincidono perfettamente con il nostro.
Chi ha avuto modo di passare un po’ di tempo in una casa thailandese, avrà notato come la polvere si accumuli molto facilmente, quasi senza una causa precisa.
Ma, tenendo in mente questa cosa e tornando a parlar di cibo, bisogna ammettere che i thailandesi abbiano un sistema immunitario molto più forte del nostro: essendo abituati sin da piccoli a mangiare street food, hanno sviluppato un sistema di anticorpi che li rende praticamente invulnerabili a moltissimi piatti che invece potrebbero causare problemi a qualche straniero.
Ma quindi i Farang devono astenersi dall’assaggiare tutti quei piatti strani e appettitosi che vedono sulle bancarelle di street food? No, assolutamente! Anzi, vi invito a provare più piatti possibili, tenendo a mente un paio di indicazioni:
- pulire bene le posate prima di mangiare
- lavarsi le mani prima dei pasti
- controllare la pulizia del piano su cui vengono preparati i cibi
- controllare la presenza del bollino “clean food, good taste”
Clean food, Good taste
Cibo pulito, Gusto ottimo
Dal 2014 questo logo indica tutti i locali e bancarelle che sono state riconosciute dal Dipartimento della Salute thailandese come locali puliti ed igienici. Mangiare in un luogo che ha questo logo è una sicurezza sia per i thailandesi sia, soprattutto, per gli stranieri, di star mangiando in un locale dove è assicurato un livello igienico alto – escludendo quindi i problemi di mal di pancia o diarrea che potrebbero obbligarvi a passare una notte insonne.
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