Uno dei miei dolcetti preferiti è il Patongko: ricordo che nelle vacanze estive in Thailandia, mi svegliavo spesso con il profumo dei Patongko che mi aveva comprato mia nonna al mercato dall’altra parte della strada. Ogni tanto mia mamma me li preparava a casa in Italia, quando, soprattutto d’inverno, la nostalgia per le calde temperature e i cibi thailandesi cominciavano a farsi sentire.
Un dolce di… farina
I Patongko non sono altro che un impasto di farina, un pizzico di zucchero e di lievito. L’impasto viene poi tagliato in piccoli rettangolini che vengono poi accoppiati al centro per formare una “X”, per poi venire fritti nell’olio bollente finché non raggiungono il doppio del volume e diventano di colore dorato.
Sono da servire caldi, e si possono mangiare in diversi modi: nello scorso post vi avevo accennato alla possibilità di accoppiarli al riso bollito, ma ci sono molte altre varianti.
Una delle mie accoppiate preferite è con una salsa verde a base di foglie di pandan, oppure con del latte condensato, il tutto accompagnato da una buona tazza di tè caldo thailandese o di caffè.
La coppia perfetta
Piccola curiosità: come accennato sopra, e come potete vedere dalle foto, i Patongko di solito sono formati da una coppia di rettangoli attaccati insieme al centro.
Nella lingua thailandese la frase “siete proprio dei Patongko!” è pronunciata con affetto, poiché si può utilizzare il termine Patongko anche per riferirsi a una coppia molto affiatata, praticamente indivisibile.
Ai fornelli
Di seguito vi lascio un video tutorial (piccola precisazione: il video non l’ho fatto io, ma è uno di quelli più che ho trovato più semplici da seguire), con sottotitoli in inglese e thailandese, in cui vi mostrano le quantità e le fasi di preparazione e cottura dei Patongko.
È tempo di mettersi ai fornelli!
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