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Visti per la Thailandia

Visti per la Thailandia
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Chi viaggia spesso sa bene che la prima cosa da fare, una volta scelta la meta da visitare, è controllare quali documenti sia necessario preparare per poter entrare in quel paese: ci sono infatti stati in cui è possibile entrare senza alcun visto, per un periodo limitato di tempo, mentre ci sono altri stati in cui si può venir bloccati in aeroporto se non si ha un visto valido per entrare, anche se si ha intenzione di fermarsi per pochi giorni.

PREMESSA: tutte le informazioni qui riportate sono nozioni con cui mi sono scontrata quasi quotidianamente quando lavoravo in un ufficio di Phuket che si occupava di pratiche di assistenza per gli italiani dell’isola, e sono state aggiornate a Dicembre 2019 (personalmente mi sono occupata di preparare i documenti per i visti NON O per pensionati o matrimoniali per più di un anno e mezzo).

È possibile che possano esserci dei cambiamenti in futuro, per cui prendete queste informazioni come indicazioni e chiedete sempre conferma della documentazione da preparare agli uffici dell’Immigrazione thailandese, all’Ambasciata o al Consolato prima di presentare una pratica!

Tra l’altro, avendo io la doppia cittadinanza, ovvero ho sia il passaporto italiano sia quello thailandese, personalmente non ho mai dovuto richiedere un visto per me, e l’esperienza che ho potuto fare nell’ufficio di Italservice (adesso chiuso), mi ha insegnato molto su questo mondo burocratico che mi era quasi totalmente sconosciuto. (ed è anche per questo motivo che non ho foto di visti da farvi vedere: i miei passaporti sono entrambi lindi e puliti, e per una questione di privacy non posterò foto di visti di altre persone).

Visto turistico – ottenuto in Thailandia

Ad un turista qualsiasi che arrivi in aeroporto senza alcun visto, viene fatto un timbro sul passaporto che permette di rimanere sul territorio thailandese per 30 giorni, in qualità di “TURISTA”.

Se volete fermarvi di più, verso la scadenza dei 30 giorni potete richiedere un prolungamento fino ad altri 30 giorni all’immigrazione thailandese, presentando un modulo che potete trovare direttamente negli uffici dell’immigrazione (non preoccupatevi, il modulo è bilingue: thai e inglese, e dovrete solo riportare i vostri dati – nome, cognome, data di nascita, numero di passaporto, cittadinanza, giorno di arrivo in Thailandia, numero del foglietto “TM6” che vi viene rilasciato in aeroporto/immigrazione se siete arrivati in pullman e che vi consiglio di non perdere ecc…).

Quindi potete rimanere come turisti in Thailandia per 60 giorni?
In realtà, se uscite dal territorio thailandese, e vi recate almeno per un giorno in uno degli stati confinanti, sia esso Malesia, Birmania o Cambogia, oppure potete prendere un aereo e farvi qualche giorno in Vietnam, Singapore e altri paesi facilmente raggiungibili da questa parte di mondo, quando tornerete in Thailandia potrete ottenere un altro timbro da 30 giorni, per un totale di 90 giorni.

Alcuni di voi potrebbero semplificare e dire “okay, in questo modo posso stare 3 mesi”; vi consiglio però di pensare sempre in “giorni”, poiché i mesi che hanno 31 giorni potrebbero farvi sbagliare i calcoli.

E se doveste rimanere in Thailandia oltre i giorni permessi, potreste ricorrere in una multa per overstay quando vi presenterete in aeroporto per tornare a casa.

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Visto turistico a lungo termine
da richiedere in Ambasciata

Se però siete un po’ più pigri, e non volete recarvi all’immigrazione thailandese per fare la richiesta di estensione per prolungare i 30 giorni del timbro che vi hanno messo in aeroporto, potete fare richiesta di un visto turistico fino a 90 giorni direttamente all’Ambasciata o al Consolato thailandese in Italia.

In questo caso, otterrete un adesivo sul passaporto che ha validità come visto turistico rilasciato dall’ufficio dell’autorità thailandese in territorio italiano. L’Ambasciata thailandese si trova a Roma, mentre ci sono diversi consolati sparsi in diverse regioni d’Italia e troverete sicuramente funzionari che parlano italiano e potranno rispondere alle vostre domande.

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VISTO NON IMMIGRANT O

I visti turistici, come dice il nome, vi permettono di rimanere in Thailandia in qualità da turisti, ovvero non potete lavorare. Ma la legge thailandese non permette ai turisti di rimanere a lungo sul territorio thailandese; come fare quindi se volete un visto più lungo?

Ebbene, vi serve un VISTO NON O (VISA NON IMMIGRANT O) che vi permette di ottenere un visto della durata di un anno. Per ottenere questo visto, dovete recarvi all’Ambasciata o al Consolato Thailandese in Italia.

Una volta entrati in Thailandia con questo visto, potrete convertirlo all’Immigrazione Thailandese in un visto annuale specifico che potrete rinnovare di anno in anno direttamente all’Immigrazione Thailandese; esistono infatti diverse tipologie di VISTO NON O, a seconda delle motivazioni che vi spingono a voler stare in Thailandia per così tanto tempo.

Tempistiche da tenere a mente
per i visti NON O

Ci sono 3 tempistiche che dovete tenere a mente per quanto riguarda i visti NON O, ovvero

  • 45 GIORNI: sono i giorni che devono passare dalla vostra entrata in Thailandia prima di poter convertire un visto NON O in una delle sottocategorie che vedremo tra poco. Se siete arrivati in Thailandia il primo di Gennaio dovrete calcolare 1+45 (tenendo conto che Gennaio ha 31 giorni), potrete fare la richiesta di vista a partire dal 14 Febbraio in poi (infatti 45 giorni – 31 giorni di gennaio = 14 di Febbraio). Sono 45 giorni effettivi, contando quindi sia le festività che i giorni festivi.
  • 2 GIORNI: è il tempo necessario per ottenere un visto annuale, o almeno, queste sono le tempistiche dell’immigrazione di Phuket; il primo giorno viene presentata la domanda, con relativa documentazione, allegando il vostro passaporto, e il secondo giorno si torna all’immigrazione per ritirare il passaporto timbrato e firmato – a Phuket è ora necessario che si presenti il proprietario del passaporto con la ricevuta di pagamento della pratica che i funzionari dell’immigrazione vi avranno fatto il giorno precedente.
  • 45 GIORNI: se già avete un visto annuale e volete rinnovarlo, potete farlo a partire dal 45esimo giorno PRIMA della scadenza. Esempio: se vi scade il visto il 14 Febbraio, il primo giorno utile per fare la richiesta di un nuovo visto annuale è il 1 di Gennaio.
Visti per la Thailandia
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Su queste tempistiche non si scherza, mi è capitato diverse volte di non poter presentare la pratica perché mi sono presentata un paio di giorni prima delle date previste dalla legge, e l’unica cosa da fare è fare un bel sospiro, riprendere tutti i documenti e tornare un’altra volta.

Eventualmente però potete chiedere al funzionario se può già controllare i vostri documenti, così da essere sicuri di aver preparato tutto correttamente e non rischiare di dover tornare una terza volta per una svista. A questo proposito, ci sono altre scadenze da tenere in considerazione:

  • la dichiarazione consolare per i pensionati ha validità 6 mesi
  • i documenti rilasciati dalla banca thailandese hanno validità 7 giorni
  • se richiedete un visto matrimoniale, l’atto di matrimonio italiano ha validità 6 mesi, mentre quello thailandese 3 mesi
Visti per la Thailandia
Image by katyveldhorst from Pixabay

Ma andiamo a vedere più dettagliatamente quali sono le sottocategorie dei visti NON O; principalmente si parla di NON O + una o due lettere che fanno intuire la sottocategoria, quindi avremo:

  • VISTO NON O tipologia RE: RE come RETIREMENT, ovvero il visto per i pensionati
  • VISTO NON O tipologia M: M come MARRIAGE, ovvero il visto matrimoniale
  • VISTO NON O tipologia B: B come BUSINESS, ovvero il visto lavorativo
  • VISTO NON O tipologia E: E come EDUCATIONAL, ovvero il visto scolastico

Ora andremo a vedere più nel dettaglio quali sono i requisiti di ogni visto: preparatevi, perché sarà un post un po’ più lungo del solito!

VISTO NON-O sottocategoria RE | VISTO PENSIONISTICO (retirement visa)

Se avete più di 50 anni, e avete una pensione pari o superiore a 800,000 Baht annuali (o almeno, ad oggi, Dicembre 2019 la somma da dover dimostrare di possedere è questa), potete fare richiesta di un visto annuale, convertendo il visto NON O rilasciato dall’Ambasciata o dal Consolato Thailandese in Italia, presentando questa documentazione (che potrebbe subire variazioni, e vi consiglio di chiedere comunque informazioni, visto che già tra 2018 e 2019 sono stati implementati dei documenti aggiuntivi da richiedere in banca):

  • compilazione di due moduli dell’Immigrazione a cui bisognerà allegare una fototessera formato passaporto su sfondo bianco
  • fotocopie delle pagine del passaporto firmate (prima pagina + pagina del visto + foglietto TM6 dato in aeroporto + foglio di residenza da richiedere all’immigrazione)
  • dichiarazione ottenuta dal Consolato o dall’Ambasciata italiana che confermi la vostra entrata annuale (il documento è rilasciato in lingua inglese) sulla base del vostro 730 o del CUD.
  • fotocopia del libretto bancario aggiornato
  • fotocopia della carta ATM (solo fronte, mi raccomando, non divulgate il PIN della vostra carta facendo erroneamente una fotocopia fronte e retro!)
  • documenti della banca – statement bancario annuale + certificazione della banca (mi raccomando, questi documenti hanno una validità di 7 giorni)
  • vostra foto davanti a casa, ove possibile una foto dove sia visibile il numero civico. In caso abitiate in condominio o in hotel, potete fare una foto davanti alla struttura e allegare una vostra foto davanti alla porta numerata della vostra stanza

È possibile che, se è la prima volta che fate richiesta del visto annuale, un funzionario dell’immigrazione vi chieda di fare un sopralluogo per verificare che effettivamente abitiate lì; non vi spaventate se succede, l’immigrazione sceglie randomicamente chi controllare, ma per esperienza ho visto che durante il sopralluogo il funzionario si è portato dietro anche il passaporto della persona in questione, già timbrato e firmato, quindi si tratta solamente di un controllo generico!

e se uno non ha la pensione,
ma vuole richiedere un visto annuale?

Se avete più di 50 anni, e avete sul conto corrente thailandese una somma di 800,000 Baht, potete fare comunque la stessa richiesta, presentando la stessa documentazione, togliendo ovviamente il foglio consolare; ma tenete conto che a partire da MARZO 2019 la legge prevede che

  • dobbiate avere 800,000 Baht sul conto da almeno 3 mesi PRIMA di presentare la richiesta per il visto annuale
  • non possiate scendere sotto ai 400,000 Baht dopo aver ottenuto il visto

Sebbene capisca perfettamente che molti si risentano di questa legge, poiché il pensiero più comune in questi casi è “i soldi sono miei, e loro mi obbligano a tenerli bloccati in banca”, la legge nasce dalla pratica illegale che anche diverse agenzie promuovevano, di “prestare” i soldi al cliente che voleva richiedere il visto annuale, versandoglieli sul conto, e poi “riprendendoseli” una volta che il cliente aveva ottenuto il timbro.

La cifra di 800,000 Baht non è stata imposta a caso: questa è la cifra per cui, secondo lo stato thailandese, uno straniero può vivere dignitosamente in Thailandia per un anno.

E se non si può dimostrare di averli, o di avere un’entrata annuale pari o superiore grazie alle entrate mensili della pensione, la Thailandia non rilascerà il visto a questa persona per il semplice motivo che, se uno non possiede i soldi per mantenersi in Thailandia, come alternativa potrebbe decidere di delinquere, e lo stato thailandese ovviamente vuole evitare di supportare la criminalità da parte di personaggi stranieri.

Quindi sì, potete dire che lo stato thailandese sia particolarmente duro con chi viene dall’estero per vivere qui, ma d’altra parte la Thailandia ha come priorità quella di salvaguardare la sicurezza dei thailandesi, e poter assicurare loro che qualunque straniero su territorio thailandese ha i documenti in regola per mantenersi autonomamente qui.

e se uno ha la pensione,
ma non raggiunge gli 800,000 Baht all’anno?

Se avete più di 50 anni ed avete una pensione che però convertita in euro non arriva agli 800,000 Baht, potete accorpare le due soluzioni sopra citate; infatti potete presentare la dichiarazione consolare che dimostra quanti soldi guadagnate all’anno, ed in più dimostrare di avere la differenza mancante per arrivare alla cifra di 800,000 Baht sul conto corrente.

La differenza però dovrà essere sul conto da più di tre mesi prima di fare la richiesta di visto, e dopo è consigliabile non toccare più quei soldi ma lasciarli fissi sul conto.

Facciamo un esempio per semplificare: mettiamo che io abbia una pensione annuale pari a 600,000 Baht, e voglia richiedere un visto annuale per stare in Thailandia. Mettiamo che voglia fare la richiesta di visto il 7 Dicembre. Sul mio conto dovranno figurare 200,000 Baht stabili sul conto a partire dal 7 Settembre – ovvero, in parole povere, dal 7 Settembre in poi i soldi sul conto non potranno mai essere meno di 200,000 Baht.

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VISTO NON-O sottocategoria M
VISTO MATRIMONIALE (marriage visa)

Per questa categoria, analizzeremo tre opzioni:

  • entrambi i coniugi sono italiani
  • uno dei coniugi è italiano e l’altro è di un’altra nazionalità che NON sia thailandese
  • un coniuge è italiano e l’altro è thailandese

Questa tipologia di visto è un VISTO COLLEGATO ad un altro visto; per esempio, se il marito ha ottenuto un visto NON RE, ovvero un Retirement, cioè un visto pensionistico, la moglie può richiedere un visto legato a quello del marito senza dover richiedere un visto pensionistico per se stessa.

In questa maniera, non c’è bisogno che anche la moglie dimostri di avere delle entrate annuali di 800,000 Baht, e il visto matrimoniale avrà la stessa durata di quello del marito.

La richiesta di questo visto può essere fatta contemporaneamente alla richiesta del visto retirement di cui sopra; ricordatevi però di specificare nel modulo di domanda la motivazione corretta!

Nel caso ipotizzato poco fa, sul modulo del marito egli dovrà richiedere un visto RETIREMENT, mentre nel modulo della moglie la richiesta di visto sarà un MARRIAGE.

Esteticamente parlando i due visti saranno uguali, ad eccezion fatta di una scritta a mano in thailandese su quello della moglie, con la frase “segue il marito”.

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VISTO NON-O sottocategoria M
VISTO MATRIMONIALE (marriage visa)
matrimonio tra due italiani

In questo primo caso, sarà necessario richiedere in Italia un certificato di matrimonio aggiornato (che ha validità 6 mesi) il quale dovrà essere tradotto in thailandese e legalizzato in Consolato Italiano o all’Ambasciata Italiana.

Questo documento dovrà essere allegato alla restante documentazione, ovvero:

  • compilazione di due moduli dell’Immigrazione a cui bisognerà allegare una fototessera formato passaporto su sfondo bianco
  • fotocopie delle pagine del passaporto firmate (prima pagina + pagina del visto + foglietto TM6 dato in aeroporto + foglio di residenza da richiedere all’immigrazione) del richiedente del visto e del coniuge di cui si “seguirà” il visto
  • foto di coppia davanti a casa, ove possibile una foto dove sia visibile il numero civico. In caso abitiate in condominio o in hotel, potete fare una foto davanti alla struttura e allegare una vostra foto davanti alla porta numerata della vostra stanza.

Sempre nel caso in cui la nostra ipotetica coppia formata da marito che fa richiesta di visto pensionistico e moglie che fa richiesta di visto matrimoniale collegato a quello del marito, se le due richieste vengono fatte in contemporanea, il giorno in cui si va a riprendere i passaporti, sarà necessario fare una fotocopia del nuovo visto del marito da allegare alla documentazione della moglie, prima di poter ottenere il passaporto della moglie (a Phuket ad esempio i funzionari vogliono che sia il possessore del passaporto a fare la fotocopia, e firmarla, per allegarla alla pratica della moglie, prima di rilasciare il passaporto.

Si tratta però di perdere pochi minuti per poter ottenere anche l’altro passaporto, quindi non preoccupatevi, non dovrete tornare un altro giorno all’immigrazione per il passaporto della signora!)

VISTO NON-O sottocategoria M
VISTO MATRIMONIALE (marriage visa)
matrimonio tra un italiano + altra nazionalità che non sia thai

Il processo è simile a quello qui sopra, la documentazione è la stessa, l’unica cosa che potrebbe cambiare è la lingua dell’atto di matrimonio.

Se vi siete sposati in Thailandia, sarà sufficiente recarsi in comune e chiedere una copia dell’estratto di matrimonio (attenzione però che questo documento ha validità di 3 mesi, e non 6 come in Italia) in thailandese; non dovrete neppure tradurlo, e vi sarà sufficiente allegarlo alla documentazione indicata qui sopra.

Se invece vi siete sposati in un altro stato, sarà necessario chiedere una copia dell’estratto di matrimonio in quello stato, e farlo tradurre in thailandese, facendo convalidare la traduzione dall’Ambasciata o Consolato competente.

VISTO NON-O sottocategoria M
VISTO MATRIMONIALE (marriage visa)
matrimonio tra un italiano e una thailandese

A Phuket l’ufficio che si occupa dei visti matrimoniali tra due stranieri non è lo stesso ufficio che si occupa di rilasciare i visti matrimoniali tra uno straniero e una thailandese

Da quel che so, bisogna presentare tutto in doppia copia, ma la documentazione da presentare può differire a seconda della tipologia di visto; si parla infatti di visto matrimoniale con coniuge thai, ma in realtà sarebbe più corretto parlare di VISTO PENSIONISTICO MATRIMONIALE oppure di VISTO LAVORATIVO MATRIMONIALE.

Cercherò di essere più chiara, facendo un esempio che spero vi aiuti a capire meglio la tipologia di questo visto.

Come ho già detto prima, il visto matrimoniale è un VISTO LEGATO AD UN ALTRO VISTO; ma nel caso in cui il richiedente del visto sia sposato con una thailandese, che NON HA BISOGNO DI UN VISTO PER VIVERE IN THAILANDIA, egli dovrà fare domanda per un visto PENSIONISTICO con però dei vantaggi.

Invece di dover dimostrare di avere un’entrata annuale pari a 800,000 Baht (o di avere tale somma sul conto corrente), allegando l’estratto di matrimonio, gli basterà dimostrare di avere un’entrata annuale pari a 400,000 Baht (o di avere quella somma sul conto corrente).

Quindi, la documentazione che andrà a presentare sarà la seguente:

  • compilazione di due moduli dell’Immigrazione a cui bisognerà allegare una fototessera formato passaporto su sfondo bianco
  • fotocopie delle pagine del passaporto firmate (prima pagina + pagina del visto + foglietto TM6 dato in aeroporto + foglio di residenza da richiedere all’immigrazione)
  • dichiarazione ottenuta dal Consolato o dall’Ambasciata italiana che confermi la vostra entrata annuale pari o superiore a 400,000 Baht (il documento è rilasciato in lingua inglese) sulla base del vostro 730 o del CUD.
  • fotocopia del libretto bancario aggiornato
  • fotocopia della carta ATM (solo fronte, mi raccomando, non divulgate il PIN della vostra carta facendo erroneamente una fotocopia fronte e retro!)
  • documenti della banca – statement bancario annuale + certificazione della banca (mi raccomando, questi documenti hanno una validità di 7 giorni)
  • foto di coppia davanti a casa, ove possibile una foto dove sia visibile il numero civico. In caso abitiate in condominio o in hotel, potete fare una foto davanti alla struttura e allegare una vostra foto davanti alla porta numerata della vostra stanza.

Allo stesso modo, se il marito lavora in Thailandia, avrà delle agevolazioni simili quando dovrà presentare i documenti per richiedere il visto lavorativo – ad esempio, se normalmente è necessario avere almeno 4 dipendenti thailandesi per ottenere un work permit, ovvero un permesso di lavoro, della durata di un anno senza dover uscire dal paese ogni 3 mesi, nel caso di persona sposata con una thailandese sarà necessario un solo dipendente thai per avere questo documento.

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VISTO NON-O sottocategoria B
VISTO LAVORATIVO (business visa)

Uno dei visti più ostici da ottenere, sia per quanto riguarda la mole di documenti da presentare, sia per le tempistiche.

Premettendo che NON È POSSIBILE CONVERTIRE UN VISTO TURISTICO IN UN VISTO LAVORATIVO, e che il visto NON O BUSINESS, che è l’unico visto che vi permette di lavorare legalmente in Thailandia, è ottenibile SOLO in Consolato o Ambasciata Thailandese all’estero (non necessariamente un Consolato o l’Ambasciata thailandese in Italia, ma qualsiasi Consolato o Ambasciata thailandese di uno stato, che può essere ad esempio Malesia, Hong Kong, Singapore) presentando documenti precisi della Company che intende assumervi.

Il Visto NON O Business quindi viene rilasciato su domanda da parte di una Company thailandese che è interessata ad assumervi, e l’Ambasciata thailandese deve quindi verificare che la Company sia in regola e possa assumervi in qualità di stranieri – che quindi abbia la possibilità di richiedere un work permit per voi.

La lettera d’invito non è vincolante, semplificando, consideratela come fosse una lettera d’invito per fare un colloquio, e solo a seguito di esso la Company vi assumerà.

Il che significa che, se il colloquio dovesse andare male, continuerete ad avere comunque un visto lavorativo valido per provare a fare altri colloqui da altre parti; ma è anche vero che mi è capitato di vedere dei visti lavorativi validi solo finché si sarebbe lavorato in una determinata azienda.

Solitamente è la Company che ha intenzione di assumervi che dovrà preparare la documentazione necessaria, per cui vi consiglio di parlare bene con il commercialista di quella Company e chiedere conferma se il vostro visto sia legato alla Company oppure no, anche perché potrete fare richiesta del permesso di lavoro SOLO DOPO aver ottenuto il visto lavorativo.

Non approfondirò la questione qui, ma avere un visto annuale che vi permette di lavorare in Thailandia non vi è sufficiente per poter effettivamente lavorare, poiché dovrete fare richiesta di un permesso di lavoro (Work Permit), che è un libretto blu, poco più grande di un passaporto, dove, oltre ai vostri dati, verranno riportati anche la vostra mansione e i dettagli dell’azienda che vi ha assunto.

E poiché si tratta di due documenti differenti, le loro scadenze possono non coincidere; vi consiglio dunque di segnare sempre sul calendario (cartaceo o digitale) la scadenza dei vostri documenti, in modo da non rischiare di avere il work permit attivo ma con un visto scaduto! (o viceversa).

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VISTO NON-O sottocategoria E
VISTO SCOLASTICO (educational visa)

Se per ottenere il visto lavorativo è necessario che sia l’azienda che ha intenzione di assumervi a preparare i documenti, per richiedere un visto scolastico sarà la scuola a dovervi fornire i documenti necessari per fare la richiesta.

Il visto scolastico può essere rilasciato sia da scuole pubbliche sia da scuole o corsi privati; se ad esempio volete venire in Thailandia per imparare il thailandese tramite un corso privato, oppure per migliorare il vostro inglese, o ancora per frequentare un corso di cucina o di thai box, vi consiglio prima di tutto di venire in Thailandia come turisti, trovare la scuola che vi interessa e parlare con loro per verificare la possibilità di richiedere un visto NON E.

Da quanto mi risulta però il visto NON E per adulti, per corsi privati, non può essere rilasciato per più di 3 anni consecutivi, mentre per i bambini e ragazzi in età della scuola dell’obbligo è possibile richiederlo fino alla fine degli studi.

Per i genitori degli studenti minorenni, inoltre è possibile fare un visto legato a quello del figlio; se per esempio una famiglia di tre persone con il padre assunto in un’azienda thailandese, e dunque con visto lavorativo, che viene a vivere con moglie e figlio in Thailandia, e fa fare il visto educational al figlio per permettergli di continuare gli studi, la madre potrà scegliere, invece di fare richiesta di un visto legato a quello del marito, di fare un visto legato a quello del figlio.

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Spero che il post di oggi, nonostante la lunghezza, vi abbia chiarito un po’ le idee per quello che riguarda la parte burocratica dei visti. Ci sarebbero altri dettagli che bisognerebbe approfondire, ma li affronteremo in un post futuro, se siete interessati.

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