,

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Il 13 ottobre 2016 una notizia sconvolse la Thailandia: l’amatissimo re Bhumibol Adulyadej, meglio conosciuto dagli occidentali come Rama IX, aveva lasciato la sua vita terrena.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Oggi, come allora, i thailandesi si sono riuniti nel ricordo di questo re straordinario, che ha rivoluzionato il ruolo della casa reale e ha cambiato il modo di percepire il re da parte della popolazione: un re intelligente, disponibile, sempre in prima linea per capire quali erano i problemi dei thailandesi e per cercare personalmente una risoluzione ad essi.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
CREDITS IMAGE: BBC.com

Un re che ha cercato di ricordare alle persone la dottrina buddista del non-attaccamento, che è stato velocemente tradotto nel motto “PO PIANG” ovvero “quanto basta”: vivere una vita PO PIANG significa non ricercare continuamente qualcosa che non si ha, ma accontentarsi di quello che si ha già, portare avanti un’agricoltura PO PIANG significa coltivare il giusto per sopravvivere, non cercare di coltivare il più possibile per guadagnare di più, rischiando di usare più prodotti chimici del dovuto pur di ottenere della frutta visibilmente buona da portare sul mercato; fare dell’economia domestica PO PIANG significa suddividere i guadagni prima di cominciare a spendere i soldi, in modo da non arrivare al punto di non avere più soldi da usare prima della fine del mese.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
IMAGE CREDITS: www.tkpark.or.th

L’immagine qui sopra riporta la frase: “PO PIANG TAM ROI POH” che tradotto letteralmente sarebbe “QUANTO BASTA, SULLE ORME DEL PADRE“.

Ed è infatti come “padre” che viene ricordato il re: un padre severo, ma giusto con i suoi figli, sempre pronto ad aiutarli e ad insegnare loro tramite l’esempio, dimostrando che una vita semplice che si basa sulla filosofia del “QUANTO BASTA” è possibile.

Ed allora la tristezza dei thailandesi muta: è vero che il re non è più qui a guidare la sua gente, ma ora sarà la nuova “stella polare” della Thailandia, che potrà sempre trovarlo nei suoi insegnamenti, conscia che ci sarà qualcuno di speciale a proteggerli da lassù.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
CREDITS IMAGE: twitter.com/kkikalo

Il rapporto dei thailandesi
verso la famiglia reale

Il 5 dicembre in Thailandia coincideva con la festa del papà: questa data coincide con il compleanno di re Rama IX, considerato come un padre dai thailandesi, modello da prendere ad esempio e monarca da rispettare.

Persino ora il 5 dicembre viene ancora considerata una data speciale, e l’attuale re, riconoscendo l’amore della popolazione verso il padre, ha mantenuto questa data come festa nazionale.

L’amore e la devozione verso la famiglia reale è tale da rendere strano, agli occhi di per qualunque forestiero, questo rapporto di profondo rispetto, che non permette a nessuno di scherzare o fare satira sulla famiglia reale: non si tratta di regole imposte dallo stato (anche se esistono delle leggi a tal proposito) o il pensiero di una monarchia di origine divina, bensì un naturale sentimento di unione e voglia di essere comunità, così come dovrebbe esserci in ogni famiglia.

Non è un caso dunque che in ogni casa o luogo pubblico, dai vari negozi nelle piccole vie della città fino ai grandi hotel, ci sia almeno una foto del re, ed è tenendo a mente questa cosa che si capisce come mai in questo paese esista il reato di lesa maestà , che viene punito duramente ancora oggi.

Ma come ha fatto il precedente re a farsi amare così tanto senza doversi imporre sul popolo?

Per prima cosa, facciamo un passo indietro e cominciamo a conoscere meglio il re.

Rama IX, ovvero
re Bhumibol Adulyaidej

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Il re Bhumibol Adulyaidej, meglio conosciuto come Rama IX, è il nono monarca della dinastia Chakri, attualmente al trono in Thailandia.

Nato a Cambridge il 5 dicembre 1927, salì al trono nel 1946, ed è ancora in carica: il suo è il regno più lungo nella storia della Thailandia, e nel 2006 è stato celebrato il 60esimo anniversario della salita al trono del re Bhumibol, cerimonia a cui hanno partecipato tutti i monarchi attualmente in carica provenienti da diversi stati (non so quanti di voi lo sappiano, ma ci sono ancora tantissime monarchie nel mondo! Non posso negare che questo evento mi ha portato a conoscere diversi reali di cui non sapevo neanche l’esistenza).

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la foto “di gruppo” ufficiale per i festeggiamenti dei 60 anni di regno del re Bhumibol

Apro una piccolissima parentesi per chiunque fosse interessato: tra i partecipanti a questa cerimonia parteciparono il sultano e la regina del BRUNEI, il re e la regina di SVEZIA, il re di SWAZILAND (o NGWANE) con una delle mogli, l’imperatore e l’imperatrice del GIAPPONE, l’emiro del QATAR con la seconda moglie, il re e la regina di LESOTHO, il re di GIORDANIA, il gran duca di LUSSEMBURGO, il re e la regina della MALESIA, il re della CAMBOGIA, il principe di MONACO, l’emiro del KUWAIT, la regina di SPAGNA, la principessa del MAROCCO, il principe consorte di DANIMARCA, il re del BHUTAN, il re di TONGA, il re e la regina del BELGIO, il re e la regina dell’OLANDA, il principe e la principessa della NORVEGIA, il principe ereditario del LIECHTENSTEIN, il principe di ABU DHABI, il primo ministro del BAHRAIN, il duca di YORK (già, la regina Elisabetta sembra non sia riuscita a liberarsi dai suoi impegni, mandando così il principe Andrew in sua vece).

Un po’ di storia thailandese…
l’ascesa al trono del re Rama IX

Ma torniamo a noi. Bisogna tornare indietro fino a Rama VII, che regnò fino al 1935, un anno dopo aver proibito la poligamia (per cui non dovrete stupirvi se prima di questo momento fosse alquanto comune avere più di una moglie, non solo tra i reali ma anche tra la popolazione).

Questo re non ebbe figli maschi e quando abdicò scelse come successore il nipote Ananda Mahidol, fratello maggiore dell’attuale re Bhumibol, che divenne quindi Rama VIII. Leggendo questa biografia ci si renderà conto che effettivamente il re Bhumibol, figlio più piccolo del principe Mahidol, avrebbe avuto pochissime possibilità di diventare re, sia perché suo padre non era il legittimo monarca del paese, sia perché secondo la legge di successione dell’epoca, era suo fratello maggiore il legittimo nuovo re.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
i fratelli Bhumidol e Ananda

Suo fratello Ananda però fu nominato reggente a soli 9 anni, mentre era in Svizzera con suo fratello Bhumibol, sua sorella Galhiani e sua madre (il loro padre perse la vita durante la rivoluzione siamese del 1932, a cui seguì un colpo di stato che costrinse i membri della famiglia reale a rifugiarsi all’estero).

Per quel periodo furono nominati dei reggenti, e la famiglia reale continuò a vivere in Svizzera fino al 1938, quando tornarono in Thailandia, ma il soggiorno fu breve a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale che costrinse la famiglia a tornare in Svizzera, dove i ragazzi poterono completare i loro studi.

Nel dicembre del 1945 il re Ananda e la sua famiglia poté finalmente tornare in patria, dove fu accolto con affetto dai thailandesi che erano ancora molto legati alla monarchia nonostante le forze militari avessero cercato di prendere il potere.

Ma sarà il 1946 a portare drastici cambiamenti: nel giugno di quell’anno il re Ananda fu assassinato in circostanze che rimangono avvolte nel mistero fino ad oggi (molto probabilmente fu a causa di motivi politici se non furono mai trovati i colpevoli).

Per la legge di successione il legittimo re ora era Bhumibol, che divenne così Rama IX. All’epoca aveva 18 anni.

Il suo regno nasce dunque in un periodo caldo nella storia della politica thailandese, e non deve stupire quindi il fatto che sebbene il re Bhumibol sia effettivamente un monarca costituzionale, sia intervenuto in maniera decisiva in alcuni momenti importanti della politica thailandese, fermando alcuni colpi di stato militari e invitando al dialogo i diversi partiti politici quando la situazione era troppo tesa.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Sebbene fosse l’attuale legittimo sovrano, il re Bhumibol scelse di nominare un reggente e proseguire gli studi in Svizzera per acquisire le conoscenze che gli sarebbero state necessarie per diventare un buon sovrano. Fu durante il suo periodo europeo, in cui si muoveva tra la Svizzera e la Francia che ebbe modo di conoscere la principessa Sirikit, figlia dell’ambasciatore thailandese a Parigi e attuale regina.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il re e la regina il giorno del matrimonio

I progetti di re Rama IX per la sua gente

In Thailandia sono comunemente conosciuti come “reali progetti per lo sviluppo”, e si tratta di idee sviluppate dal re e presentate alle popolazioni locali perché lì mettano in atto.

Vorrei aprire una piccola parentesi, affermando che questi progetti non vengono IMPOSTI alla popolazione, bensì presentati ai villaggi (solitamente si tratta di realtà rurali isolate).

Se queste idee vengono ben accolte, si allestiscono piccole scuole improvvisate per insegnare le basi agli abitanti, in modo che siano poi in grado di occuparsene autonomamente.

Attualmente c’è stata una pubblicità molto toccante al riguardo, si tratta di un militare al servizio del re mandato in un villaggio per insegnare il giusto metodo per coltivare la terra nel migliore dei modi, evitando quindi di sfruttarla in modo eccessivo.

La risposta dei contadini fu molto semplice: queste sono solo parole scritte, se davvero queste idee funzionano dimostracelo.

E quel soldato, fiducioso nelle idee del re, lo fece sul serio: accantonò la divisa e si rimboccò le maniche per diversi mesi, finché riuscì ad avere un buon raccolto.

A quel punto gli abitanti del villaggio, che avevano visto in che maniera il soldato aveva coltivato il suo terreno, si dimostrarono disposti ad imparare il nuovo metodo di coltivazione, denominato “nuova teoria” (New Theory) – e strettamente collegata con il concetto di cui vi ho parlato sopra, dello stile di vita “PO PIANG” ovvero “quanto basta”.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il re con del riso in mano, frutto del raccolto dei campi

“La nuova teoria” è il progetto che ha portato i maggiori cambiamenti nelle aree rurali: mediante la formula 30-30-30-10 il re è riuscito a creare un metodo di coltivazione più conveniente per i contadini.

Il progetto prevede di prendere un terreno e dividerlo in 4 parti, 30% verrà usato per coltivare il riso, 30% per frutta e verdura, un altro 30% verrà tenuto come risorsa di acqua potabile, e un 10% per la casa dei contadini, per allevare animali da cortile e per i granai dove conservare il riso.

Si tratta di un progetto semplice, che non necessità chissà quali tecnologie o costi per cominciare l’attività: tutto quello che serve è avere un campo.

Il concetto base di questa idea è creare un modo di vivere in maniera autosufficiente per i villaggi più isolati, che in questa maniera posseggono tutto (riso, frutta, verdura, carne e persino pesce, se il 30% di acqua potabile viene usato per creare dei bacini o per bonificare i fiumi).

Il re infatti non è interessato ad alimentare il mercato: la cosa più importante sono i cittadini, e il modo migliore per migliorare le loro vite è senza dubbio fare in modo che abbiano un’alimentazione giusta e varia, senza però doverli costringere a spendere soldi (spese che molte famiglie non potevano permettersi).

Questa situazione permise alla Thailandia di rialzarsi dalla crisi economica del 1997: una volta garantito il cibo a tutta la popolazione, i thailandesi poterono permettersi di spendere di meno, e garantire dunque un’istruzione migliore per i figli, che ebbero la possibilità di studiare in città, attingendo a nuove conoscenze che avrebbero poi potuto riportare a casa e insegnare ai genitori e parenti una volta finiti gli studi.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il re Bhumibol con alcune studentesse

Fino ad oggi sono stati portati avanti più di 3,000 progetti iniziati dal re e poi portati avanti dalla popolazione, rendendo le aree rurali più esterne più vivibili e meno isolate.

Questi progetti possono essere divisi in otto categorie: AGRICOLTURA, AMBIENTE, SANITÀ PUBBLICA, PROMOZIONE PROFESSIONALE, RISORSE IDRICHE, COMUNICAZIONE, BENESSERE PUBBLICO e ALTRO.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il re Bhumibol intento a piantare delle piantine (scusate il gioco di parole): decisamente un re che non ha paura di sporcarsi le mani!
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il re Bhumibol in compagnia della figlia che si dirigono verso un villaggio isolato, armati di macchine fotografiche e quaderni per prendere appunti

Molte tra le idee volute dal re Bhumibol sono state studiate dal re stesso, che non ha esitato a fare esperimenti per capire se sarebbero potute essere realmente messe in atto.

Una volta avuti risultati soddisfacenti, il re passava poi i risultati di laboratorio ad un’equipe che avrebbe poi portato avanti il progetto.

È soprattutto grazie ai suoi viaggi nelle diverse regioni del regno , imparando a conoscere i diversi climi e problemi che portavano per le coltivazioni o per la vita nei villaggi, che il re è riuscito a migliorare la vita dei suoi concittadini: i frutti che al sud crescono in maniera naturale grazie ai climi tropicali richiedevano troppe attenzioni al nord, sulle montagne dove le temperature raggiungono anche i 10 gradi.

Uno dei progetti più importanti riguarda il radicale cambiamento di alcune zone al nord da piantagioni di marijuana in campi di uva, fragole e altri frutti europei che in questa maniera possono essere prodotti direttamente in Thailandia senza dover obbligatoriamente comprarli all’estero.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Un altro dei progetti del re che ha avuto un grandissimo successo, riguarda la pioggia artificiale: durante i suoi viaggi il monarca scoprì infatti che uno dei problemi con cui i contadini avevano a che fare annualmente riguardava la mancanza di piogge durante la stagione calda.

Fu così che nacque il progetto reale per la pioggia artificiale, il cui primo esperimento risale al 1969. Fu un successo già all’epoca e nel 1971 fu inserito come programma di sviluppo dal ministro dell’agricoltura di quegli anni. Ma sarà nel 1999 che il re Bhumibol scoprirà una nuova tecnica che gli permette di raggiungere maggiore densità nelle nuvole, permettendo quindi di estendere la copertura di pioggia di una singola nuvola.

Questo progetto fu premiato nel 2001 con una medaglia d’oro dal Brussels Eureka come miglior invenzione a beneficio della popolazione. Recentemente le piogge artificiali sono state usate nel sud della Thailandia per disperdere i fumi e le polveri derivanti dagli incendi in Indonesia di qualche mese fa.

Un progetto che ha riscosso l’interesse internazionale, e che non tocca la salute della popolazione (si tratta infatti di semplici reazioni chimiche tra sodio e cloro a determinate altezze, che andranno a reagire con l’umidità già presente nell’aria).

L’Australia ha già chiesto una volta il permesso di utilizzare queste piogge artificiali per il suo territorio, e molti altri paesi hanno richiesto di poter analizzare la documentazione per poter portare questo progetto altrove e usarlo in caso di siccità.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la giovane regina Sirikit in abiti tradizionali in posa per una foto
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
ragazza in abiti tradizionali, e sullo sfondo un’altra ragazza intenta a filare
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
una signora (non fatevi ingannare dalla tipologia, anche quella camicetta è in seta!) intenta a filare

Oltre a questi, ci sono poi i progetti privati della famiglia reale: molto famose sono le case fatte costruire dalla regina Sirikit per incitare le donne a realizzare i vestiti tradizionali con le sete thailandesi.

Questo progetto prevede di insegnare alle ragazze come filare la seta e come realizzare i vestiti, che vengono poi venduti in città in appositi negozi che appartengono allo stesso progetto. I soldi ricavati dalle vendite vengono mandati direttamente ai villaggi da dove provengono i vestiti.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Ed è importante sottolineare che è la stessa regina (insieme alle figlie) a preferire i vestiti tradizionali, indossandoli durante le cerimonie o le visite che fanno in tutto il paese.

Ovviamente oltre ai vestiti vengono insegnati anche altri lavori manuali e oggetti di hobbistica prodotti da materiali naturali quali possono essere le foglie di palma, le noci di cocco e altri prodotti locali.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
alcuni abiti tradizionali

Ci sarebbero ancora moltissimi altri progetti da elencare, e non ho ancora nominato le strade e i ponti realizzati dalla famiglia reale… ma credo che gli esempi che ho riportato sopra bastino per farsi un’idea di questa monarchia e di come i suoi membri si prendano cura della popolazione, e soprattutto di come reagiscono i thailandesi di fronte a questi progetti.

Di seguito, alcune foto che dimostrano l’affetto del popolo verso il re Bhumibol, tutte scattate in occasione dei 60 anni di regno, giorno in cui si officiò il colore giallo come colore ufficiale del sovrano (secondo la tradizione il giallo porta fortuna a chi è nato di lunedì).

Inutile dire però che ad ogni occasione possibile, che sia la festa del papà o qualche altra festività inerente la dinastia Chakri, i thailandesi amano ritrovarsi davanti al palazzo reale (o dove si trova attualmente il re) per dimostrargli il loro affetto e la loro riconoscenza.

Per questo il 5 dicembre fu organizzata una biciclettata denominata “bike for Dad” (che richiama la biciclettata “bike for Mom” che si è svolta il 12 agosto dell’anno successivo, giorno del compleanno della regina Sirikit e festa nazionale della mamma) nella capitale fino al palazzo reale, a cui parteciperanno moltissime persone provenienti da ogni parte della Thailandia.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
i thailandesi radunati di fronte al palazzo reale a Bangkok
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
un’immagine aerea che rende benissimo l’idea del numero di persone che si riunì sotto il balcone da dove si affacciò il re il giorno per celebrare i 60 anni di regno

La cerimonia di laurea (università)

Potrebbe sembrare incredibile, ma ogni thailandese ha occasione di trovarsi faccia a faccia con un membro della famiglia reale almeno una volta nella vita: la tradizione vuole infatti che a consegnare la laurea nelle mani del laureato sia il re Bhumibol in persona (o una delle figlie o il figlio in sua vece).

La cerimonia dunque diventa un giorno veramente importante, e necessita di alcuni giorni di prova per imparare a camminare secondo un certo ritmo, e il gesto con cui si dovrà prendere la laurea (per rispetto, non si può voltare la schiena ai reali, per cui una volta ricevuta la laurea bisogna indietreggiare di tre passi prima di potersi allontanare).

In questa giornata però le porte dell’università sono chiuse a parenti e amici, che sono costretti ad aspettare fuori. Non bisogna però aver paura: un fotografo penserà a scattare una foto per immortalare l’evento, e non è raro entrare in casa di un thailandese e trovarvi vicino all’ingresso la foto dei figli mentre ricevono la laurea (importantissimo è il gesto con la mano che gli universitari devono fare per prenderla: è durante quel brevissimo lasso di tempo che il fotografo scatta la foto).

Non importa quante ore siano necessarie o quanti giorni debbano impiegare per farlo: ogni anno, in ogni università thailandese, vengono organizzate queste cerimonie, e i membri della famiglia reale non si sono mai tirati indietro, neppure di fronte alle malattie (una delle principesse, cagionevole di salute, durante la cerimonia dello scorso anno fu costretta a farsi fare una flebo, ma nascose prontamente il tubo sotto la toga per evitare di “rovinare” le foto degli studenti che avrebbero ricevuto la laurea quel giorno).

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
una studentessa riceve la laurea dalle mani del re
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la principessa consegna le lauree agli studenti, dietro la principessa dei funzionari le passano le diverse lauree dei ragazzi mano a mano che si presentano davanti a lei

Alcuni degli altri componenti
della famiglia reale

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
una foto di famiglia con presenti il re, la regina e i loro quattro figli
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
Il re, la regina e i loro tre figli (la sorella maggiore non è presente nella foto, la prima ragazza seduta a terra a sinistra è la prima moglie del principe). Mi spiace ma trovare una foto di famiglia completa con anche la sorella maggiore è molto difficile, anche perché visse per molto tempo negli Stati Uniti.

Ognuno dei quattro figli della coppia reale è attivo in vece del padre, ora che l’età e la malattia non gli permettono di occuparsi in prima linea del popolo come un tempo.

Come già detto, la cerimonia delle lauree è uno dei compiti che si dividono, ma oltre a ciò visitano scuole, villaggi, ospedali e portano avanti i progetti reali iniziati dal padre, portandone avanti anche alcuni che hanno iniziato loro stessi.

Ogni giorno i thailandesi possono seguire gli eventi a cui partecipa la famiglia reale tramite accurati inserti e filmati che vengono trasmessi in televisione la sera, durante il telegiornale.

Il re Bhumibol Adulyaidej

il re si affaccia dal balcone del palazzo reale nel giorno dei festeggiamenti per i 60 anni di regno
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
the “jazzy king”

Pittore, musicista, fotografo, scrittore e traduttore, oltre che re.
Tra le sue opere troviamo il libro “PHRA MAHACHANOK” basato sulla storia di Jakata descritta nelle scritture buddiste, e il libro “la storia di THONG DAENG” che racconta appunto la vita del suo cane Thong Daeng, da cui fu tratta anche una graphic novel per i più piccoli (nota. sua mamma, una randagia, fu trovata in strada dal re, che ne ebbe compassione e la portò a casa).

Mi piace citare tra le tante cose che ha realizzato il re, anche il suo album Jazz: il re Bhumibol è infatti un jazzista (una volta tornato in Thailandia suonò anche in una band con amici, e su internet non è difficile scovare immagini e video dove il re suona accompagnato da artisti internazionali), e ama suonare il sax (mentre suo fratello suonava il clarinetto).

Forse può sembrare strano, ma il reato di lesa maestà fu reso ancora più duro durante la dittura del premier Tanin Kraivixien e non dalla famiglia reale stessa.

E se agli occhi occidentali può sembrare un’offesa alla libertà di parola (ma in un paese dove si scherza persino sulle religioni e sulle cose più sacre forse si dimentica che la libertà di parola non equivale a mancanza di rispetto verso gli altri), in parte è una buona cosa: rispetto significa soprattutto prendere sul serio i membri della famiglia reale e del loro operato, e la serietà è molto importante per migliorare un paese.
Vorrei qui portare una piccola nota, ovvero una piccola parte del discorso per il suo compleanno nel 2005 durante il quale il re Bhumibol disse pubblicamente che non è contro le critiche, se a scopo costruttivo e non solo motivate per ragioni politiche:

Attualmente, io DEVO poter essere criticato. Non sono spaventato dall’idea che una critica equivalga a dire che ho sbagliato, perché è così e ne sono consapevole. Perché se un re non può essere criticato, significa che il re non è umano. Ma se il re non può sbagliare significa guardarlo dal basso, perché il re non è trattato come un essere umano. Ma il re può sbagliare.

La regina Sirikit

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

La regina Sirikit è figlia dell’ambasciatore thailandese a Parigi, oltre ad essere pronipote del re Rama V. Ebbe occasione di essere regina reggente al posto del re durante il periodo in cui il re Bhumibol dovette “farsi monaco” (questa usanza sarà da approfondire in un altro post), il suo operato fu molto soddisfacente, al punto che il re, il giorno del suo compleanno 5 dicembre 1956, la nominerà ufficialmente regina reggente (è la seconda regina reggente che ci sia mai stata in Thailandia).

Al pari del re, la figura della regina è molto rispettata, tanto da rendere il giorno del suo compleanno, il 12 agosto, festa della mamma, e in questi giorni accanto alle bandiere gialle del re, si vedono moltissime bandiere azzurre, colore che rappresenta la regina (negli ultimi anni poi è usanza mettersi una camicia azzurra con la scritta “i love mom”).

Come il marito, anche la regina Sirikit ha pubblicato un libro, “Memorie del mio viaggio in Europa” nel 1964, dove racconta del suo tempo trascorso in Europa con il re Bhumibol. Ha inoltre scritto diverse composizioni che sono state suonate dalla band del palazzo.

La regina Sirikit è molto famosa tra i thailandesi per i suoi programmi di beneficenza, in particolare è riconosciuta per il suo operato come membro onorario della Croce Rossa Thailandese, di cui è membro sin dal 1956, dopo il disastro dello Tsunami nel sud della Thailandia del 2004.

Si ricorda anche il suo intervento e le sue attività di soccorso nei confronti dei rifugiati dalla Cambogia e dalla Birmania in Thailandia.

La regina si occupa inoltre nella promozione della cultura e della storia thailandese, e fu per sua iniziativa che fu realizzato il film “la leggenda di Suriyothai”, regina passata alla storia per la sua grandezza e il suo coraggio in un tempo in cui alle donne non era concesso molto potere (film la cui edizione americana fu curata da Francis Coppola).

La regina Sirikit ha ricevuto molti premi internazionali, sia dalle Nazioni Unite, dall’UNESCO, e dall’Organizzazione mondiale della sanità, solo per citarne alcuni.

Negli ultimi anni, ha passato il tempo accanto al marito, e attualmente non la si vede più partecipare alle occasioni pubbliche, anche a causa dei suoi problemi di salute e alla sua età.

La principessa Ubolratana Rajakanya

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la principessa Ubolratana nelle vesti tradizionali
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la foto usata nel progetto “to be number one”

Primogenita figlia del re Bhumibol e della regina Sirikit. Rinunciò ai suoi titoli reali per trasferirsi negli Stati Uniti e sposarsi con Peter Ladd Jensen. Divorziarono nel 2001, e da allora tornò a vivere in Thailandia con i tre figli; fu il suo secondogenito a perdere la vita durante lo tsunami del 2004, il piccolo Bhumi era affetto da autismo, e sua madre fondò la fondazione “Khun Poom” in sua memoria per aiutare altri bambini autistici e con altre disabilità.

La principessa Ubolratana è inoltre la promotrice del progetto “to be number one” ovvero “essere il numero uno”, un progetto che coinvolse 30 ragazzi in riabilitazione con problemi di droga e li incentivò a trovare un modo per lasciare quella cattiva strada, indirizzandoli verso l’arte, la musica, lo sport e i valori familiari come alternativa alla droga.

Inutile dire che questo programma fu accolto molto positivamente, e oggi è ancora attivo, nonostante il progetto sia partito diversi anni fa. Nonostante abbia rinunciato alla sua eredità, è considerata da tutti una principessa pari alle sue sorelle, semplicemente non può andare ad eventi in vece del padre, ma questo non le impedisce a partecipare a progetti per migliorare le condizioni di vita dei giovani thailandesi.

Recentemente, la principessa aveva anche presentato la candidatura, dapprima accettata, poi respinta (soprattutto a causa dell’opposizione a tale candidatura del governo militare), per partecipare alla campagna elettorale per diventare il Primo Ministro, dando così un’indicazione chiara alla popolazione di cosa votare per le elezioni (non starò qui a parlare oltre di politica, ma sicuramente questo gesto della principessa ha mosso gli animi della popolazione ed è stata una delle cause della sconfitta del partito dei militari alle ultime elezioni – qualcuno potrebbe ribattere che però il governo non è cambiato, ma appunto, le sottotrame politiche mi porterebbero via troppo tempo e temo che non riuscirei a dare un giudizio obiettivo di ciò che sta accadendo adesso nel governo thailandese).

Il re Maha Vajiralongkorn – Re Rama X

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la foto che veniva usata in tv quando si parlava del re quando era ancora principe
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
il principe Vajiralongkorn in abiti ufficiali

Il secondogenito del re Bhumibol e della regina Sirikit, si laureò al Royal Military College a Canberra (Australia) e fu addestrato con i servizi militari australiani, inglesi e americani.

È qualificato come pilota militare e pilota di elicotteri. Prese parte alle operazioni militari contro il partito comunista in Thailandia durante gli anni ’70. La vita privata del principe è tema di forte controversie tra la popolazione, ed è solo grazie al rispetto nei confronti della famiglia reale che queste voci non vengono pubblicate.

È certo però che avere avuto quattro mogli e differenti figli con esse non faciliti l’opinione pubblica a simpatizzare molto per il principe, ma vita sentimentale a parte, in qualità di principe, l’attuare re Vajiralongkorn ha svolto i compiti che ci si aspettava da lui: ha partecipato ad eventi internazionali in vece del padre, e continua tuttora a seguire le operazioni della Royal Thai Army, di cui è Generale, della Royal Thai Navy di cui è Ammiraglio e della Royal Thai Air Force di cui è Comandante Supremo.

Alla morte del padre, Vajiralongkorn ha rinviato l’ascesa al trono per osservare un periodo di lutto (anche qui, non approfondirò, ma sicuramente questa scelta era una scelta politica, dovuta anche alla dittatura militare in atto in quel periodo).

L’incoronazione ufficiale è avvenuta il 4 maggio 2019, ed è stato un evento seguito da tutta la popolazione thailandese, tramite servizi in televisione e sui social in diretta.

La principessa Maha Chakri Sirindhorn

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la principessa in un’immagine usata in tv quando si parla di lei. Lo sfondo è dominato dal colore viola, che la rappresenta

La terzogenita figlia del re Bhumibol e della regina Sirikit, è meglio conosciuta tra i thailandesi come “PHRA THEP” cioè “principessa-angelo”.

La principessa Sirindhorn seguiva suo padre il re nei suoi viaggi sin dall’età di 16 anni, e da lui prese l’abitudine di girare con la macchina fotografica e con dei quaderni su cui prendere appunti, che sono fino ad oggi i suoi fidati compagni di viaggio.

Il suo titolo reale era pari a quello del fratello Vajiralongkorn, ed era una possibile erede al trono, grazie al cambiamento della costituzione nel 1974, anno in cui fu permessa la successione femminile in alternativa a quella maschile.

E’ molto amata dal popolo, ed è stata una bravissima studentessa.
Conosce il Thailandese, il Pali, il Sanscrito e il Cambogiano, oltre all’Inglese e il Francese. Attualmente sta studiando il Cinese, il Tedesco e il Latino. Grazie alla sua conoscenza delle lingue, viaggia spesso all’estero come rappresentante della famiglia reale.

Moltissime sono le scuole che portano il suo nome, e moltissimi sono i progetti scolastici da lei organizzati per aiutare i ragazzi più studiosi e interessati a queste aree, scienze, medicina, arte, geografia, storia, lingue e tecnologie informatiche, dando loro l’opportunità di fare dei Master per un anno all’università di Liverpool. Ha insegnato storia al dipartimento del Royal Military Academy a Chulachomklao.

Oltre ad esser stata ambasciatrice per le Nazioni Unite e per l’UNESCO, è stata nominata ambasciatrice per fortificare l’amicizia tra la Cina e la Thailandia, ed è grazie a lei che è stato introdotto il cinese nelle scuole (sono moltissime le famiglie di origine cinese sparse in Thailandia, a dire il vero anche il mio bisnonno era cinese).

Come se non bastasse, scrive anche fiabe per bambini: racconti semplici, con immagini colorate adatte a chi si avvicina per la prima volta alla lettura.

Suona inoltre diversi strumenti tradizionali e pratica la classica danza thailandese, oltre a dedicarsi allo sport, soprattutto corsa, nuoto, ciclismo e trekking che le hanno permesso di migliorare le proprie conoscenze riguardante gli alberi e le piante delle diverse aree geografiche.
Il suo colore è il viola, e se è prevista la sua partecipazione a qualche evento, è possibile vedere le bandiere di questo colore decorare le strade.

La principessa Chulabhorn Walailak

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
un’immagine usata spesso in tv quando si parla della principessina
In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej
la principessa Chulabhorn in abiti tradizionali accanto ad uno strumento tipico thailandese

Soprannoninata “la principessina”, ovvero l’ultima figlia del re Bhumibol e della regina Sirikit. È cagionevole di salute, ma ciononostante non si tira mai indietro di fronte ai suoi doveri reali.

Si sposò con un ufficiale della Royal Thai Air Force da cui ebbe due figlie. Secondo i costumi, avendo sposato un uomo di posizione sociale inferiore alla sua, avrebbe dovuto perdere i suoi titoli, così come è successo per sua sorella maggiore, ma suo padre le concesse un permesso speciale per mantenere il rango di Principessa, ed è per questo che può presenziare al posto del re durante le cerimonie.

Quando ciò accade, vediamo affiancare alle bandiere gialle del re delle bandiere arancioni. La principessa Chulaborn è molto brava nelle materie scientifiche, tanto da esser stata premiata con la medaglia Einstein dall’UNESCO, e fu la prima asiatica ad essere invitata ad unirsi alla Royal Society di Chimica nel Regno Unito come membro onorario.

Attualmente visita ospedali e facoltà scientifiche dove vengono effettuati esperimenti e ricerche per poter prender nota dei progressi e poterli riferire al padre, e sono moltissime le scuole o gli istituti che hanno fatto richiesta di poter usare il suo nome.

Come sua sorella, la principessa Sirindhorn, anche la principessina Chulabhorn è spesso in giro per la Thailandia come rappresentante della famiglia reale, ma i suoi problemi di salute la costringono ogni tanto a prendersi dei periodi di riposo.

La principessa madre Srinagarindra

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Madre di re Rama IX, e nonna dell’attuale re Rama X, fu una donna molto amata non solo dalla popolazione, ma anche dalla sua famiglia: numerose sono le occasioni che l’hanno vista accanto al figlio Bhumibol.

Quando i suoi figli cominciarono ad andare a scuola, si ricorda che aveva invitato molte donne thailandesi o mogli di insegnanti all’università thailandese di Chulalongkorn ad un “gruppo di cucito”, che aveva come scopo fabbricare vestiti per loro stesse e per i bambini poveri negli ospedali.

Ovviamente durante questi incontri, una volta a settimana tra le 16 e le 18, le signore prendevano anche il tè insieme e si facevano compagnia.

Questa iniziativa permise di aiutare moltissimi bambini nei villaggi più poveri, non solo per merito della collaborazione delle amiche, bensì anche grazie ad aiuti finanziari che la regina madre Srinagarindra metteva a disposizione in prima persona. A partire da questa iniziativa nacquero, nel corso degli anni, moltissime altre fondazioni destinate a supportare i vari villaggi sparsi nella Thailandia.

Altra importantissima iniziativa da ricordare, è il suo amore per lo studio e la sua convinzione che ogni bambino abbia il diritto di avere un’istruzione adeguata.

E questo non valeva solo per i suoi figli: fin dal 1920 fece in modo di provvedere alla concessione di borse di studio per i ragazzi che si dimostravano interessati a proseguire gli studi, e si dice che usasse tutto il suo stipendio annuale per provvedere alla creazione di queste borse di studio.

Nonostante la loro fuga all’estero, la principessa madre e suo marito desideravano ardentemente aiutare la Thailandia, che consideravano effettivamente il loro paese, e speravano di potervi tornare il prima possibile.

Lo stesso desiderio venne poi instillato nei cuori dei tre figli, che ricordano quanto fosse importante per i loro genitori assolvere il loro dovere verso la loro patria. E i giochi che la principessa madre organizzava per i figli erano sempre giochi a carattere didattico: indovinelli di geografia, puzzle di cartine geografiche della Thailandia, quiz a punti in cui i figli cercavano le risposte sui dizionari o nelle enciclopedie.

La cosa più straordinaria fu proprio l’educazione che i tre ragazzi ricevettero: la principessa madre e suo marito decisero di occuparsi personalmente dei figli, senza l’aiuto di balie o guardie, come in una famiglia normale, se i figli combinavano dei guai o non si comportavano bene, venivano sgridati e puniti.

Si racconta di un incidente in cui la principessa madre vide il principe Ananda (che sarebbe diventato re Rama XVIII) prendersela per l’ennesima volta con il figlio del custode, spingendolo vicino a delle scale.

Per fortuna il ragazzo non si fece nulla, ma la principessa madre Srinagarindra non poté stare a guardare: prese il figlio e gli disse chiaro e tondo che l’aveva avvertito di non comportarsi in quel modo, e poiché il principe Ananda non sembrava aver capito, sua madre lo sculacciò ben tre volte commentando l’accaduto con queste parole:

Ti avevo avvertito diverse volte, e questa volta ti sculaccerò. Ma quante volte dovrei sculacciarti? – il figlio rispose, e la madre riprese – Una? Non penso sia abbastanza. Poiché ti ho visto dare fastidio a quel ragazzo diverse volte. Penso che tre volte andrà bene.

E sembra che la lezione abbia avuto i suoi effetti, poiché dopo quell’evento il principe Ananda lasciò in pace il figlio del custode e non gli diede mai più fastidio.

Insomma, una madre normale, prima di tutto, che cercò di educare i figli nel modo più normale possibile, e questo la ripagò con il passare degli anni.

Durante il regno del figlio infatti non sentiva il bisogno di dover intervenire nelle sue decisioni, sicura di avergli già dato le basi sufficienti per prendere decisioni da solo, ma era sempre pronta a consigliare il re Bhumibol se egli ne richiedeva consiglio.

E si dice che re Bhumibol, nonostante gli impegni di stato, trovasse sempre il tempo per cenare con la madre: non importa dove dovesse presentarsi, puntualmente, egli tornava a casa ogni sera per mangiare con lei, e si dice che la principessa madre Srinagarindra commentasse divertita “ma come? sei già qui? Ho visto in televisione che eri dall’altra parte della Thailandia oggi!“.

Re Bhumibol ha sempre sottolineato quanto fosse importante la famiglia, e questo esempio è stato spesso portato alla mente dei giovani thailandesi, che spesso si “dimenticavano” dei genitori finché non era troppo tardi, per spingerli a trovare un momento della giornata da dedicare veramente ai propri genitori, fosse mangiare un pasto insieme o fare una telefonata per chiedere come stessero.

La principessa madre Srinagarindra si spense a Bangkok nel 1995, all’età di 94 anni.

Conclusioni.

Ci sarebbe ancora moltissimo altro da dire riguardo alla famiglia reale, e soprattutto riguardo a come si approcciano i thailandesi con i suoi membri, e riguardo gli altri membri della famiglia reale (tra cui le “nuove” principesse, ovvero le figlie di re Rama X) ma penso che riprenderò l’argomento in un post più avanti.

Vi voglio lasciare con un’immagine che mi sta particolarmente a cuore, che rappresenta il re Bhumibol intento ad accettare i fiori da una signora anziana che l’ha aspettato sulla strada per tutta la giornata, sapendo che il re sarebbe passato di lì e fiduciosa di poterlo vedere.

Questa foto parla da sé: è l’immagine di un uomo gentile, con i piedi in terra, che non ha paura di “abbassarsi” al livello del popolo per accettare un omaggio apparentemente inutile (la nonnina infatti aveva aspettato dall’alba, e i fiori, al passaggio del re, erano tutti sfioriti e cominciavano ad appassire, anche per colpa del caldo) ma che erano molto importanti per quella donna, dei fiori che rappresentavano l’amore per qualcuno che si era preso cura della sua gente, della sua terra, che non li osservava da lontano nei palazzi in città ma avevano attraversato sentieri sterrati e campi incolti per venire ad aiutarli.
Ed è bello pensare che nel mondo è esistita gente così.

In Loving Memory: ricordando re Rama IX, Bhumibol Adulyadej

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *