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Miang Kham, un antipasto thailandese

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Molto diffuso nel sud est asiatico, ed in particolare in Thailandia, Laos e Malesia, il Miang Kham (in thailandese: เมี่ยงคำ) può essere considerato un antipasto o uno spuntino molto particolare, poiché non viene portato in tavola pronto per essere consumato, bensì viene presentato con tutti gli ingredienti separati per permettere ai commensali di scegliere le porzioni a seconda dei propri gusti.

Quando si ordina un Miang Kham quindi ci si vedrà portare in tavola un vassoio con:

  • cipolla rossa tagliata a dadini
  • peperoncini tagliati a rondelle
  • zenzero tagliato a dadini
  • pezzettini di lime (con buccia)
  • scaglie di cocco tostato
  • arachidi o anacardi
  • piccoli gamberetti secchi
  • scaglie di aglio fritto (facoltativo)
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Tutti questi ingredienti devono poi essere avvolti nella foglia di Cha Plu, una pianta appartenente alla specie Piper sarmentosum molto popolare nella cucina del sud est asiatico. Questa pianta produce molte foglie durante la stagione delle pioggie, ed è infatti in questo periodo che è più facile poter mangiare il Miang Kham.

C’è da sottolineare che non si tratta di un piatto unico, anzi, è pensato per essere condiviso con parenti e amici; gli ingredienti sono preparati per avere dimensioni piccole perché devono essere avvolti all’interno della foglia di Cha Plu, il che significa che dovrebbero essere sufficienti per essere consumati con tutte le foglie portate in tavola.

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Per poter inserire tutti gli ingredienti senza che fuoriescano, è necessaria un po’ di dimestichezza: si deve piegare la foglia in modo da creare una specie di imbuto (stringendo però al massimo la parte inferiore).

Dopodiché si potranno mettere gli ingredienti di cui sopra, scegliendo uno o due pezzettini nel caso di ingredienti tagliati a dadini, e un pizzico di cocco e aglio. Una volta finito, si condisce il tutto con un bel cucchiaio dell’apposita salsa a base di pasta di gamberetti (in thailandese: กะปิ ovvero “Kapì”), si chiude la foglia e si può mangiare!

Sebbene gli ingredienti rimangano sempre gli stessi, è possibile creare delle varianti sulla base della tipologia di foglia che si usa per realizzare il Miang Kham; è possibile infatti usare delle foglie di loto (nome in thailandese: Miang Kham Bua Lhuang – ovvero, il Miang Kham con foglie di loro) oppure le foglie di tè del Nord, il cui nome è proprio Miang.

In alternativa, è anche possibile utilizzare le foglie di cavolo, spinaci o altre verdure con foglie grosse, ma queste varianti sono più diffuse in paesi limitrofi come Vietnam e Laos più che in Thailandia.

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Un po’ di storia

Il termine Miang Kham deriva dalle parole “Miang”, che indica il cibo avvolto in foglie, e la parola “Kham”, ovvero morso. Da qui si capisce come questo snack sia stato pensato per essere mangiato in un solo boccone, e da qui nasce l’usanza di consumarlo con calma con amici e parenti, accompagnando così la conversazione; per fare un paragone, credo sia possibile pensare ad un’alternativa orientale al classico “tè con biscotti” che si può offrire a qualcuno che sia venuto a trovarci.

Questo piatto cominciò a essere popolare durante il regno di re Rama V (1853-1910), poiché fu introdotto a corte dalla principessa Dara Rasami, una delle consorti del re e principessa di Chiang Mai (all’epoca ancora regno di Lanna, ma che venne presto completamente annesso al regno di Siam nel giro di 7 anni dal matrimonio tra i due). Ciò portò a questo piatto molta notorietà, anche perché lo stesso Rama V scrisse numerosi poemi riguardanti il Miang Kham, alcuni dei quali sono anche stati tradotti in inglese, in cui il Miang Kham viene menzionato essere lo snack reale per eccellenza.

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