Una delle differenze principali tra il cibo occidentale e quello orientale non sta in quello che ci ritroviamo nel piatto, bensì al modo in cui ci apprestiamo a mangiarlo.
Può sembrare un’affermazione curiosa, ma non lo è se si osserva con attenzione come viene preparato il tavolo da pranzo: se sulle tavole italiane troviamo come condimenti solo il sale e il pepe, i condimenti in Thailandia variano a seconda di quello che abbiamo ordinato.
E tu come mangi? Gusti e sapori dei condimenti in Thailandia
Per cui sale, pepe, ketchup e salsa piccante se stiamo per gustarci una bistecca, o una pizza (sì, con mia grande delusione ho scoperto che qui mangiano la pizza con il ketchup… ma sorvoliamo, in fondo si tratta di pizza americana con un sacco di condimenti che effettivamente necessitano di un po’ di gusto in più), ma se si tratta di piatti tipici allora i condimenti sono diversi da quelli con cui noi occidentali abbiamo normalmente a che fare.
In quanto italiana ho sempre pensato che un piatto non dovesse essere ulteriormente condito una volta arrivato in tavola: la cuoca in questione, fosse mia mamma o la mamma di qualche mia amica, o il cuoco di un ristorante, doveva aver già controllato gli ingredienti, e il gusto di quel piatto magari era particolare proprio per qualche “ingrediente segreto” aggiunto prima di essere portato in tavola.
Dunque le lasagne che mi preparava mia mamma o quelle che magari ordinavo al ristorante potevano avere gusti leggermente diversi, ma non per questo uno era meno buono dell’altro. Semplicemente, si trattava di ricette differenti.
Dunque, secondo questa logica, siamo noi “mangiatori” a doverci adeguare al gusto del cibo che ci apprestiamo a degustare, correndo anche il rischio di trovarci davanti ad un piatto che non delizierà il nostro palato.
Ebbene, in Thailandia si verifica il contrario: è il cibo che deve adeguarsi al “mangiatore”, variando a seconda dei gusti della persona che sta per mangiare.
Ciò non significa che i piatti non abbiano un loro sapore, bensì che è sempre possibile aggiungere condimenti ulteriori per adeguare il cibo al nostro gusto personale. In Thailandia quindi i condimenti sono pensati sia per essere utilizzati durante la preparazione del piatto, sia da aggiungere in un secondo momento.
Il mio consiglio però è quello di assaggiare sempre il piatto prima di aggiungere altri condimenti: in fondo in Thailandia i cibi sono molto più speziati rispetto a quelli italiani, quindi meglio dare un assaggio prima di aggiungere altro!
Ecco i condimenti presenti in tavola
Un esempio? Qualche giorno fa sono andata a pranzo con le mie colleghe in un ristorante per gustarci una zuppa di noodle (QUITTIAU in thailandese, anche se forse nei libri e nei dizionari potreste ritrovarlo trascritto in inglese KWITTIAW… potete leggere di più riguardo a questo tipo di piatti in questo post), che per chi non la conosce si tratta di spaghetti di riso di diverse dimensioni (grandi, piccoli, a filo) e a dire il vero ci sono anche “spaghetti gialli” fatti con le uova denominati MEE LHUANG (da leggersi “mi-i luang”), in brodo, in questo caso la specialità di questo locale è il brodo piccante, il famoso “TOM YAM”.
Ebbene abbiamo ordinato tutte la stessa cosa (ad eccezione della mia collega musulmana che ha preso la “zuppa asciutta”, ovvero senza brodo poiché nell’acqua c’era del maiale), cambiando solo i noodle e gli altri ingredienti “accessori” della zuppa (io ad esempio ho preso le cozze, due mie colleghe i gamberi e un’altra con i granchi).
Anche dalle foto si può vedere come le tre zuppe non siano sostanzialmente molto differenti. Eppure chi avesse potuto assaggiare dai vari piatti, avrebbe notato che il gusto era differente. Com’è possibile? Beh, semplicemente grazie ai condimenti…
Quando si parla di QUITTIAU ci sono 4 condimenti che possono essere aggiunti a piacimento: dolce, salato, piccante e aspro.
Nella foto a lato si può vedere come si presentano sulla tavola dei ristoranti. Vediamo di esaminarli uno alla volta…
Condimento Dolce: Nam Than | Zucchero
No, non si tratta di sale, quello che vedete nella foto è zucchero (NAM THAN in thailandese). puo’ sembrare strano, ma i thai usano molto più zucchero di quanto si possa immaginare, viene usato per esaltare il gusto salato ed evitare che sia tutto TROPPO salato.
Condimento Piccante: Prik | Peperoncino
L’ingrediente forse più facile da intuire visivamente, si tratta di peperoncino (in thailandese PRIK) secco macinato. da aggiungere con cautela, è veramente molto piccante!
E se volete approfondire i piatti piccanti, vi consiglio questo post.
Condimento Aspro: Nam Som
Il liquido in questo bicchiere, il cui nome in thailandese è NAM SOM (letteralmente “acqua arancione”… sì per certi nomi i thailandesi sembrano non aver avuto molta immaginazione) si tratta in realtà di uno degli ingredienti preferiti dai thai, ovvero un miscuglio tra aceto e peperoncino fresco, che viene usato al posto del limone o dei limes per aumentare un po’ l’asprezza del brodo che si sta per degustare.
Condimento Salato: Nam Pla
No, niente sale sulle tavole dei thai, quello che vedete nella foto si chiama NAM PLA, che tradotto letteralmente significa “ACQUA DI PESCE”. ed in effetti è esattamente questo: mettendo del pesce e del sale in contenitori di ceramica a “riposare”. dopo un certo periodo di tempo si ottiene quest’acqua salata usata al posto del sale. Un’alternativa è usare i calamari al posto del pesce, il gusto rimane comunque salato, ma con un diverso retrogusto.
Ora che conosciamo gli ingredienti ci è più facile capire cosa intendevo quando, all’inizio del post, mi chiedevo “come mangi?”.
Una mia collega ama il salato, per cui aggiunge quasi solamente il NAM PLA e un po’ di PRIK per dare un gusto un po’ piccante al tutto, un’altra mia collega mette tre cucchiaini da the di NAM SOM, uno di NAM THAN e uno di PRIK, per dare vita a un brodo dal gusto particolare ma molto, molto aspro. Un’altra adora il piccante, per cui aggiunge solo un po’ di PRIK. E io?
Io, da brava italiana, non aggiungo nulla… mi gusto quello che mi arriva in tavola così com’è, con grande stupore delle mie colleghe… anche se a volte, se il brodo è troppo insipido, aggiungo un po’ di NAM PLA…
Concludo con un piccolissimo aneddoto divertente: fin da piccola a casa mia ho sempre avuto del NAM PLA a portata di mano (nei negozi cinesi si trova facilmente), e poiché c’è poca varietà di prodotti esportati, compravamo sempre la solita marca.
Si trattava di una bottiglia di vetro con un tappo simile a quello presente nella foto, solo che invece di essere bianco era verde. Per cui per tutta la mia infanzia, complice anche mio papà che non masticava affatto il thailandese, il Nam Plah è sempre stato il “tappo verde”, per cui nella mia piccola cucina si sentiva spesso l’espressione “mi passi il tappo verde per favore?”.
Lascia un commento