Tra le storie d’amore thailandesi più famose, non si può non nominare quella che vede come luogo della tragedia il ponte di Sarasin. Questo ponte collega l’isola di Phuket alla terraferma, più precisamente con la provincia di Phang Nga.
Alcuni dati riguardanti il ponte Sarasin
Prima di passare alla storia però, vediamo alcune informazioni riguardo a questo ponte, cominciato a costruire nel 1951 ed inaugurato nel Luglio del 1967.
Il nome Sarasin è stato dato in onore dell’allora Ministro dello Sviluppo Nazionale Pote Sarasin, che ricoprì anche il ruolo di primo ministro dal 1957 al 1958. L’influente famiglia di origine cinese Sarasin crebbe d’importanza durante il 19esimo secolo, e molti dei suoi discendenti influenzarono direttamente sia la politica sia l’economia della Thailandia.
Largo 11 metri, il ponte è lungo 660 metri ed è l’unico accesso via terra che collega l’isola di Phuket al resto della penisola. Ciò significa che chiunque voglia raggiungere Phuket tramite automobile, motorino o pullman deve per forza passare da qui.
Attualmente non è possibile viaggiare con i mezzi sul ponte; dal 2011 quest’area è diventata zona pedonale, con tanto di punto panoramico al centro, ideale per i turisti che vogliono fermarsi a fare delle foto.
Pochi metri più in là dal vecchio ponte Sarasin, sorge il nuovo ponte Sarasin, inaugurato nel 2011 e che si compone di due carreggiate, separate per senso di marcia, che si sviluppano in parallelo rispetto al vecchio ponte.
Romeo e Giulietta thailandesi
Questa storia d’amore è abbastanza recente: la tragedia avvenne il 22 febbraio 1973 sul ponte Sarasin. I protagonisti della vicenda sono Dam “Kodam” Saetan ( ดำ “ โกดำ ” แซ่ตัน ), un giovane autista di 23 anni, e Kanchana “Gew” Sae-ngo (กาญจนา “ กิ๊ว ” แซ่หงอ), una giovane studentessa di 19 anni.
Piccola nota: in thailandese spesso quando si parla di una persona si tende a usare il suo nome ufficiale, ovvero quello che compare nei suoi documenti, seguito dal suo soprannome tra virgolette (nei due casi qui sopra Kodam e Gew) seguito infine dal cognome di famiglia. Per approfondire come funzionano i soprannomi in Thailandia vi consiglio questo post.
Amore e incomprensioni familiari
Kodam era un autista di Rot Songthaew (un mezzo di trasporto simile ad un Tuk Tuk, ma più grande, che funziona come alternativa ai pullman). Tra i vari passeggeri che salivano sul suo mezzo c’era Gew (da leggersi come “Kiu” o “Chiu”), una giovane studentessa di buona famiglia che studiava per diventare insegnante.
I due giovani si innamorarono, ma presto dovettero scontrarsi contro una dura realtà: una differenza sociale che non fu ben vista dalle rispettive famiglie.
La famiglia di Kodam infatti era molto povera, e oltre al suo lavoro di autista, il giovane si ritrovava spesso a fare altri lavori per arrotondare.
Ovviamente la famiglia benestante di Gew non approvava l’idea che la figlia potesse frequentare una persona del genere, e anzi, speravano di poter far sposare Gew con un uomo ricco e facoltoso. Kodam si presentò diverse volte a chiedere la benedizione dei genitori di lei, ma fu sempre trattato in malo modo.
I due, profondamente innamorati, decisero di andare a vivere insieme a casa di Kodam, che all’epoca viveva ancora con i genitori. Ma il gesto non fu ben apprezzato dai genitori di lei, che andarono a denunciare l’accaduto, affermando che si trattava di rapimento.
A questo punto, anche i genitori di lui cominciarono ad opporsi a questa relazione: i genitori di Kodam, infatti, non approvarono il gesto del figlio, rimproverandolo perché non aveva portato rispetto ai genitori di lei. Secondo loro, infatti, Kodam avrebbe dovuto ottenere così l’accettazione da parte della famiglia di Gew, non portare via la loro figlia in questo modo.
La tragedia
Con entrambe le famiglie contrarie, i due giovani si ritrovarono a dover prendere una decisione: incapaci di lasciare il loro amore alle spalle, entrambi decisero che, se non avrebbero potuto stare insieme in futuro, allora sarebbero morti insieme.
La notte del 22 Febbraio 1973 i due si recarono sul ponte Sarasin, si legarono insieme usando un Pa Kao Ma ( ผ้าขาวม้า ), una stoffa simile al Patung che i contadini si legavano in vita, e si gettarono dal ponte.
Un venditore che passava di lì vide due figure gettarsi in mare, e denunciò la cosa: nonostante le ricerche quasi immediate, nessuno riuscì a trovare i due giovani.
Sarà un pescatore a trovare i corpi senza vita di Kodam e Gew, un paio di giorni dal loro gesto, a circa 3 km di distanza dal ponte. I due erano ancora legati insieme in vita dal Pa Kao Ma.
La lettera d’addio e i funerali
Una volta ritrovati i corpi dei due giovani, entrambe le famiglie cominciarono i preparativi per i funerali. L’ultima richiesta dei due innamorati era contenuta in una lettera d’addio, in cui Kodam e Gew dichiaravano il loro amore, e il dolore provocato dalle rispettive famiglie, che li ha portati a compiere quel gesto disperato.
Se non possiamo vivere insieme, allora moriremo insieme.
L’ultima richiesta dei giovani richiama proprio questa frase: nella lettera d’addio, infatti, i due chiesero di poter essere messi nella stessa bara (per approfondire i funerali thailandesi, potete leggere questo post).
Una storia d’amore oltre il tempo
Tutti i giornali e telegiornali dell’epoca parlarono di questa vicenda, che, come molte storie d’amore tragiche, divenne molto famosa tra i thailandesi. Tanto che la vicenda non solo diede ispirazione a diverse canzoni, ma nel 1987 diede spunto anche ad un film, che si intitola “Saphan Rak Sarasin” (สะพานรักสารสิน), conosciuto anche con il titolo inglese “Sarasin, the bridge of love” (ovvero, Sarasin, il ponte dell’amore).
Curiosità: si dice che la madre di Gew non riuscì mai a guardare il film, perché riportava alla sua memoria troppi sensi di colpa.
Il film divenne molto popolare, anche grazie agli attori Chintara Sukapatana e Ron Banjongsang che interpretarono rispettivamente Gew e Kodam. In seguito all’uscita del film, il ponte cominciò a diventare un’attrazione turistica, e molti thailandesi raggiungevano l’isola di Phuket per vedere il luogo scelto dai due amanti per salvare il loro amore.
Credenze thailandesi attuali
La storia di Kodam e Gew è conosciuta ancora oggi, e, inevitabilmente, ha fatto sviluppare molte credenze particolari. C’è chi dice che, nelle notti di luna piena, sia possibile vedere gli spiriti degli innamorati passeggiare sulle acque sotto il ponte, ma c’è anche un’altra superstizione che vede come protagonisti gli innamorati moderni.
Si dice infatti che, se una coppia di innamorati che percorre il ponte, trattiene il fiato per tutto il tragitto, sarà fortunata in amore.
Si tratta solo di una diceria, ma in fondo, perché non provare? E così molte coppie decidono di fare questa “sfida” per suggellare il proprio amore e sperare di avere un lieto fine, al contrario dei due sfortunati amanti thailandesi.
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