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Il Makha Bucha: un’importante festa buddista thailandese

immagine del Buddha durante la festa del Makha Bucha

Il giorno del Makha Bucha ( มาฆบูชา ) è un’importante festività buddista che si tiene il giorno di luna piena del terzo mese del calendario lunare.

Il nome di questa festa infatti è composto da due parole

  • Makha” ( มาฆ ), termine thailandesizzato della parola in lingua Pali che indica il terzo mese del calendario lunare;
  • Bucha” ( บูชา ), thailandesizzazione del termine in lingua Pali che significa “da venerare – da onorare”.
statue di buddha allineate lungo una via
CREDITS: pixabay.com

Cosa è successo durante il Makha Bucha

In questa notte di luna piena si radunarono spontaneamente alla presenza del Buddha 1250 “Sangha”* ovvero monaci che avevano raggiunto l’Illuminazione. La cosa particolare è che questi monaci non si erano accordati per andare a trovare il Buddha.

*Nota: il corrispettivo thailandese per Sangha è “Phra Song” ( พระสงฆ์ )

Il Buddha, colpito da questa casualità e considerandola di buono auspicio, tenne un importante discorso per ringraziare i monaci della loro presenza. Questo importante discorso è conosciuto come “Ovada-Patimokkha” ( โอวาทปาฏิโมกข์ ) e riassume i tre punti principali della dottrina del Buddha, che sono:

1. Astenersi dal commettere ogni tipo di malvagità
2. Essere buoni e fare del bene
3. Purificare la mente

mezzo busto di uomo thailandese che apre una gabbietta di legno rosso da cui esce volando un piccolo passerotto
CREDITS: postsod.com

Come si festeggia il Makha Bucha

Come per tutte le altre feste buddiste, anche il Makha Bucha prevede alcune attività che i fedeli possono fare per festeggiare. In particolare, possiamo riconoscere queste attività:

  • fare Tam-Bun ( ทำบุญ );
  • partecipare alla questua mattutina del Dtak Baat ( ตักบาตร );
  • partecipare alla processione serale del Viean Tian ( เวียนเทียน );
  • rispettare i 5 precetti buddisti in maniera più consapevole.

TAM-BUN ( ทำบุญ )

ovvero fare delle opere buone, compiere delle attività compassionevoli, fare delle donazioni ai più bisognosi (per approfondire consiglio di recuperare questa puntata del podcast)

Il concetto nascosto dietro questa parola è intraducibile in italiano: si potrebbe comparare all’atto dell’offerta, ma non solo nel senso materiale del termine.

TAM-BUN significa letteralmente “fare dei BUN” dove, con il termine “BUN” ( บุญ ), si intendono delle buone azioni che possono essere accumulate per ricevere del karma positivo in questa vita, o per poter sperare in una vita migliore nella prossima reincarnazione.

Tra le azioni considerate fare “TAM-BUN” ci sono ad esempio le offerte in denaro al tempio, o nelle scuole più bisognose (ad esempio nelle scuole per bambini sordo-muti ci sono dei programmi di TAM-BUN dove chi vuole può offrire il pranzo a questi bambini, organizzandosi con il servizio mensa e scegliendo un menù “speciale” per loro), donare il sangue, dare la libertà ad alcuni animali, come gli uccellini e i pesci (queste ultime attività sono purtroppo commercializzate all’esterno dei templi, con dei banchi con gabbiette di passerotti o vasche di anguille da liberare nel fiume vicino al tempio, ma derivano dall’usanza di alcune persone di comprare animali destinati al macello e portarli a vivere in fattoria, o comunque evitando loro la morte certa a cui erano destinati).

donna thailandese in costumi tipici che mette le offerte di cibo nei contenitori dei monaci durante la questua mattutina
CREDITS: pixabay.com

TAK BAAT ( ตักบาตร )

Collegato al TAM-BUN c’è l’attività del “TAK BAAT” ovvero offrire cibo ai monaci durante la questua mattutina. I monaci buddisti consumano un solo pasto al giorno, che si procurano grazie alla compassione dei fedeli che riempiono di riso, frutta, carne e verdure la “pentola”, ovvero il BAAT ( บาตร ), che si portano appresso durante la camminata mattutina.

Di norma infatti, allo schiarire del cielo notturno, i monaci escono dal tempio con il BAAT e percorrono le strade vicino al tempio dove troveranno i fedeli ad aspettarli per donare loro il cibo della giornata.

Solitamente nel BAAT si mette solo il riso, mentre gli altri cibi, come frutta o bevande, vengono poggiate sul coperchio del BAAT e poi riposte nella borsa dell’aiutante monaco (un fedele che si offre volontario per seguire i monaci durante la loro camminata mattutina). Infine, per la carne e le verdure cotte, queste vengono solitamente offerte al tempio in dei piatti posti su dei vassoi, ma nel caso in cui si prepari qualcosa per la questua e non si possa andare al tempio, questi piatti vengono solitamente messi in dei sacchetti di plastica.

Tutto ciò che viene raccolto dai singoli monaci viene poi diviso equamente tra tutti, dando quindi la possibilità ai monaci più anziani, o che non sono in grado di affrontare la camminata della questua a causa delle condizioni fisiche, di poter mangiare con gli altri. La tradizione vorrebbe che i monaci facciano la questua scalzi, ma attualmente li si può vedere spesso indossare dei sandali per evitare di dover camminare a piedi nudi sull’asfalto rovente.

Chi vuole partecipare a questa cerimonia deve farlo di primissima mattina, poiché i monaci escono dal tempio verso le 5.30-6.00 del mattino. Li si può poi aspettare alle porte del tempio per il loro ritorno e fare il TAK BAAT lì.

persone buddiste radunate di notte per pregare insieme, ognuno con una candela in mano
CREDITS: d.ibtimes.co.uk

VIEAN TIAN ( เวียนเทียน )

Tra le altre attività, troviamo anche il recarsi la sera prima del giorno del Makha Bucha al tempio per il “VIEAN TIAN” ovvero la processione intorno al tempio. Questa cerimonia prevede di girare intorno al tempio, in senso orario, con una candela in mano, recitando una particolare preghiera buddista. La cerimonia non è particolarmente lunga, in quanto si dovranno completare solo 3 giri intorno al tempio.

Questa attività è esclusivamente serale, ma poiché in Thailandia il sole tramonta relativamente presto (al sud, dove vivo io, il sole tramonta verso le 18.30) spesso non si protrae fino a notte fonda – per i buddisti infatti i templi non sono luoghi da visitare la notte, sia perché spesso non hanno luci elettriche, sia per non disturbare il riposo dei monaci che dovranno essere già in piedi alle prime luci dell’alba.

giovane monaco buddista seduto a gambe incrociate intento a meditare durante la festa del Makha Bucha
CREDITS: pixabay.com

RISPETTARE I 5 PRECETTI BUDDISTI DURANTE IL MAKHA BUCHA

I 5 precetti buddisti sono molto simili ai 10 comandamenti cristiani. Sebbene sarebbe meglio cercare di rispettarli sempre, durante le feste buddiste più importanti, come il Makha Bucha, si cerca di rispettarli con maggiore consapevolezza.

In particolare, l’astinenza dagli alcolici è ciò che viene maggiormente percepito dalla popolazione. Durante le feste buddiste infatti la vendita degli alcolici è solitamente proibita, e persino nei ristoranti e nei pub in queste giornate non è possibile consumare neppure una birra.

In questi importanti giorni buddisti, si prevede che i fedeli preferiscano dedicarsi alla meditazione e allo studio di ciò che ha insegnato Buddha, allontanandosi quindi temporaneamente dai piaceri carnali della vita.

In Thailandia il Makha Bucha è stata introdotta come festa a partire dal regno di re Rama IV, che riconobbe l’importanza di questo evento nella storia del buddismo. Inoltre, fu proprio sotto questo re che la famiglia reale e i membri della corte furono fortemente invitati a partecipare alle celebrazioni per questo giorno, dando così il buon esempio.

In seguito il governo volle proclamare la giornata del Makha Bucha festa nazionale per permettere a tutta la popolazione di dedicarsi attivamente alla possibilità di “creare del buon karma”, ispirati dall’insegnamento del Buddha e di potersi dedicare anche alla cura del proprio spirito dedicandosi alla meditazione e allo studio dei precetti buddisti.

donne buddiste vestite di bianco intente a meditare, sedute sull'erba con il mare sullo sfondo
CREDITS: pixabay.com

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