Il 5 Dicembre è sempre stata una data importante in Thailandia, poiché è il giorno in cui si festeggia il compleanno di re Rama IX, o Bhumibol Adulyadej se volete usare il suo nome thailandese, il precedente reggente, e tale data coincide con la festa del papà, poiché il re era considerato il padre di tutti i thailandesi.
Nonostante ora il re non ci sia più, il figlio, l’attuale re Rama X non ha annullato la festa, rispettando dunque la tradizione popolare, riconoscendo l’amore e il rispetto che la popolazione ha e continua ad avere nei confronti del padre. Vi ho già parlato di re Rama IX in questo post, per cui oggi voglio riportarvi alcune sue citazioni.
Western people ask me whether it is a paradox that I am a King but support democracy. I have to tell them that in Thailand, the King is the guarantor of democracy
Re Bhumibol Adulyadej
“Gli occidentali mi hanno chiesto se non sia un paradosso che io, pur essendo re, supporti la democrazia. Ho dovuto spiegargli che in Thailandia il re è il garante della democrazia.”
Abbiamo già parlato della tipologia di governo della Thailandia, che è una monarchia parlamentare e al contrario di quanto molti stranieri pensano, il re non ha potere politico (esattamente come la regina Elisabetta non può fare il bello o cattivo tempo nel Parlamento britannico).
Ma uno dei motivi che ha portato gli stranieri a pensare che il re avesse un’influenza politica sono stati probabilmente gli avvenimenti del 2005-2006, durante la crisi politica che vide scendere in strada e scontrarsi le cosiddette maglie gialle contro le maglie rosse, in cui il re fece un discorso in cui ricordava alla popolazione che i thailandesi dovevano restare uniti per non distruggere il paese, invitando dunque le due parti a cercare un dialogo.
Chi ha seguito gli avvenimenti dell’epoca, potrebbe rispondermi che non è affatto così, poiché i giornali internazionali hanno riportato che in realtà il re era coinvolto nelle retrovie, ma la storia che è stata raccontata in Thailandia e dai thailandesi non è la stessa delle testate internazionali.
Dove sia la verità, però, non ve lo saprei dire: alcuni potrebbero pensare che la stampa thailandese sia stata “manipolata”, ma dall’altra parte ci sarebbe da chiedersi dove i giornalisti stranieri abbiano preso le notizie e se le abbiano effettivamente tradotte in maniera corretta, oppure se invece siano stati loro ad essere “manipolati” per creare una cattiva reputazione agli occhi degli altri paesi.
Come disse Manzoni “ai posteri l’ardua sentenza”.
Why is it that the King do no wrong? This shows they do not regard the King as being a human. But the king can do wrong.
Re Bhumibol Adulyadej
“Perché il re non potrebbe essere nel torto? Questo dimostra che non si guarda al re come ad un essere umano. Ma il re può sbagliare”
I am not afraid if the criticism concerns what I do wrong, because then I know. Because if you say the King cannot be criticized, it means that the King is not human
Re Bhumibol Adulyadej
“Non sono spaventato dalle critiche di ciò che ho fatto di sbagliato, perché almeno ne sarei consapevole. Perché se voi dite che il re non può essere criticato, significa che il re non è umano”
Queste due citazioni sono state pronunciate in relazione alla legge di lesà maestà vigente in Thailandia; il re ha cercato di mitigare quella legge, per invitare la popolazione a rapportarsi alla famiglia reale con rispetto, ma ricordando sempre che anche loro sono umani, e possono commettere degli errori.
Sicuramente è un atteggiamento molto diverso dalla tradizionale visione proposta alla popolazione di famiglia reale paragonata alla divinità, o discendenti di essa.
I became inspired while I was listening to music on the radio. I felt the music in my head sounded better, so I turned off the radio and scribbled it down on a piece of paper. I remember that it was in May. People liked that song. They say it was beautiful. I felt overjoyed.
Re Bhumibol Adulyadej
“Mentre stavo ascoltando della musica alla radio, mi sono sentito ispirato. La musica nella mia testa suonava meglio, così ho spento la radio e ho cominciato a scribacchiare su un pezzo di carta. Ricordo che era Maggio. E le persone hanno amato quella canzone. Dicevano che era bella. E io mi sono sentito felicissimo.”
Un re creativo, che non pensava di dover diventare re, essendo quella la carica che sarebbe spettata al fratello maggiore, e che dedicò la sua giovinezza alle sue passioni, tra cui la musica.
E potrebbe stupirvi il numero di canzoni scritte da re Bhumibol, più di 49, e di come ancora oggi facciano da sottofondo nei ristoranti, nei centri commerciali e persino in televisione, essendo di profonda ispirazione per ogni thailandese, ricordando loro il loro valore e i loro doveri nei confronti della società, o almeno queste sono le motivazioni che il re ha citato quando gli è stato chiesto cosa pensasse mentre componeva.
Vi lascio con il link alla playlist delle composizioni del re, e qui sotto vi lascio anche una delle canzoni che potete ascoltare per avere un assaggio di jazz thailandese.
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