La Thailandia è una monarchia costituzionale con una storia molto complessa, strettamente intrecciata con la sua Costituzione. Ogni anno il 10 dicembre si celebra la Costituzione thailandese, ed è festa nazionale. Questa giornata rappresenta un momento significativo per riflettere sul percorso democratico del Paese e sul ruolo svolto dalla famiglia reale.
Un salto indietro nel tempo: la nascita della Costituzione
Nel 1932, la Thailandia, all’epoca ancora conosciuta come Siam, si trovava ad affrontare una profonda crisi economica. In questo contesto di fermento sociale, ebbe luogo la rivoluzione siamese, un evento cruciale che segnò la fine della monarchia assoluta e diede vita ad una nuova era.
Il merito di questo cambiamento epocale va attribuito a Re Rama VII, figura lungimirante che, consapevole della necessità di riforme, decise di promulgare la prima Costituzione thailandese. Con questo gesto coraggioso, sicuramente in risposta delle numerose rivoluzioni politiche e sociali che hanno caratterizzato il suo regno, Re Rama VII cedette parte del proprio potere al popolo, gettando le basi per una transizione graduale verso la democrazia e dando così nascita alla monarchia costituzionale.
Un passato segnato da colpi di stato e 18 Costituzioni
Ma la prima Costituzione non bastò per portare la pace. La storia thailandese infatti non è stata priva di turbolenze e nel corso del XX secolo il Paese ha vissuto numerosi colpi di stato militari, che hanno portato alla promulgazione di ben 18 Costituzioni differenti. Si può dire che ad ogni colpo di stato, i militari abbiano stracciato la precedente Costituzione per crearne una nuova, che spesso conteneva articoli che favorivano la propria classe sociale.
Nonostante questa instabilità politica, la monarchia è sempre rimasta un punto di riferimento centrale nella società thailandese. La famiglia reale, profondamente rispettata e ammirata dal popolo, ha continuato a svolgere un ruolo attivo nella vita del Paese, impegnandosi in attività sociali e filantropiche volte al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.
Un legame profondo tra popolo e monarchia
La devozione dei thailandesi verso la famiglia reale è un elemento distintivo della loro cultura. La monarchia è percepita come un’istituzione garante della stabilità e della continuità nazionale, oltre che un simbolo di unità e identità nazionale.
Questo legame profondo si manifesta in diverse forme, dalla presenza di foto del re e della regina in molte case thailandesi e in tutti i luoghi pubblici, al rispetto quasi religioso con cui viene trattata la figura del sovrano, in particolare se si parla dell’amato Re Rama IX, che ha regnato per oltre 70 anni.
La repressione del dissenso e il caso degli studenti
Tuttavia, non mancano voci critiche che mettono in discussione il ruolo della monarchia in una società democratica. Alcuni accusano la famiglia reale di eccessiva influenza politica, e di permettere ai militari di utilizzare il reato di lesa maestà per limitare la libertà di espressione della popolazione.
In particolare, durante questi gli ultimi anni, sono moltissimi i giovani studenti e attivisti incarcerati solo perché hanno manifestano contro un governo che la popolazione non ha votato (il governo nominato dai militari dopo il colpo di stato del 2014) e per richiedere riforme democratiche e maggiore libertà di espressione.
Questi giovani, definiti “la generazione pro-democrazia”, hanno sfidato apertamente il regime militare e la monarchia, utilizzando i social media e le proteste pacifiche per esprimere le loro opinioni. La loro tenacia e il loro coraggio hanno acceso i riflettori sulla questione della libertà di espressione in Thailandia e hanno sollevato preoccupazioni sulla repressione delle voci critiche da parte delle autorità.
E per i studenti e gli attivisti l’Anusawari Prachathipatai ( อนุสาวรีย์ประชาธิปไตย ), ovvero il monumento alla democrazia, in cui è presente anche una statua rappresentante la Costituzione è sempre uno dei punti di riferimento per le manifestazioni, poiché rappresenta la Democrazia che desiderano vedere nel paese.
Il Monumento alla Democrazia, Anusawari Prachathipatai, è un punto di riferimento di Bangkok situato sul viale Thanon Ratchadamnoen, tra il Grande Palazzo Reale e Palazzo Dusit. Eretto su una rotonda, questo monumento imponente segna il “chilometro zero” del Paese, da cui vengono calcolate tutte le distanze.
Celebrare la Costituzione in una monarchia: un paradosso tutto thailandese?
Le celebrazioni della Costituzione thailandese, caratterizzate da parate, fuochi d’artificio e programmi televisivi sulla storia del Paese, potrebbero sembrare in contraddizione con il rispetto quasi reverenziale riservato alla monarchia.
Tuttavia, per comprendere questa apparente contraddizione, è necessario calarsi nella realtà thailandese e cogliere la complessa sfumatura del rapporto tra i thailandesi con la monarchia. Per loro infatti la Costituzione e la monarchia non sono entità contrapposte, bensì come elementi complementari che concorrono al benessere e alla stabilità del Paese.
Confronto tra monarchia thailandese e monarchie occidentali
Rispetto alle monarchie occidentali, spesso protagoniste di scandali e pettegolezzi sui tabloid, la famiglia reale thailandese mantiene un profilo più sobrio, concentrando la propria attenzione sul ruolo sociale e sul contributo al benessere del popolo.
La loro dedizione a progetti filantropici e alla promozione dello sviluppo del Paese è ampiamente riconosciuta e apprezzata dalla popolazione, come vi avevo già parlato in questo post.
Costituzione e monarchia: un rapporto in continua evoluzione
La Costituzione thailandese rappresenta un pilastro fondamentale della democrazia del Paese, pur in un contesto in cui la monarchia mantiene un ruolo centrale e significativo. La complessa relazione tra queste due istituzioni e il popolo thailandese è un tema affascinante che invita ad approfondire la conoscenza di questa ricca cultura e della sua storia.
Soprattutto in questo momento storico, in cui i thailandesi stanno chiedendo la stesura di una nuova Costituzione democratica che vada a sostituire la Costituzione promulgata dopo l’ultimo colpo di stato dei militari nel 2014, il dibattito sul futuro della democrazia in Thailandia è più acceso che mai.
Le elezioni del 2024 per il Senato, le prime dopo il colpo di stato, hanno visto la vittoria di diversi candidati pro-democrazia, alimentando la speranza di un cambiamento verso un sistema politico più rappresentativo.
Sebbene la strada verso una vera democrazia in Thailandia sia ancora lunga e incerta, la determinazione del popolo thailandese, che negli ultimi anni ha dimostrato più volte la sua volontà di cambiamento, e il supporto della comunità internazionale offrono un barlume di speranza per un futuro più luminoso.
Curiosità: com’è fatta la Costituzione thailandese?
La particolarità della Costituzione thailandese sta nella sua forma, che richiama gli antichi libri thailandesi, con le pagine orizzontali e che si apre sfogliandola dal basso verso l’alto.
Ogni Costituzione è realizzata in tre copie scritte a mano conservate alla Segreteria del Parlamento, alla Segreteria del Gabinetto e alla Segreteria del Re.
Una copia simbolica della Costituzione è visibile anche nel Monumento della Democrazia, sulla parte più alta dell’Anusawari Prachathipatai, riconoscibile dal colore oro che si distingue dal resto del monumento, che è invece di colore bianco.
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