MyFedesign Chiacchiere e Tea – un Podcast sulla Thailandia
Oggi vedremo insieme la frase “Du Lae Tua Eng”, ovvero “prenditi cura di te”, una frase che ci invita a ricordarci di rivalutare le nostre priorità e prenderci cura della nostra salute. E, talvolta, la frase “Du Lae Tua Eng” vuole anche insinuare la necessità di un po’ di sano egoismo. Perché troppo spesso ci si trova sbatacchiati da una parte all’altra, in balia degli eventi, siano essi imprevisti, motivi lavorativi o familiari, finendo per togliere la priorità alle proprie necessità.
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Buon ascolto (o buona lettura)!
Benvenuti sul podcast di MyFedesign. Io sono Fede, e sono qui per intrattenervi con qualche chiacchiera mentre sorseggio una buona tazza di tè caldo. Approfittatene per prendervi anche voi una pausa con me, oppure tenetemi come sottofondo mentre fate le faccende domestiche, o vi allenate, o fate qualche altra attività noiosa. In questa serie vi parlerò di alcune frasi e parole thailandesi particolari, perché non hanno una traduzione immediata, oppure perché non hanno un corrispettivo italiano. Se volete saperne di più sulla cultura thailandese, potete trovare altri post interessanti sul blog myfedesign.com. Ma basta perderci in chiacchiere, passiamo subito all’argomento di oggi.
Oggi vedremo insieme un’altra frase molto utilizzata soprattutto tra amici e familiari. Si può dire al momento dei saluti, sia di persona oppure per chiudere una telefonata. Si tratta della frase “Du Lae Tua Eng”, che può essere tradotta come “take care of yourself“, ovvero “prenditi cura di te“.
Per la chiacchierata di oggi, mi sono preparata un buon tè nero alla fragola, che mescola perfettamente il sapore deciso del tè e il gusto dolciastro delle fragole, ideale da gustare sia caldo, sia freddo. Si tratta di un tè facile da bere, forse per via del popolare sapore di fragola, presente in moltissimi frullati, gelati e torte.
Se annusate il tè, sentirete il profumo inconfondibile della fragola, ma alla prima sorsata sarà il forte sapore del tè nero quello che percepirete. Una volta mandato giù il tè, vi rimarrà in bocca un dolce retrogusto di fragola, ideale da accompagnare a biscotti e pasticcini per una colazione, o una merenda, più gustosa.
La frase “Du Lae Tua Eng” (ดูแลตัวเอง) è una frase che in italiano non mi è capitato di sentire spesso. Insomma, quante volte vi è capitato di dire a qualcuno “prenditi cura di te”? Anche quando una persona è malata è più facile augurargli “buona guarigione” oppure “rimettiti presto” piuttosto che “prenditi cura di te”.
In thailandese è possibile sentire questa frase con l’aggiunta di altre due paroline, ottenendo così “Du Lae Tua Eng Di-i Di-i“. La parola “Di-i”, come abbiamo visto nella scorsa puntata del podcast, significa “bene”, e pronunciare due volte una parola equivale ad utilizzare un superlativo, in questo caso “molto bene” o “benissimo”.
Però, nel caso di Du Lae Tua Eng Di-i Di-i più che utilizzare la parola “bene”, lo tradurrei con “prenditi molta cura di te“. La presenza delle due parole “Di-i Di-i” sembrano voler sottolineare la preoccupazione di chi parla nell’assicurarsi che il suo interlocutore si prenda davvero cura di sé.
Ma cosa vuol dire “prendersi cura di sè”? Non è semplicemente riguardarsi se si ha un raffreddore o un po’ di febbre, ma è un concetto che si lega alla routine del “self care” che va tanto di moda da qualche anno a questa parte, soprattutto tra i content creator su YouTube.
“Du Lae Tua Eng Na… Pen Huàng” è una frase ricorrente che ho sentito molto spesso sia nella vita reale, sia nei film. Pen Huàng corrisponde all’italiano “preoccuparsi”, e quando un thailandese pronuncia le parole “Du Lae Tua Eng Na… Pen Huàng” intende dire “prenditi cura di te, guarda che mi preoccupo”.
(piccola parentesi: il “Na” dopo la prima frase è semplicemente una particella simile al “neh” piemontese, che si inserisce come rafforzativo nelle affermazioni, ma che non ha una traduzione vera e propria, un po’ come Ka o Krup)
Du Lae Tua Eng Na; questa frase sottintende tante piccole raccomandazioni, dal semplice “ricordati di mangiare”, “lavati i denti dopo i pasti”, “bevi tanta acqua” al “non andare a dormire troppo tardi”, “non lavorare troppo” oppure “ricordati di prendere le medicine”.
Tutte azioni che nessun altro può fare al posto nostro. Ecco quindi che “Prenditi cura di te” nasce come idea dello “stare bene”, che è qualcosa che va coltivato in prima persona.
Nessuno può sapere davvero come stia un’altra persona e quali siano i suoi bisogni, se ha mangiato o dormito abbastanza, se sia stressato o abbia problemi da risolvere o se invece è tranquillo e sereno.
Du Lae Tua Eng è quindi una frase che affida la responsabilità della propria salute alla persona a cui si rivolgono queste parole, ricordandogli che è suo compito preservare il proprio stato fisico e mentale, almeno per quanto riguarda le necessità basilari.
E, talvolta, la frase “Du Lae Tua Eng” vuole anche insinuare la necessità di un po’ di sano egoismo. Perché troppo spesso ci si trova sbatacchiati da una parte all’altra, in balia degli eventi, siano essi imprevisti, motivi lavorativi o familiari, finendo per togliere la priorità alle proprie necessità.
Vi è mai capitato di dormire poco per colpa di una consegna urgente, o di dover correre da una parte all’altra di una città durante la pausa pranzo, saltando così il pasto, perché magari dovete accompagnare i vostri genitori ad una visita medica?
Ecco, se un thailandese incontra una persona del genere, si può capire come il suo “Du Lae Tua Eng Na” includa il significato nascosto di “Ricordati di prenderti anche cura di te“.
Il che significa che ogni tanto è bene dire anche qualche no, spegnere completamente il cellulare e prendersi del tempo per sé, per riposare la mente o il corpo, a seconda del livello di stress e di ciò che sentiamo aver bisogno.
Perché è importante aiutare gli altri e rispettare i propri doveri, ma non bisogna mai trascurare le proprie necessità. Anche perché, se poi la situazione dovesse peggiorare e ci si dovesse ammalare, ci si troverebbe a doversi fermare per forza e non poter far altro che aspettare di guarire.
Questo discorso mi riporta alla mente un episodio di Baywatch, in cui una delle regole dei bagnini era “prima di salvare chi sta affogando, devi assicurarti di salvare te stesso, e di metterti nella situazione più sicura, perché se tu svieni in acqua, rischiate di morire in due, mentre se sviene solo la persona che stai aiutando, tu puoi essere ancora in grado di salvare entrambi”.
A volte, anche a causa di alcune fiabe e film, si tende a pensare di dover sacrificare se stessi per gli altri, ma nella realtà, più spesso, è necessario essere un po’ egoisti per riuscire a risolvere le situazioni nel miglior modo possibile.
Dire qualche “no” può sembrare una cosa “cattiva” da fare, come fosse un “dispetto” alla persona che ci chiede aiuto, ma se la guardiamo da un altro punto di vista, un “no” è il gesto di amore più significativo che si può fare verso se stessi.
E un “no”, se motivato, può essere accettato senza problemi. Facciamo finta che vi venga chiesto di fare delle ore di straordinario retribuite per partecipare ad un nuovo progetto di lavoro. La situazione è questa: state già cercando di finire un altro progetto che è stato posticipato a causa di alcuni cambiamenti dell’ultimo minuto, che dovrete consegnare l’indomani e che vi ha portato negli ultimi due giorni a dormire solo 3 ore per notte. Inoltre questo weekend cade il compleanno del vostro partner e voi ancora non avete preparato né comprato nulla.
Dire un “no” a quelle ore di straordinario in più, sebbene retribuite, significa scegliere di dare priorità al vostro riposo, non appena avrete consegnato il progetto su cui state lavorando, e alla possibilità di comprare qualcosa e organizzare il compleanno della persona a cui tenete.
Dire “sì” invece vi costringerebbe a perdere ulteriori ore di sonno, rischiare di compiere degli sbagli in entrambi i progetti e arrivare all’ultimo minuto al giorno del compleanno del vostro partner, rischiando di addormentarvi a metà serata per la troppa stanchezza accumulata in settimana, e provocando quasi sicuramente un litigio.
Non so se mi sono spiegata, ma sono convinta che prendersi cura di sé permetta di prendere coscienza delle proprie capacità e di vivere al meglio le giornate, senza far impazzire chi ci sta attorno.
Ma cosa fare per prendersi cura di se stessi? Su internet è possibile trovare infinite guide e consigli su come costruire una “self care routine”: molti vi consiglieranno di prendere l’abitudine di alzarvi presto al mattino, di fare esercizio fisico o yoga o trovare del tempo per meditare, bere diversi bicchieri d’acqua durante tutto l’arco della giornata, mangiare sano, scrivere sul vostro diario e pulire la vostra stanza, o la vostra scrivania, senza procrastinare sul mettere in ordine o sul rimandare alcune faccende noiose, come il lavare i piatti, buttare l’immondizia, fare la lavatrice o stirare.
Personalmente, vi consiglio di ascoltare le vostre necessità; io non sono mai stata una di quelle persone che ama svegliarsi presto la mattina, e una volta che ho aperto gli occhi impiego molto tempo prima di essere davvero operativa.
Per me fare attività fisica di prima mattina non è assolutamente fattibile. Al contrario, mia mamma è quel tipo di persona che appena mette un piede fuori dal letto è già bella sveglia e attiva: lei sì che ama fare yoga al mattino, e lo fa senza che le pesi. Io preferisco aspettare il tardo pomeriggio, in modo da avere una scusa per alzarmi dal computer dopo una giornata di lavoro, e fare un po’ di esercizio prima di cena.
Insomma, non esiste una formula magica a cui adattarsi; meglio fermarsi a pensare sulle cose che ci fanno stare bene, e inserirle nella nostra routine in modo che non ci pesi farle, pensando a queste attività come a qualcosa che non stiamo imponendo a noi stessi, bensì come a un modo per prenderci cura di noi.
Se siete persone sempre immerse nel lavoro, potrebbe essere utile ritagliarvi un momento della giornata o della settimana in cui non farete nulla inerente al lavoro, per concentrarvi su un’altra vostra passione, sia essa il videogioco, la lettura, il disegno, la cucina, il ballo o lo sport.
Du Lae Tua Eng, prendetevi cura di voi stessi per essere più sereni e pronti ad affrontare qualsiasi problema o imprevisto troverete sul vostro cammino. Perché solo voi potete sapere il vostro vero valore.
Lasciate che vi racconti una piccola storia per concludere.
C’era una volta un giovane afflitto da pensieri che non lo lasciavano in pace. “Sono una nullità, non so fare nulla di buono… dicono tutti che sono un incapace… cosa dovrei fare per migliorare? come posso fare per essere accettato dagli altri?”.
Incapace di trovare una risposta, il giovane si recò dal suo Maestro, che lo ascoltò attentamente.
“Mio caro discepolo, vorrei tanto aiutarti, ma in questo momento ho un grosso problema… ma se mi aiuti a risolverlo, poi potrei darti una mano a risolvere il tuo…”
Il discepolo annuì, e rimase in ascolto. Il Maestro si tolse un anello dal mignolo, glielo porse e continuò:
“Prendi questo anello e vai al mercato. Voglio vendere questo anello per ripagare un debito. Vedi quanto sono disposti a pagarti, e cerca di ricavarne il più possibile. Ma non accettare nessun prezzo inferiore ad una moneta d’oro”.
Il discepolo montò a cavallo e si diresse verso il mercato, dove mostrò l’anello a diversi mercanti. Erano tutti molto interessati, ma appena chiedevano il prezzo, si allontanavano, alcuni ridendo, altri ignorandolo completamente. Il giovane, confuso, non ne capiva il motivo, finché un gentile vecchietto gli si affiancò consigliandogli di ripensare al prezzo perché una moneta d’oro era davvero troppo per quell’anello.
Il discepolo si sentì mortificato: il suo Maestro gli aveva affidato un compito davvero semplice, eppure non era riuscito a portarlo a termine. Se solo avesse avuto una moneta d’oro, avrebbe potuto comprarlo lui stesso… e con questi pensieri tornò dispiaciuto dal Maestro, e gli riportò quello che era successo.
“Maestro, mi dispiace, ma mi hai chiesto una cosa impossibile. Forse potrei riuscire ad ottenere due o tre monete d’argento, ma non si dovrebbe ingannare nessuno sul vero valore di quest’anello”.
“Quello che dici è molto importante” rispose il Maestro sorridendo “Per vendere questo anello dobbiamo conoscere il suo vero valore. Prendi il cavallo e va dal gioielliere, e chiedi a lui a quanto può vendere l’anello. Ma qualsiasi cifra ti dirà, non venderlo. Riportami indietro l’anello, e poi vedremo il da farsi”.
Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l’anello. Il gioielliere impugnò una lente e cominciò ad osservare attentamente l’anello, lo soppesò e rigirò tra le dita. Infine disse:
“Riferisci al tuo Maestro che se vuole venderlo subito posso dargli 58 monete d’oro”.
“58 MONETE D’ORO?!” esclamò il giovane incredulo.
“In un altro momento potrei arrivare fino a 70 monete, ma se il tuo Maestro ha fretta di vendere…”
Il giovane ringraziò il gioielliere, e corse emozionato verso la casa del suo Maestro, per riferirgli di quello che aveva scoperto.
Il Maestro lo lasciò raccontare, sorridendo.
Poi, quando il discepolo finì il resoconto, prese la parola:
“Solo un esperto può valutare il vero valore di questo anello. Pensi davvero che una persona qualunque possa capire davvero quanto vale?”
Così dicendo, riprese l’anello e lo rimise al dito
“Tu sei come questo piccolo gioiello: prezioso e unico. Ovunque andrai, ci sarà gente inesperta pronta a valutarti. Ma solo un esperto potrà riconoscere il tuo vero valore. E quell’esperto, quel gioielliere sei proprio tu. Non lasciare che le persone ti smentiscano, perché solo tu sai quanto vali davvero”.
E, aggiungerei, poiché tu sai quanto vali, devi anche prenderti cura di te stesso, ed evitare di svalutarti.
Grazie per essere arrivati fino alla fine di questo episodio del podcast di MyFedesign.
Oggi abbiamo visto insieme la frase “Du Lae Tua Eng”, ovvero “prenditi cura di te”, una frase che ci invita a ricordarci di rivalutare le nostre priorità e prenderci cura della nostra salute.
Se vi è piaciuta questa puntata e volete lasciarmi un vostro commento, potete trovare tutti gli episodi sia sul blog myfedesign.com sia nella playlist sul canale YouTube MyFedesign. E mentre sorseggio il mio ultimo sorso di tè, vi auguro buona giornata e spero di rivedervi anche nella prossima puntata.
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