L’emblema ufficiale della Thailandia rappresenta Garuda, la mitologica divinità indiana, messaggero del dio Vishnu/Narayana. Il nome thailandese è “Phra Khrut Pha” พระครุฑพ่าห์ ovvero “Garuda, il veicolo (di Vishnu)“.
La scelta di questo personaggio deriva dalle antiche credenze per cui gli antichi re del Siam si consideravano i discendenti del dio Vishnu/Narayana, e Garuda rappresentava dunque il potere divino e l’autorità del re.
Com’è fatto Garuda?
Nell’induismo Garuda viene rappresentato come una creatura leggendaria che mescola caratteristiche umane a quelle dei volatili. È dotato di grandi ali sulla schiena, zampe da rapace e solitamente un becco su un volto umano.
La leggenda originale
Nella mitologia indiana la figura di Garuda è spesso associata a quella del fratello Aruna, il cocchiere di Surya, il dio del sole.
La leggenda narra che le due mogli di Kashyapa Prajapati chiesero la benedizione per avere dei figli; da una parte, la moglie di nome Kadru chiese di avere 100 Naga come figli, mentre Vinata di avere solo due figli, ma che valessero tanto quanto i 100 figli di Kadru. Più tardi, Kadru partorì 100 uova, mentre Vinata ne partorì solo 2.
Kadru dovette incubare le uova per ben 500 anni prima di veder nascere i suoi figli. Ma quando finalmente le uova si schiusero, Vinata, impaziente, ruppe una delle sue uova, da cui emerse Aruna, luminoso come il sole nascente. Aruna, solo parzialmente formato, si adirò contro sua madre, ed in particolare contro la sua impazienza, perché era destinato ad essere luminoso come il sole di mezzogiorno. Avvertì Vinata di non aprire il secondo uovo, e la maledì ad essere una schiava; la sua punizione sarebbe terminata solo quando suo fratello sarebbe stato abbastanza grande per salvarla. Dopodiché, Aruna lasciò la madre e l’uovo in cui il fratello si stava formando, e si recò dal dio Surya, per divenirne il cocchiere.
La maledizione di Aruna si abbattè sulla madre: Vinata perse una scommessa contro Kadru, e, di conseguenza, ne divenne la schiava. Passarono molti anni prima che Garuda nascesse, e passò molto altro tempo prima che Garuda chiedesse ai fratelli (immagino che qui si parli dei fratellastri Naga, i figli di Kadru) di liberare la madre dalla sua condizione. I fratelli acconsentirono ma ad una richiesta: la libertà di Vinata per l’Amrita, l’acqua della vita eterna, che era custodita in Paradiso.
Fu così che Garuda si diresse verso il Paradiso e intraprese una guerra contro gli dei per riuscire ad impossessarsi dell’Amrita. La straordinaria forza e abilità di Garuda gli permisero di sconfiggere tutti, compreso il dio Indra, che custodiva l’Amrita.
Garuda prese la coppa con il nettare di Amrita, e tornò sulla terra. Durante il suo viaggio di ritorno, Garuda si imbattè nel dio Vishnu, che gli propose di diventare il suo mezzo di trasporto, promettendogli l’immortalità senza dover bere dalla coppa di Amrita. Garuda accettò, e da quel momento si mise al servizio del dio.
Più avanti, Garuda incontrò anche Indra, e dovette assicurargli che avrebbe restituito il calice non appena lo avesse portato ai Naga. Indra gli disse di non dare l’Amrita ai Naga, poiché se fossero diventati immortali, ci sarebbero solo stati grandi problemi in futuro.
Garuda e Indra raggiunsero un accordo; Garuda tornò sulla terra, posò il calice davanti ai fratelli e chiese loro di liberare la madre e di purificarsi prima di bere l’Amrita. Mentre i Naga erano intenti nei loro riti, Garuda portò via la madre e il calice. Quando i Naga tornarono, capirono che erano stati ingannati, ma videro che sul terreno erano presenti delle gocce di Amrita, e cercarono di leccare quelle poche gocce; si dice le loro lingue, a contatto con quel nettare, si divisero in due.
Secondo alcune versioni, grazie a quelle poche gocce i Naga acquistarono la capacità di cambiare pelle, e quindi di rinascere.
Dopo questo episodio, Garuda riportò il calice di Amrita a Indra, e cominciò a servire il dio Vishnu. Si pensa che sia questo episodio a spiegare l’inimicizia tra aquile (Garuda) e serpenti (Naga).
Dove possiamo trovare Garuda?
Innanzitutto, in tutti i documenti ufficiali. Lo stemma di Garuda rappresenta l’ufficialità dei documenti, ed è utilizzato in tutti gli uffici statali, ed è quindi presente sulla maggioranza dei documenti rilasciati.
Anche sulle banconote è presente Garuda, sia sul fronte sia sul retro, mentre per quanto riguarda le monete, solo quelle più vecchie riportano questo simbolo, che fu poi successivamente sostituito dal volto di Re Rama IX prima e Re Rama X in seguito.
La figura di Garuda inoltre adorna moltissimi templi, ma anche diversi edifici governativi, di alcune aziende e le facciate delle varie sedi del famoso centro commerciale Central.
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