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Nakee – la figura del Phaya Nak o Naga nel folklore thailandese

Il telefilm di cui voglio parlarvi oggi è una produzione thailandese del 2016, che mescola presente e passato, e che ha alla base non tanto la storia d’amore su cui sembra concentrarsi fin dall’inizio, bensì il concetto di Karma e di come ogni relazione sia in realtà basata su azioni e sentimenti legati alle vite passate.

PREMESSA: questo post parlerà apertamente della trama del telefilm, sia perché dubito che qualcuno recupererà mai questa serie, visto che non ne esiste una versione in inglese – tra l’altro quasi metà del telefilm è in dialetto del nord, dove si svolge la storia, con sottotitoli in thailandese per tutti gli altri (io ho da sempre frequentato solo la parte sud della Thailandia, per cui mi sono dovuta adattare a leggere i sottotitoli, per fortuna seguendolo in streaming potevo mettere in pausa il video e recuperare i dialoghi che non riuscivo a capire subito).

Photo by tiewpakklang.com

La storia si svolge nel nord della Thailandia, presumibilmente nella provincia di Udon Thani, dove si crede che i Naga vivano nella foresta Kamchanod, che, sempre secondo il folklore, segna il confine tra il mondo degli uomini e l’aldilà.

La popolazione locale venera la “Jiao Mae Nakee” (ovvero “dea Madre Nakee”; presumo che la chiamino madre perché essendo i Naga in grado di controllare le acque del fiume, sono in grado di dare la vita e la morte al villaggio) ovvero la Phaya Nak che fu la causa di una terribile alluvione nel passato, in cui il villaggio venne raso al suolo.

Per evitare che la catastrofe si ripetesse, il villaggio in questione offre cerimonie e cibo al tempio della dea per placarne l’ira.

Ma la zona è molto frequentata dai cacciatori che cercano serpenti da rivendere agli occidentali, e gli uomini del villaggio, alla ricerca di denaro, li aiutano volentieri.

Uno di questi, grazie ad un anello datogli da un monaco buddista, riesce a catturare un piccolo serpente dorato con un corno sul capo: si tratta della Jiao Mae Nakee che ha subito una punizione che in parte si era autoimposta per la distruzione del villaggio ed in parte le era stata imposta dal re suo padre per avergli disobbedito.

Nessun essere umano può pensare di mettere le mani su un Naga o di affrontarlo, a meno che non abbia un anello santificato da un monaco buddista: questo uomo, che si scoprirà essere il padre della protagonista della storia, ricevette questo anello perché lo proteggesse dalla divinità, ma decise di usarlo per catturarla e rivederla a buon prezzo allo straniero che si era presentato all’accampamento.

Quando la moglie dell’uomo, incinta al nono mese, scoprì quello che stava per fare il marito, cercò di fermarlo, ammonendolo che avrebbe portato disgrazia e che doveva liberare il serpente.

Egli non le diede retta, e corse all’accampamento improvvisato, dove un suo compaesano gli chiede di poter dare un’occhiata all’anello, e ne approfitta per rubarglielo.


Per vendicarsi dell’affronto della cattura, Jiao Mae Nakee assume la sua forma da serpente e scatena un temporale fortissimo con fulmini che colpiscono tutto l’accampamento; un esercito di serpenti, servitori della Phaya Nak, si appresta ad uccidere tutti i presenti al campo ad eccezione dell’uomo con l’anello, che riesce a salvarsi proprio grazie all’artefatto, e del capo della spedizione, che però rimane ferito gravemente ad una gamba, che lo porterà a zoppicare per il resto della vita.

Durante la tempesta, la moglie dell’uomo comincia il travaglio, e si trova a partorire a poca distanza dall’accampamento: Jiao Mae Nakee la vede, ma la bambina nasce morta: impietosita, la Phaya Nak decide di sacrificarsi per salvarla: il primo gemito della neonata coincide con la morte del serpente, che ha passato il suo spirito nel corpo di quella creatura.

In seguito la madre confiderà alla figlia che nel momento del parto, aveva espresso una preghiera alla dea, chiedendole di permettere alla figlia di nascere sana e forte, e che se così fosse stato, lei l’avrebbe “consacrata” alla dea – secondo una tradizione del villaggio, le ragazze sono invitate a danzare in onore della dea, e la prima danzatrice è solitamente una delle ragazze “consacrate” alla dea.

https://youtu.be/5t9HaGBr8Ho

Chi fosse curioso, può guardare dei pezzi del primo episodio qui, vi consiglio di guardare intanto la sigla iniziale, così, giusto per avere un’idea di come vengono solitamente trasmessi i telefilm (e per sentire la canzone che sarà la canzone ricorrente della serie stessa), almeno fino al trasferimento dell’anima della Phaya Nak nella neonata, il cui nome è KamKaew.

Tutto il telefilm sarà poi una scoperta della vera natura della donna: ella è infatti cresciuta senza sapere la verità, anche se ha sempre sospettato di essere diversa dalle altre ragazze del villaggio: è in grado di comunicare con i serpenti, ed è isolata dagli altri abitanti del villaggio che la catalogano come “strana”.

La madre le ha insegnato a rispettare Mae Nakee, in quanto, la donna aveva fatto un voto per cui, se la figlia che aveva in grembo fosse nata sana, ella l’avrebbe consacrata alla dea – non mi è molto chiaro cosa intendeva la donna con “consacrare alla dea”, ma fatto sta che la figlia è protetta dalla dea, e che quando ha bisogno di cure, durante la storia infatti diverse persone del villaggio, sospettando della sua natura da “serpente”, cercheranno di farle del male, sia usando l’anello benedetto, sia con altri metodi, a Kamkaew basterà dirigersi al tempio della Jiao Mae Nakee, dove di solito sviene di fronte alla statua della dea, risvegliandosi completamente curata, sebbene Kamkaew stessa non sappia bene come sia possibile (questo evento si ripeterà diverse volte per tutta la durata della serie).

KamKaew mentre “parla” con i serpenti

Il protagonista della storia invece è Thassaphorn un ragazzo di Bangkok, studente molto promettente del corso di archeologia, che finirà al villaggio della protagonista grazie alle ricerche del proprio professore universitario, che ha un progetto di scavo nelle zone del tempio, nella speranza di scoprire le credenze attuali sui Phaya Nak, in particolare sulla Jiao Mae Nakee a cui è dedicato il tempio.

Ma già prima di partire, Thassaphorn dice ai suoi amici di avere dei sogni su una donna misteriosa, di cui si è invaghito, e arrivati a poca distanza dal villaggio, il ragazzo comincia ad avere delle visioni, dove vede quella donna, che ha le sembianze della protagonista, mostrargli la strada verso il tempio.

Sarà qui che egli incontrerà KamKaew per la prima volta, ma ella afferma di non averlo mai visto prima.

L’archeologo in effetti non ha visto lei, ma Jiao Mae Nakee, la sua amata della vita precedente: alcune delle sue visioni sono infatti memorie di una vita passata, dove lui, guerriero del regno di Thailandia, si innamorò, contraccambiato, della dea, senza sapere però della sua vera natura di Phaya Nak. Jiao Mae Nakee, consapevole che il padre non avrebbe mai approvato l’unione di una Naga con un semplice essere umano, fu costretta a nascondere la relazione, ma la loro unione fu ostacolata da altri problemi.

La guerra con il regno vicino portò l’uomo a doversi allontanare con il suo esercito (tra cui ci sono i suoi attuali amici archeologi) per poter proteggere il re (suo attuale padre nella vita presente). Lo scontro fu fatto proprio nei pressi del villaggio, in quanto il regno nemico aveva la sua base proprio lì.

I due si sono incontrati per un incidente: infatti la dea stava facendo il bagno in un fiume, e il guerriero, vedendo una creatura simile a un grifone o ad un’aquila umanizzata – potete vederla in un’immagine qui sotto – in cerca di serpenti di cui cibarsi, attaccare la donna, non esita a buttarsi in acqua per salvarle la vita. I due cominceranno a incontrarsi e ad innamorarsi, ma da una parte la vera natura di lei, di cui lui è all’oscuro.

Tutti i personaggi del presente hanno avuto un ruolo importante nella storia del passato: Thassaphorn e i suoi amici avevano già un forte legame nel passato, e avevano combattuto fianco a fianco, morendo nell’impresa.

Thassathorn e i suoi amici nella vita precedente, nelle “uniformi” da guerra
Thassaphorn e i suoi amici con KamKaew e sua madre durante la semplice cerimonia di matrimonio svolta nella casa di KamKaew
LAMJIAK, compaesana di Kamkaew, e innamorata di Thassaphorn
PIM, amica di Thassathorn, del quale è innamorata; entrerà in conflitto sia con Kamkaew sia con LamJiak

Le due coprotagonisti, rispettivamente LamJiak, del villaggio di KamKaew, il cui padre aveva rubato l’anello per proteggersi dai Phaya Nak al padre della protagonista, e Pim, la collega archeologa di Thassathorn – figlia, tra l’altro, dell’uomo rimasto zoppo dall’incidente con Jiao Mae Nakee del primo episodio, uomo tanto ricco tanto egoista, che ha viziato la figlia e continua a farlo anche ora che è adulta, dandole tutto ciò che vuole, e trovandosi in difficoltà nel momento in cui lei vorrà ad ogni costo che Thassathorn si innamori di lei – odiano entrambe KamKaew, ma entrano subito in conflitto tra di loro poiché entrambe innamorate del protagonista.

Questo verrà chiarito una volta conosciuto il passato delle due donne: nella vita precedente esse erano le principesse del regno nemico a quello del guerriero, LamJiak la figlia maggiore e Pim la minore.

Entrambe, appena visto il guerriero fatto prigioniero, si sono invaghite di lui: LamJiak supplicando il padre di risparmiargli la vita e di imporgli invece il matrimonio con lei, in modo da finire la guerra – a questo punto c’è da capire se Thassathorn nella vita precedente fosse un semplice guerriero o se invece fosse il principe del regno – mentre Pim, consapevole di non avere la stessa autorevolezza della sorella agli occhi del padre, aveva aiutato di nascosto il guerriero e i suoi amici a scappare di prigione, in parte perché ella non sopportava l’idea di vederlo sposare con la sorella, e in parte perché l’uomo aveva già espresso il desiderio di morire piuttosto che tradire il proprio regno con un matrimonio che gli avrebbe sì salvato la vita ma non l’onore. Inoltre entrambe le donne, visitandolo in prigione, scopriranno che il giovane è già innamorato di un’altra.

Una volta scoperta la fuga del guerriero e dei suoi amici e anche della principessa “Pim”, la principessa “LamJiak” chiederà al fato di non permettere più alle due donne di avere legami di sangue nelle vite future, e dichiara eterna rivalità alla sorella, che si è comportata in modo così scorretto con lei, sangue del suo sangue, nonostante lei l’amasse e le due fossero cresciute insieme. Dopo questo sfogo, la principessa si suiciderà sotto gli occhi increduli delle sue servitrici.

la principessa “LamJiak”
la principessa “Pim”

Ovviamente le due principesse non si chiamano realmente così, ogni personaggio ha un nome diverso per il presente e per il passato, ma per comodità le chiamo con il nome con cui sono chiamate nel presente.

Nel telefilm quindi sarà presente un conflitto tra LamJiak e Pim che si contendono Thassathorn e cercano di mettere in risalto l’una le meraviglie della vita del villaggio, ancora naturale e semplice, mentre l’altra le comodità della vità di città.

Entrambe poi cercano in ogni modo di rendere la vita impossibile a KamKaew, entrambe convinte della natura di serpente della donna, sono pronte a dimostrarlo soprattutto con l’uso della magia nera – attraverso la quale LamJiak riesce anche a far innamorare Thassathorn di sé e a vivere con lui per un breve periodo – dell’anello benedetto con cui LamJiak provocherà delle ustioni sul braccio di KamKaew, ma che ella perderà a causa del suo desiderio per il protagonista. Ricorreranno anche ad un potente stregone per “sconfiggere” la Phaya Nak, e Pim passerà tutto il tempo a ripetere a Thassathorn che quella che ha sposato non è una donna, ma un serpente, scatenando le ire del giovane che arriverà a non volerle più rivolgere la parola.

In tutto questo, KamKaew non si mostrerà mai interessata a Thassathorn, ripetendo spesso alla madre che preferisce vivere la sua vita tranquillamente con lei, e che un uomo di città non potrebbe mai adattarsi a vivere al villaggio.

Inoltre lei non crede all’amore che il giovane dice di provare, dicendo che non avendolo mai visto prima, lui non può essersi davvero innamorato di lei, ed avendo già altre donne interessate a lui, lei non vuole altri problemi a causa sua.

La donna cambierà idea solo dopo che LamJiak le ruberà il marito con la magia nera, e dopo che l’incantesimo verrà sciolto, e Thassathorn si ricorderà finalmente di lei, comincerà a comportarsi meglio nei suoi confronti, e ad essere un po’ più dolce con lui.

L’unica cosa che gli proibirà è di fare l’amore: per qualche motivo, lei non si sente ancora pronta, e chiede a lui di rispettare i suoi tempi.


KamKaew ha “dimenticato” le memorie della vita passata, o meglio, lo spirito della Jiao Mae Nakee dorme sopito in lei, risvegliandosi solo quando ella perde i sensi – come succede nel tempio dove è la Phaya Nak a trovare lì Thassathorn e a invitarlo a rimanere con lei, mentre al mattino è KamKaew che si ritrova addormentata accanto a lui, e lo aggredisce, confusa dal fatto di non avere alcun ricordo sulla sera prima.

E sarà approfittando di questo fatto, sebbene durante la notte non sia accaduto nulla, che Thassathorn insisterà nel volerla sposare per “riparare” alla notte passata insieme – per il resto del villaggio aver passato la notte con un uomo impone immediatamente un matrimonio riparatore per non danneggiare la reputazione della famiglia.

Jiao Mae Nakee in abiti tradizionali classici thai e KamKaew con una semplice camicia in stoffe thailandesi

KamKaew non è dunque cosciente della sua natura, ma lo diventa a mano a mano che si procede con la storia, in particolare comincia a dubitarne dopo che Thassathorn le dice di aver trovato una statua di donna serpente durante lo scavo che le assomiglia molto.

la statua sprofondata in mezzo al fiume, e protetta da una delle “guardie del corpo” della Jiao Mae Nakee
Jiao Mae Nakee nella sua forma di Phaya Nak – KamKaew durante la trasformazione forzata – particolare della faccia di KamKaew con le squame

Fino ad allora, l’unica caratteristica rettiliana che si poteva scorgere in lei erano gli occhi di quando era arrabbiata o su tutte le furie, che cambiavano diventando “occhi di serpente gialli”, come LamJiak ripeterà più volte a suo padre, dicendogli di come li avesse visti ogni volta che avevano un battibecco.

Saranno gli amici di Thassathorn, incuriositi dalle voci che girano su KamKaew nel villaggio, e preoccupati per il loro amico, a scoprire come quelle voci siano vere: intrufolandosi nella camera da letto dei due sposi, vedranno al fianco del loro amico un serpente.

Si dice infatti che i Phaya Nak non possano nascondere la loro vera natura mentre dormono o hanno perso i sensi.

A causa dello stregone precedentemente citato, e di un rito da lui effettuato, KamKaew scoprirà la sua vera natura, e ciò che effettivamente aveva sempre temuto: non è davvero un essere umano.

La rivelazione non è accompagnata dai ricordi della Jiao Mae Nakee, che invece è cosciente della vita della giovane e di ciò che le accade. Sia sua madre sia Thassathorn, una volta scoperta la verità, la rassicurano che la amano comunque e che la aiuteranno a tenere il segreto.

Il rapporto con la madre sarà quello che darà alla ragazza la forza di accettare la sua natura “Tu sei prima di tutto mia figlia. Umana o serpente, sei e sarai sempre la mia KamKaew, e questo nessuno potrà cambiarlo“.

A sorvegliare la Jiao Mae Nakee a distanza ci sono i suoi tre fedeli servitori Naga: essi proteggono la statua trovata dagli archeologi, statua che si rivelerà essere il vero corpo della Jiao Mae Nakee, risalente a secoli prima, e che la dea è stata costretta ad abbandonare per adempiere ad una promessa fatta al padre.

Rinunciare alla sua vera forma ed aspettare, tramite il ciclo di rinascite, di poter nuovamente trovare il suo amato e dimostrare come l’amore tra un essere umano e un Phaya Nak sia possibile.

Per fare ciò, Jiao Mae Nakee ha scelto di vivere come umana, accettando tutto il dolore che quella vita le avrebbe portato, in senso di contrappasso per il suo terribile scatto d’ira, che secoli addietro aveva distrutto un intero villaggio – il villaggio nemico, quello dove vivevano le principesse LamJiak e Pim.

La causa di quell’ira è presto motivata: gli uomini uccisero il figlio di Jiao Mae Nakee, che ella “nascose” al padre e agli altri della sua specie trasformandolo in una specie di delfino/pesce/animale-non-ben-definito (vi lascio un’immagine presa dal telefilm) e lasciandolo libero in acqua.

L’uccisione non fu involontaria, bensì studiata: il villaggio infatti non voleva riconoscere la superiorità dei Phaya Nak, e dichiarò guerra aperta con questi dei, nella convinzione di essere superiori a loro, avendo dalla loro parte un potente stregone – lo stesso che nel presente cercherà in ogni modo di uccidere Jiao Mae Nakee/KamKaew.

2 piccole precisazioni: a questo punto non ho capito né di chi fosse figlio questa creatura – presumibilmente di Jiao Mae Nakee e del guerriero Thassathorn, ma non c’è stata una scena in cui si dicesse chiaramente che lei era incinta, dopo che lui era partito per la guerra. Dopo la morte del guerriero, avvenuta in battaglia, si scopre che lei ha partorito questa creatura e che la deve nascondere.

L’altra questione riguarda l’ostilità del villaggio nei confronti dei Phaya Nak: era perché essi erano venerati dal villaggio del guerriero Thassathorn?

O perché al contrario i Phaya Nak che essi stessi veneravano non avevano dato loro un aiuto durante la guerra?

Purtroppo non ho capito neppure questo… forse con una seconda visione d’insieme si potrebbe dare una versione più dettagliata della storia, ma oltre ad avere un problema di lingua – come vi ho già scritto qui sopra quasi metà film è in dialetto – ci sono da aggiungere i continui salti temporali tra presente e passato, che a volte non aiutano a mantenere l’attenzione su tutti i dettagli (almeno per me che, sebbene me la cavi abbastanza bene con il thailandese, non sono comunque ai livelli di un madrelingua).

La morte del figlio, la menzogna della gravidanza e della relazione tenuta nascosta, la consapevolezza della morte del suo innamorato in guerra, un amore che era stato definito impossibile e in parte maledetto: sentimenti che scatenano l’ira e la frustrazione di Jiao Mae Nakee, che finisce per prendersela con il villaggio che le ha dichiarato guerra.

Dolore che ha portato distruzione, e che le causerà dolore poiché neppure gli dei si possono sottrarre al ciclo delle reincarnazioni buddiste né al ciclo di dolore che le azioni negative si portano dietro.

Ed è con questa consapevolezza che Jiao Mae Nakee accetta di sopportare, nei panni di KamKaew, tutte le ingiustizie da parte di coloro a cui lei stessa aveva causato morte e dolore.

Il suo spirito consapevole, racchiuso nel corpo di KamKaew, verrà assopito, così che ella avrà modo di essere più arrendevole alle avversità della vita.

Nel caso riuscisse a non assumere la sua forma da Phaya Nak e a portare altro dolore in chi ha già un “debito” di dolore con lei dalla vita precedente, le sarà concesso di vivere a fianco del suo innamorato senza ulteriori problemi.

Se ella riuscirà a vivere per 1000 anni come essere umano rinunciando alla sua forma da Phaya Nak, le sarà concesso di vivere con il suo amato una vita tranquilla.

Ma la morte della madre di KamKaew e la cattura del marito, per ucciderlo, da parte degli abitanti del villaggio, scatena nuovamente l’ira di Jiao Mae Nakee, che si trasforma nuovamente in Phaya Nak e uccidendo gli assassini della madre.

Iin lacrime, con la memoria dei fatti di 1000 anni prima, KamKaew piange tra le braccia di Thassathorn, dicendogli che tutta la sua arrendevolezza e pazienza non avevano potuto nulla, e che sua madre era morta comunque, e lui stesso aveva rischiato la sua vita a causa di lei.

Ora Jiao Mae Nakee deve tornare dai suoi simili, e subire la punizione per questo nuovo “delitto” che ha compiuto.

Thassathorn giura amore eterno alla sua amata, e le dice che non importa quanti altri 1000 anni dovranno passare, ma che lui aspetterà e che verrà il tempo in cui potranno finalmente stare insieme.

Jiao Mae Nakee/KamKaew si allontana, raggiungendo in lacrime il luogo dove l’aspetta il giudizio del padre, il quale le dice che ha sia vinto sia perso.

Ha perso, perché non è stata in grado di mantenere la sua parola e di non assumere più la sua forma di Phaya Nak per portare morte e distruzione, ma ha vinto, dimostrando come l’amore tra un umano e un Phaya Nak sia possibile, sia da parte della madre, che ha scelto di sacrificarsi per una figlia che effettivamente non era realmente sua (una della frasi che è stata ripetuta dagli abitanti del villaggio alla mamma di KamKaew era infatti “quella non è tua figlia! tua figlia è morta 19 anni fa” facendo quindi presumere che effettivamente la bambina che diede alla luce non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere se lo spirito di Jiao Mae Nakee non fosse “entrato” in lei) e da parte dell’amato che, nonostante il tempo passato dalla vita precedente, e nonostante in questa vita fosse consapevole della sua natura, è sempre rimasto al suo fianco, cercando di proteggerla da chi voleva farle del male.

Per questo motivo il re dei Phaya Nak condanna la giovane a non poter rinascere ancora come donna per coronare il suo sogno d’amore, ma le permette di inviare un segno nel mondo degli uomini come simbolo dell’amore possibile tra una Phaya Nak e un uomo.

Questi segni sono i cosiddetti “fuochi dei Naga” o “luci del Mekong” in quanto sono spesso visti sulle rive del fiume Mekong. Si tratta di luci che salgono dall’acqua verso l’aria.

Il telefilm si conclude poi con una preghiera buddista, e l’inquadratura di Thassathorn, ordinato monaco buddista, intento a meditare, presumibilmente per creare buone azioni sufficienti per permettere all’amata di poter rinascere come umana nella prossima vita.

Nel buddismo infatti c’è la credenza che creando buone azioni ed energia positiva (ovvero fare dei TAM – BUN, dove TAM significa “fare” e BUN “buona azioni” ) si possa influenzare la prossima vita, ed è possibile sia creare queste buone azioni per sé sia per gli altri, in particolare se due persone fanno “Tambun” insieme, si pensa che creino un legame che permetterà loro di incontrarsi nuovamente nella vita futura.

Spero che questo articolo, anche se un po’ lungo, vi sia piaciuto! Alla fine non ho spoilerato neppure troppo, e ho dovuto anzi tagliare diverse parti del telefilm che, sebbene interessanti, non intaccavano troppo la trama principale…

Vi ringrazio per esser arrivati fino a questo punto e vi lascio alcune foto del cast e di alcuni personaggi di cui avrei voluto parlare ma, a causa della lunghezza del post, ho dovuto escludere (se vi interessasse una trama più dettagliata o voleste qualche particolare in più non esitate a chiedere lasciando un commento qui sotto o sulla pagina Facebook del blog).

la protagonista del telefilm
il protagonista del telefilm
la mamma della protagonista
il padre del protagonista, archeologo
il capo del villaggio
il professore di archeologia
il gruppo di archeologi di città al loro arrivo nel tempio del villaggio
il padre di Pim, Pim e la sua amica. Tutti e tre odiano, per motivi diversi, Jiao Mae Nakee, ma la ragazza sulla destra alla fine si redimerà, aiutando gli amici di Thassathorn
lo stregone che cerca di uccidere Jiao Mae Nakee, affrontando anche i suoi servitori pur di recuperare la statua della dea che era finita sott’acqua durante un trasporto con la barca
gli abitanti del villaggio e il padre di Pim, vestito di bianco sulla destra, che rimase ferito durante il primo attacco della Jiao Mae Nakee nella prima puntata della serie. dalla parte opposta, il padre di LamJiak che rubò l’anello benedetto al padre di KamKaew, anello che gli permise di sopravvivere alla Phaya Nak

Ma vi avverto che in futuro potrebbe arrivare un seguito a questo post, visto che a Ottobre verrà trasmessa la seconda serie della storia, con il nome di Nakee 2 (di cui vi lascio il trailer, sottotitolato in inglese, qui sotto). Vedremo se questo sequel avrà qualche interessante rivelazione sulla natura dei Phaya Nak!

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