Nell mese di Ottobre in Thailandia si svolge il festival Je, dedicato ai vegetariani e ai vegani. Questo festival vegetariano coinvolge soprattutto le famiglie di origine cinese e colora strade e bancarelle e supermercati con il logo “เจ” (da leggersi “JE” come fosse “JESSICA”) con sfondo giallo e scritta rossa.
Che cos’è il festival JE dei vegetariani?
È di nuovo quel periodo dell’anno: le strade si colorano con bandierine gialle, la gente si veste di bianco e nei supermercati cominciano a sbucare etichette gialle con due lettere thailandesi, solitamente rosse, che indicano quali siano i cibi vegetariani che si possono mangiare in questo periodo.
Questi segnali indicano che il festival JE è iniziato!
In questo periodo, per nove giorni, molti thailandesi diventano “vegetariani” – anche se attualmente i menù vegetali sono disponibili praticamente per tutto il mese di Ottobre. Ciò significa che, dopo il periodo del festival, le persone solitamente tornano a mangiare carne e pesce, ma durante il periodo “JE” si cerca di consumare solo prodotti che non sono di origine animale.
No a maiale, pollo, uova, latte, sì a verdure, frutta, legumi, e tofu.
Ma perché diventare vegetariani solo per un limitato periodo di tempo? Alcuni potrebbero interpretare questo festival come un modo per fare Tambun, ma in realtà ci sono anche altre motivazioni.
La nascita del festival JE dei vegetariani
Il festival nasce nell’isola di Phuket, ed infatti il festival qui è molto più sentito rispetto ad altre parti in Thailandia. Si dice che nel 1825 una compagnia d’opera cinese visitò l’isola, ed alcuni membri della compagnia si ammalarono gravemente.
Per riprendersi, tutti i membri della compagnia scelsero quindi di adottare una dieta vegetariana, per chiede l’intercessione dei Nove Dèi Imperatori del Taoismo perché li curassero. Ed, in effetti, dopo pochi giorni tutti i malati si ripresero.
Per ricordare questo evento, ogni anno nel mese di Ottobre, o meglio, nel nono mese del calendario lunare cinese, i thailandesi, ed in particolare le famiglie di origine cinese, decidono di adottare una dieta vegetariana in onore dei Nove Dèi imperatori.
Sebbene si tratti di una festa di origine cinese, ormai il festival è diventato talmente popolare che vi partecipano anche i thailandesi buddisti, musulmani e cristiani, indipendentemente dal loro credo religioso, e spesso anche gli stranieri decidono di aderirvi. I partecipanti del festival sono facilmente riconoscibili perché in questo periodo indossano vestiti bianchi.
Stranezze del festival
Uno dei motivi che ha reso famoso questo festival è sicuramente l’aspetto spettacolare dei partecipanti. Infatti, si crede che gli Dèi Imperatori scendano sulla terra durante questo periodo, andando a possedere i corpi di alcuni dei partecipanti del festival, che per questo motivo è chiamato anche “il festival dei Nove Dèi Imperatori” (Nine Emperor Gods Festival).
I volontari in cui gli dèi si reincarnano sono chiamati “Ma Song”, e sarebbero in grado di fare cose impossibili per un semplice umano, e si crede che essi lo facciano per dimostrare la loro fede e la loro sottomissione agli dèi.
Sottomissione che viene dimostrata pubblicamente con questi “spettacoli” di automutilazione, dove i fedeli si infilano spade nelle guance, senza anestesia, facendole passare attraverso di esse (e anche più di una alla volta, se volete cercate su Google “Phuket Vegetarian Festival” per vedere qualche esempio – non metto immagini qui per non impressionare nessuno), o camminano sui carboni ardenti senza farsi del male fisico, e senza riportare alcuna ferita sul proprio corpo.
C’è da sottolineare che comunque c’è sempre un gruppo di medici che supervisiona ogni “spettacolo”, per assicurarsi della sicurezza di ogni volontario.
L’aspetto commerciale del festival JE
Come ormai capita per tutte le feste, anche il festival vegetariano è molto pubblicizzato, per fare un paragone, possiamo pensare a come viene “venduto” il Natale nelle società Occidentali.
Le zone della città dove si svolgerà il festival (solitamente in prossimità di templi cinesi) si tappezzano di bandierine gialle e bancarelle con cibi vegetariani e vegani, mentre nei supermercati il logo giallo e rosso viene applicato su tantissimi prodotti, anche quelli più “banali”, ovvero che si intuisce facilmente come non abbiano alcun collegamento al mondo animale, come ad esempio i succhi di frutta.
I cibi JE negli anni
Fortunatamente, con gli anni i piatti sono diventati un po’ più salutari e il numero di cibi fritti, a base di farina e che cercano di riprodurre il gusto della carne tramite l’uso di spezie, hanno cominciato a diminuire. Per darvi un’idea: una decina di anni fa mangiare fritto per molti significava mangiare verdure impanate fritte, oppure pastelle di farina e tofu impanate modellate a forma di coscia di pollo o costine di maiale, mentre adesso è possibile trovare molti menù con funghi saltati in padella, o verdure bollite da mangiare con Nam Prik vegetariano.
In questo mese inoltre, se si va in un ristorante, è molto probabile che sia presente anche un’alternativa JE, ovvero vegetariana, per chi vuole partecipare al festival senza dover per forza andare nelle zone della fiera.
Approcciare la dieta vegetariana
Ammetto che in passato ho avuto pensieri contrastanti su questo festival, non solo per l’aspetto commerciale, ma soprattutto per l’approccio che alcuni thailandesi hanno verso il festival.
Purtroppo mi è capitato di incontrare persone che partecipano al festival JE perché “va di moda“, ma anche perché “in questa settimana non è stato ucciso alcun animale per colpa mia, quindi ora sono in pace con me stessa/me stesso“.
Non approvo molto questo modo di pensare, o almeno, personalmente credo che sarebbe più coerente cambiare direttamente la propria dieta invece di farlo solo per 9 giorni e poi tornare a fare grigliate con amici e parenti.
Tuttavia, ammetto che il festival è perfetto per chi vorrebbe cambiare dieta, per motivi etici o convinzioni personali, ma non sa da dove cominciare. Il festival infatti permette di scoprire molti menù semplici da riproporre anche in casa. Inoltre, le numerose etichette gialle permettono di capire quali prodotti sostituire a quelli che consumiamo normalmente – ad esempio, per distinguere gli yogurt fatti con il latte di vacca da quelli a base di latte di soia.
Insomma, il festival JE è sicuramente una festa in continua evoluzione, che da una parte permette di provare a cambiare alimentazione per un breve periodo, per magari fare un cambiamento più rivoluzionario in futuro, e dall’altra mantiene il proprio rapporto con la memoria e la tradizione, portandola ad un livello sicuramente molto scenico (e turistico).
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