In Thailandia è possibile imbattersi in tanti cartelli strani, che possono attirare la nostra attenzione per la loro unicità. Oggi ne andiamo a vedere qualcuno, specificando dove possiamo trovarli e perché c’è stata la necessità di farli.
1. Vietato l’ingresso ai Durian
Ebbene sì, nonostante questo frutto sia considerato il re della frutta thailandese, non può essere portato all’interno di diversi edifici. In particolare, il cartello “No Durian” può essere visto negli hotel, perché l’odore di questo frutto rischia di appestare la stanza anche a causa dell’aria condizionata, che ne acuisce l’odore. Insomma, se volete assaggiare questo frutto dovrete per forza mangiarlo fuori dal vostro albergo.
Talvolta questo cartello si può trovare anche in altri luoghi, come ad esempio nei centri commerciali, in aeroporto e persino all’interno della metropolitana di Bangkok e nei taxi. Credetemi, avere un Durian maturo in macchina rischia di appestarvi gli interni per diversi giorni, e mi è capitato di vedere i thailandesi legare il Durian in dei sacchetti e appenderli all’esterno della macchina sul tergicristalli posteriore, o sulle maniglie laterali, proprio per evitare di impestare gli interni dell’auto con l’odore di questo frutto!
In alcuni posti, oltre al Durian, è vietato anche portare i Mangoot o Mangosteen all’interno delle stanze. La regina della frutta thailandese non è caratterizzata con un forte odore, come succede per il Durian, ma il problema di questo frutto è nel suo colore: la polpa della buccia interna è di colore rosso porpora, e può macchiare vestiti e lenzuola. E sebbene sulle mani basti un po’ di acqua e sapone per far andare via il colore, il lavaggio non è così semplice sulla stoffa.
2. Per favore, togliersi le scarpe
Avevamo già parlato del rapporto dei thailandesi con i piedi (recupera il post qui) e, di conseguenza, con le scarpe. In generale, in Asia ci si aspetta di togliersi le scarpe prima di entrare in casa anche in senso di rispetto, oltre che per evitare di sporcare.
Anche oggi ci sono diversi posti in cui può venir chiesto di togliersi le scarpe prima di entrare, oltre alle case private, ai templi e ai luoghi di culto: ad esempio nelle cliniche mediche, dai dentisti, dalle parrucchiere, ai cat cafè e persino in certi uffici pubblici e privati. Ricordo che anche nel reparto di donazione del sangue in alcuni ospedali viene chiesto di togliersi le scarpe.
Di solito, oltre al cartello (che però non sempre riporta anche il testo in inglese) è possibile trovare due scarpiere all’ingresso: una per le scarpe dei clienti/pazienti e una con le ciabatte da indossare per entrare all’interno.
Nella maggior parte dei casi però potrebbero non essere presenti le ciabatte, e si può entrare semplicemente a piedi nudi. Se si sta indossando delle scarpe chiuse con calzini, si possono tenere i calzini per entrare, facendo attenzione a non scivolare.
3. Posto riservato ai monaci
Nei mezzi pubblici è possibile trovare dei posti riservati ad alcune categorie di persone tra cui anziani, donne incinte, adulti con bambini piccoli e persone con disabilità. In Thailandia a queste categorie ce n’è da aggiungerne un’altra: quella dei monaci.
E i monaci si possono distinguere nei cartelli grazie al colore arancione con cui sono solitamente colorate le loro icone, come nell’esempio qui sopra.
Questi cartelli si possono trovare sulle metropolitane e nelle sale d’aspetto, come ad esempio nei posti più vicini al check in all’aeroporto. Sebbene molti turisti possano interpretare questo trattamento come un qualcosa di eccessivo, in realtà il dare priorità ai monaci e farli sedere in posti riservati è un qualcosa che permette ai thailandesi di essere più sereni.
Molti thailandesi, soprattutto le donne, non si sentono a loro agio a doversi sedere accanto ad un monaco (per la regola sociale di cui vi ho già parlato in questo post, che prevede che i monaci non possano toccare le donne), e quindi dare loro un posto riservato permette anche ai laici di essere più sereni e scegliere i posti a sedere con più tranquillità.
4. Vestirsi in maniera appropriata
I cartelli che riguardano il modo di vestirsi sono molto diffusi, non solo all’ingresso dei templi, ma anche negli uffici pubblici. E, sebbene la maggior parte degli avvertimenti riguardino le donne, in realtà ci sono anche regole che riguardano gli uomini.
La presenza di questi cartelli può far storcere il naso a molti, ma vi assicuro che non sempre basarsi sul buon senso della gente può bastare. Mi è capitato di vedere all’immigrazione turiste con pantaloncini cortissimi e sopra solo la parte superiore del bikini, come se si trovassero in spiaggia, e anche in tribunale mi è capitato di vedere avvocati doversi raccomandare con i clienti stranieri di non presentarsi all’udienza in pantaloncini e t-shirt.
Nei templi il problema viene spesso risolto dando dei Patung (se non sapete di cosa parlo, potete recuperare qui) in prestito alle turiste troppo scollate, aiutandole ad indossarli correttamente, ma negli uffici pubblici, se ci si trova davanti un funzionario particolarmente rigido, ci si può veder negare l’ingresso in questi luoghi.
5. Attenti agli elefanti / alle scimmie
In natura è possibile trovare diversi animali sulle strade, come elefanti e scimmie. In particolare, gli elefanti selvatici possono risultare molto pericolosi se si incontrano con la macchina, perché potrebbero decidere di andare contro i veicoli, ribaltarli oppure camminarci sopra.
Solitamente questi cartelli si possono trovare nelle strade isolate, vicino a foreste, lontano dai centri abitati, ma anche nelle aree vicino ai parchi naturali.
Altri animali molto pericolosi sono le scimmie, che possono trovarsi anche nel centro delle città. Per questi animali è possibile trovare due tipi di cartelli: i più classici sono “fare attenzione alle scimmie” oppure “attraversamento scimmie”, che sono posti solitamente in luoghi dove ci sono diverse colonie di scimmie, ad esempio vicino ad templi o in alcune aree in cui ci sono parchi naturali.
Ci sono poi i cartelli che solitamente sono scritti solo in thailandese in cui si riportano dei messaggi specifici, ad esempio “chiudere sempre le porte perché altrimenti entrano le scimmie negli uffici”.
Mi sono imbattuta in questo tipo di cartello nel comune di Songkhla, con cui ero andata con i miei colleghi architetti per portare alcuni progetti. Il comune in questione è posto ai piedi di una collina su cui abita una grande colonia di scimmie, ed infatti uno dei problemi dei funzionari era quello di entrare negli uffici senza venir seguiti da questi animali, che spesso si appollaiavano anche sulle finestre in attesa di trovare il momento propizio per entrare in cerca di cibo.
E, credetemi, le scimmie sanno diventare davvero cattive quando sono affamate: nei luoghi in cui sono presenti i cartelli “attenzione alle scimmie” si intende anche di far attenzione ai propri oggetti personali, in particolare borse e zaini, perché le scimmie potrebbero cercare di rubarli per cercare del cibo al loro interno.
6. Evacuazione Tsunami
Immagino che tutti si ricorderanno dello Tsunami del 2004, che ha colpito anche la parte occidentale della Thailandia, in particolare Phuket e Phang Nga.
Da allora, è possibile trovare nelle zone che furono colpite dalla catastrofe dei cartelli di evacuazione in caso di Tsunami, che indicano le zone sicure da raggiungere in caso di pericolo.
7. Lady Parking – percheggi riservati alle donne
Ed infine, l’ultimo cartello di cui voglio parlare oggi è il “Lady Parking”, o parcheggio riservato alle donne. Si tratta di una realtà presente in diversi centri commerciali ma che ha cominciato a diffondersi anche nei parcheggi dei benzinai.
In quest’ultimo caso, c’è solitamente un parcheggio riservato alle persone con disabilità e uno riservato alle donne, e si tratta dei due posti più vicini ai bagni pubblici.
Quando si parla di “riservato alle donne”, si intende “parcheggi riservati alle donne che viaggiano da sole, che viaggiano con bambini piccoli oppure con persone anziane”.
Per quanto riguarda i centri commerciali, l’area di parcheggio riservato alle donne è stata pensata per garantire maggiore sicurezza ed evitare aggressioni nei parcheggi. I parcheggi riservati alle donne infatti sono controllati da dei custodi che verificano l’identità delle persone presenti all’interno dell’auto e danno un’occhiata a chi si muove in quest’area.
I parcheggi per donne presenti dai benzinai non hanno un custode, ma cercano di dare precedenza a chi viaggia da sola e deve fare una sosta in bagno, dandole la possibilità di parcheggiare il più vicino possibile al bagno per evitare di dover attraversare tutto il piazzale da sola.
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