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Joe Louis e lo spettacolo di marionette thailandesi

IL MANIFESTO DELLO SPETTACOLO AL CENTRO COMMERCIALE “CENTRAL PHUKET FLORESTA” Photo by Federica Maccari

Molte volte sono gli imprevisti a offrirci le migliori occasioni nella vita: lo scorso sabato, dopo un pomeriggio di commissioni, mentre ci dirigevamo verso il parcheggio del nuovo centro commerciale di Phuket, il Central Phuket Floresta, siamo finite nel “dietro le quinte” del palco allestito nella parte centrale, solitamente adibita alle esposizioni/esibizioni. E il retro del palco era pieno di marionette di ogni forma e dimensione.

Raggiungendo la parte frontale, abbiamo scoperto che quella settimana erano in programma diversi spettacoli gratuiti, per sponsorizzare la prima compagnia di burattini tradizionali thailandese: la JOE LOUIS TRADITIONAL THAI PUPPET.

JOE LOUIS LOGO

Master Saigon Yangkhiawsod / Joe Louis

La compagnia di marionette e burattini porta il nome di Joe Louis, ma in realtà il fondatore è un thailandese, il cui vero nome è maestro Sakhon Yangkhiawsod.

Si dice che durante la sua infanzia, gli venne posto “Liu” come soprannome, che venne successivamente modificato in “Louis” per poi diventare “Joe Louis” in onore del campione del mondo di pugilato del 1930 (ed infatti scrivendo “Joe Louis” su Google troverete quasi esclusivamente notizie su quel pugile).

Alla compagnia Joe Louis venne anche attribuito un nome dalla principessa Galyani, sorella del defunto re Rama IX, che nel 2004 rinominò il teatro in cui la compagnia si esibiva a Bangkok in “Natayasala Hun Lakorn Lek”, che può essere tradotto in “spettacolo di marionette thailandesi”.

Gli eredi del maestro Sakhon hanno portato avanti questa tradizione, vincendo anche diversi premi tra cui quello nel 2006 come “Miglior Performance Tradizionale” e come “Miglior Performance” durante il Festival Mondiale delle Marionette svoltosi a Praga nel 2008.

Attualmente la compagnia si esibisce a Bangkok, nel teatro di cui vi ho accennato sopra, grande abbastanza da contenere una settantina di posti, vicino al complesso Asiatique The Riverfront, famoso per il suo mercato notturno.

Ma torniamo a ciò che ho avuto la fortuna di toccare con mano lo scorso sabato: gli attori, sia “in carne” sia in stoffa, hanno gentilmente concesso di fare foto con il pubblico in attesa dell’inizio dello spettacolo, e ovviamente ne abbiamo approfittato anche noi.

E credetemi, vedere i dettagli dei costumi di scena dal vivo è stato veramente da togliere il fiato: i costumi thailandesi hanno brillanti pailettes colorate che risplendono sotto la luce dei riflettori quando scendono in scena, e scoprire che è tutto realizzato a mano, ne enfatizza la raffinatezza.

le diverse parti che costituiscono una marionetta
dettaglio di un costume di scena

In attesa dell’inizio dello spettacolo non si perde tempo, ma se ne approfitta per cucire!

dettaglio del vestito
un’analisi dettagliata dello “scheletro” di una marionetta
una marionetta “nuda”, per permettere di vedere bene le giunzioni da cui è composta

Lo spettacolo

CREDIT IMAGE: facebook/Central Phuket

Fin dal momento in cui abbiamo fatto le foto, ho notato che le marionette non sono mosse da una persona sola: ed in effetti sin dai primi minuti dell’inizio dello spettacolo si può notare come dietro ogni burattino ci siano ben 3 persone, che credo si dividano così i compiti

  1. la persona a destra, che tiene il corpo della marionetta e ne gestisce i movimenti del braccio sinistro
  2. la persona che sta al centro, e gestisce le gambe della marionetta
  3. la persona a sinistra, che gestisce i movimenti del braccio destro della marionetta

Ma! La marionetta muove anche la testa: chi è che la gestisce? Personalmente non l’ho ancora capito, e ammetto che non mi dispiacerebbe assistere ad un altro spettacolo per osservare meglio i movimenti dei “burattinai” per tentare di capire come funzioni!

Da notare la sincronia non solo tra i tre burattinai, ma anche tra i movimenti dei burattinai e quello della marionetta stessa! E’ come se stessero danzando all’unisono, e non riesco ad immaginare quante ore di prove abbiano dovuto sostenere prima di riuscire a recitare correttamente insieme!

Inoltre è da notare come i burattinai compaiano direttamente in scena: per il teatro thailandese, chi muove la marionetta non deve nascondersi, ma ha il diritto di entrare in scena con il suo personaggio, come comparsa silenziosa e come ombra. Ed è per questo che i burattinai sono vestiti di nero: in netto contrasto con i brillanti costumi di scena, ma anche per “nascondersi”, ed effettivamente, se vi concentrate solo sulla marionetta, vedrete i burattinai passare in secondo piano, fino a “sparire” e lasciare spazio solo alla storia e ai suoi protagonisti.

Ma lo spettacolo non ha solo marionette! Ci sono anche attori in carne e ossa, a “combattere” secondo la tradizione del teatro thailandese.

CREDIT IMAGE: facebook/Central Phuket

E qui di seguito potete vedere un breve estratto dove personaggi in carne ed ossa e marionette si muovono elegantemente nella stessa scena.

Inutile dire che sono stata davvero contenta di poter assistere a questo spettacolo, che mi ha lasciato davvero senza parole: volete sapere quale leggenda è stata portata in scena?
Beh, questo sarà l’argomento di un post futuro!

Vi lascio con un’ultima foto della troupe alla fine dello spettacolo

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