,

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo from Pixabay

Una delle particolarità dei thailandesi, è che potreste conoscere una persona da diverse settimane, se non mesi, e non essere a conoscenza del suo vero nome e cognome. Qui, infatti, tutti usano perlopiù solo il soprannome per rivolgersi a qualcuno, aggiungendo davanti l’appellativo più consono (ma di questo parleremo tra poco).

E sebbene alcuni potrebbero obiettare che dal soprannome è facilmente riconducibile ad un nome, in thailandese solitamente i soprannomi non hanno alcuna relazione con il nome vero!

La prima volta che mi sono scontrata con questa realtà, è stato nel primo ufficio in cui ho lavorato, durante una delle prime riunioni. Sui fogli che ci avevano dato, c’erano i nomi di tutti i miei colleghi, e sebbene fossero settimane che cercassi di imparare a memoria i nomi di tutti, non ho ritrovato alcun nome familiare su quel foglio, sebbene durante la riunione stessa i diversi compiti scritti erano stati assegnati ad ognuno di loro.

Ed è stato lì che ho scoperto che effettivamente se sui documenti ufficiali si usano i nomi veri, solitamente nella vita di tutti i giorni si usano solo i soprannomi; persino in famiglia è difficile che qualcuno chiami gli altri con il loro nome vero, e negli inviti per i matrimoni spesso i soprannomi devono essere messi tra parentesi proprio per evitare confusione tra gli amici!

Se vi capita di conoscere un thailandese, il nome che vi dirà sarà quasi sicuramente il suo soprannome; solitamente si tratta di nomi composti da un massimo di due sillabe, anche se ho molti amici e conoscenti che hanno un soprannome di una sillaba sola.

Personalmente, quando mi capita di conoscere qualcuno anche io tendo a presentarmi semplicemente come “Fede”, ma se è vero che questo soprannome non è altro che l’accorciamento del mio vero nome, Federica, non si può dire lo stesso dei soprannomi thailandesi.

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo from Pixabay

Però è vero che i soprannomi thai hanno quasi sempre un significato “reale”: vediamo insieme qualche esempio tramite qualche star della tv.

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo by www.komchadluek.net

Atiwara Kongmalai (Toon)

Il cantante della famosa band “Bodyslam” è conosciuto da tutti come “P’ Toon” ma il suo vero nome è Atiwara. Il soprannome deriva dalla parola inglese “cartoon”, ovvero cartone animato.

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo by www.ข่าวลูกทุ่งไทย.com

Tueanjai Srisuntorn (Fon)

La cantante che vedete qui accanto è conosciuta con il suo soprannome “Fon” che significa “pioggia”, ma all’anagrafe il suo nome risulta essere Tueanjai Srisuntorn

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo by supersmashbrosbowl.fandom.com

Chonlada Thongchulklang (Takkaten)

La cantante Takkaten è molto conosciuta nel panorama musicale thailandese come “Takkaten Chonlada”, scegliendo di accostare al suo soprannome Takkaten (che significa “cavalletta”) il suo nome vero.

APPELLATIVI

Come vi ho accennato prima, se ascoltate attentamente un thailandese che si rivolge a qualcun altro solitamente pronuncerà due parole: la prima è un appellativo, che cambia a seconda della relazione che si ha con quella persona, mentre la seconda è il soprannome.

(Attenzione: in thailandese non esistono solo questi appellativi, ma ci sono anche degli appellativi utilizzati all’interno delle famiglie di origine cinese: per approfondire, in questo post trovate tutti gli appellativi thailandesi per rivolgersi alle persone di origine cinese)

KUN | esempio: Kun Fede

L’appellativo “KUN” viene utilizzato in maniera formale, con qualcuno che ha un’età maggiore della nostra e con cui non si è in confidenza ma a cui si vuole mostrare del rispetto – questo è l’appellativo che uso solitamente per i clienti.

KRU / AJARN

Gli appellativi “KRU” e “AJARN” significano “maestro”, e sono usati sia in ambito scolastico per rivolgersi alla categoria degli insegnanti, aggiungendo il nome dell’insegnante dopo l’appellativo, sia per dimostrare rispetto per qualcuno in particolare.

Un po’ come le tartarughe ninja si rivolgevano al loro insegnante aggiungendo sempre il titolo di “maestro” davanti al nome di Splinter, così anche in Thailandia ci si può rivolgere a qualcuno di molto saggio e che insegni, anche se non dietro una cattedra, ciò che sa ai più giovani.

Personalmente mi è capitato di conoscere il capo ingegnere che dirigeva il cantiere dell’hotel di cui mi sono occupata degli interni, e tutti si rivolgevano a lui con il termine “Ajarn”.

Anche nel mondo dello spettacolo ci sono diversi personaggi che vengono riconosciuti come “Kru” o “Ajarn” proprio perché molto bravi in un determinato settore, e i loro consigli vengono tenuti in grande considerazioni sia dai cantanti professionisti che dagli aspiranti cantanti.

Una famiglia allargata

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo from Pixabay

Gli appellativi che seguono hanno valenza familiare, ovvero nascono all’interno dell’ambito familiare, ma sono usati anche tra non consanguinei.

Una cosa tipica thailandese è proprio il fatto che qui ci si possa rivolgere alla signora che vende frutta al mercato come “zia”, al calzolaio in fondo alla via come a “nonno” o “zio”, oppure alla mamma di qualche amico stretto come “mamma”.

Quindi qui tra amici ci si appella come se si fosse fratelli e sorelle, ma attenzione! In thailandese l’età è tenuta in grande considerazione, per cui esistono termini specifici a seconda se si parli di fratello/sorella maggiore o fratello/sorella minore.

Di seguito vi riporto i termini thailandesi, ma in realtà nella società thailandese esistono anche appellativi simili usati tra musulmani e tra cinesi – magari se vi interessa posso provare a farvi un post in futuro!

PI o P’ | esempio: P’ Fede

Solitamente i thailandesi lo scrivono semplicemente con una “p” apostrofata (si legge “pi”) e significa “fratellone/sorellona”.

In thailandese infatti le parole non hanno un genere, quindi non è possibile capire se la persona di cui si sta parlando sia una donna o un uomo, l’unica cosa che si capisce da questo appellativo è che la persona a cui ci si sta rivolgendo è un’amico/amica che ha più anni dell’interlocutore.

Nong | esempio: Nong Fede

Se il termine “Pi” può essere tradotto come “fratellone/sorellona”, il termine “Nong” può essere tradotto come “fratellino/sorellina”, e viene utilizzato non solo tra consanguinei, ma se ci si sta rivolgendo a qualcuno che ha meno anni di noi.

Anche tra colleghi in ufficio ci si appella “Pi” o “Nong” a seconda dell’età, quindi tra le prime domande che due thailandesi si pongono quando si conoscono c’è sempre “quanti anni hai? Così so come chiamarti…”

Pa-a / Na-a

Entrambi questi appellativi si possono tradurre con l’italiano “zia”, ma la differenza sta nell’età: “Pa-a” solitamente è usato con una signora che abbia più anni di nostra madre o nostro padre, mentre “Na-a” viene usato per qualcuno che sia più giovane di nostra madre o di nostro padre, ma troppo in là con gli anni per essere considerata nostra sorella.

Usato tra familiari, indicano rispettivamente gli appellativi da usare con la sorella maggiore e con la sorella minore di nostra madre o nostro padre.

PARTICOLARITÀ: se il termine “Pa-a” viene utilizzato esclusivamente per le donne, il termine “Na-a” invece può essere usato sia per donne che per uomini, in particolare per il marito della zia più giovane. Per esempio: le mie cugine thailandesi, figlie del fratello maggiore di mia mamma, cioè mio zio, chiamano mia mamma appellandola “Na-a”, ma chiamano così anche mio papà.

Lung / A-a

Questi invece sono gli appellativi per lo “zio”, a seconda se egli ha più o meno anni di nostro padre. Lung è il fratello maggiore di nostro padre o nostra madre, mentre A-a è il fratello minore di nostro padre.

PARTICOLARITÀ: anche qui, il termine “Lung” viene utilizzato esclusivamente per gli uomini, mentre “A” può essere usato sia per gli uomini che per le donne, in particolare per la moglie dello zio più giovane rispetto a nostro padre.

Ta-a e Yai / Pu-u e Ya-a

Questi sono gli appellativi per i nonni. TA-A è il nonno materno, YAI la nonna materna mentre PU-U è il nonno paterno e YA-A è la nonna paterna.

Ho sempre trovato fantastico il fatto che in thailandese sia possibile capire un sacco di cose su una persona semplicemente ascoltando l’appellativo con cui ci si rivolge ad una persona: è possibile capire l’età rispetto a chi parla o rispetto ai suoi genitori, se siano parenti di mamma o papà, senza dover fare domande ulteriori.

Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia
Photo from Pixabay

Direi che per il momento possiamo fermarci qui: non voglio confondervi di più aggiungendo altri appellativi! Però, per chi vuole saperne di più, potete trovare un post dettagliato con i vari appellativi thailandesi diversi schemi per capire meglio i vari appellativi del ramo materno e del ramo paterno.

Se invece guardate diversi telefilm e serie thailandesi e vi è capitato di sentire altri appellativi non presenti qui, vi consiglio di dare un’occhiata anche a questo post in cui si parla degli appellativi thailandesi utilizzati per rivolgersi a chi ha origini cinesi (ebbene sì, le famiglie cinesi hanno degli appellativi differenti da quelli thailandesi).

Grazie per avermi letto fin qui, ci sentiamo al prossimo post!

12 risposte a “Nomi, soprannomi e appellativi in Thailandia”

  1. Avatar Sara Frattini
    Sara Frattini

    Buonasera. Prima di tutto grazie per queste tue spiegazioni chiare. Cercavo da tempo informazioni così dettagliate, ma non riuscivo a trovarle fino a quando non mi sono imbattuta nel tuo blog. Avrei un paio di domande da rivolgerti, sperando tu possa rispondermi. Quando ci si rivolge a qualcuno usando il suo nome preceduto da Ai’Nome, cosa vuol dire? E con chi si può utilizzare? Seconda domanda: anche il termine Nong si può abbreviare in N’Nome, come il Pi?

    1. Avatar Federica

      Ciao Sara! Allora, Nong può venir abbreviato con N’ ma non è molto diffuso (più che altro perché la N singola non si legge “Nong”, mentre “P” anche scritto da solo si legge comunque “Pi”). Per “Ai” è un appellativo usato nei dialetti del Nord della Thailandia, quindi si può dire sia la forma dialettale che equivale a P’. Tra l’altro, una piccola curiosità: viene usata solo al Nord oppure tra persone che arrivano da quelle province, perché usare Ai al sud, o più in generale nel thailandese “puro” (inteso come lingua nazionale), “Ai + nome” è considerato un insulto.
      Sono contenta di sapere che questo post ti è stato utile! Se hai altre domande, mi trovi qui.

  2. Avatar Diana
    Diana

    Ciao grazie per i dettagli che dai , gli esempi e le curiosità. A questo proposito perché in alcuni film o programmi invece di P’ sento usare Hia verso che è più grande?

    1. Avatar Federica

      Ciao Diana! “Hia” è un appellativo thailandese utilizzato solitamente con chi ha origini cinesi, ed è il corrispettivo di “P’” inteso come “fratello maggiore”. Per approfondire ti consiglio di recuperare il post sugli appellativi thailandesi usati nelle famiglie cinesi. https://myfedesign.com/blog/gli-appellativi-thailandesi-relativi-alla-famiglia/ (lo trovi eventualmente anche nel testo del post, ho approfittato della tua domanda per aggiornare l’articolo e aggiungere un paio di link ad altri post relativi)

  3. Avatar Rosario
    Rosario

    Buongiorno, vorrei chiedere (per la mia compagna) : esiste una tradizione del nome Nichapa, in italiano? Grazie

    1. Avatar Federica

      Salve Rosario! Per i nomi thailandesi propri non esiste un corrispettivo italiano, ma è possibile per una thailandese scegliersi un soprannome italiano per facilitare la comunicazione… alcune persone, se cristiane, possono avere anche un nome cristiano ispirato ad un personaggio della Bibbia o ad un Santo/una Santa, ma anche in questo caso solitamente è la persona stessa che può scegliere come farsi chiamare. Ovviamente questi rimangono solo soprannomi, e non vanno a cambiare il nome “ufficiale” (quello presente sui documenti per intenderci).

  4. Avatar Ace
    Ace

    ciao, vorrei sapere come scrivere in Thailandese i vari appellativi come P'(Phi), Nong, Hia, Khun, Lung e via dicendo, riusciresti ad aiutarmi?

    1. Avatar Federica

      Ciao! Puoi trovare gli approfondimenti sugli appellativi in questi due post: https://myfedesign.com/blog/gli-appellativi-thailandesi-relativi-alla-famiglia/ e https://myfedesign.com/blog/appellativi-thailandesi-per-le-famiglie-cinesi/ – in entrambi i post trovi anche degli schemini riassuntivi con le trascrizioni e le scritte thailandesi per essere più facilmente consultabili 😉

  5. Avatar Pino Marchioni
    Pino Marchioni

    Ho visto e rivisto un film thai: Gap the serie, che mi è piaciuto moltissimo e ci sono tutte le abbreviazioni citate kun, mom, pi, nong , ya-a, l’ha visto? Cosa ne pensa?

    1. Avatar Federica

      Mi spiace, non conosco questa serie… ma ho visto che si può recuperare tutta su YouTube! Magari se capita l’occasione le darò un’occhiata, grazie per lo spunto!

  6. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Io ho notato che in Thailandia i turisti meno giovani vengono chiamati Papà o Mama’. Io trovo questo modo di dire molto maleducato ovvero rivolgersi a qualcuno in base agli anni che dimostra di avere . Sarebbe come se in Europa ci si rivolgesse a un anziano chiamandolo nonno , il che suona come un insulto. Come anche rivolgersi a un ragazzo giovane chiamandolo giovanotto. Si può dire è un bel giovanotto ma dire ascolta giovanotto .., ha un significato poco lusinghiero. Almeno in italiano è così. Al femminile non è grave, infatti si può dire ..ascolti signorina..senza che venga interpretato come un tono di sufficienza però dipende da chi lo dice e dalla circostanza. In Thailandia dire Papà a un turista anziano lo trovo assolutamente offensivo e privo di senso, Non si capisce da dove sia venuta questa usanza poco educata. Babbo ad esempio nel sud Italia è un insulto come nel sud della Thailandia A. È comunque offensivo dare appellativi in base all’ età apparente o meno che sia. Trovo non sia socialmente corretto perché si evince opinione discriminatoria. In Thailandia facciano pure così fra thailandesi di apostrofarsi a seconda dell’ età ma non traducano ciò rivolgendosi anche a noi occidentali. Noi rispettiamo la loro cultura , Loro rispettino la nostra. In occidente apostrofarsi con nomi o nomignoli riferendosi all’ età di un individuo specie se avanzata è reato di ingiuria.

    1. Avatar Federica

      Mi dispiace che lei lo trovi maleducato, ma per i thailandesi è naturale rivolgersi alle altre persone utilizzando i termini familiari, a partire da “zio/zia” fino a “mamma/papà”. Penso derivi dal fatto che in molte culture asiatiche c’è un concetto di “rispetto in base all’età” che si rispecchia proprio nella scelta degli appellativi in base all’età della persona a cui ci si rivolge. Penso che sia molto difficile aspettarsi che un’intera nazione cambi totalmente il proprio approccio culturale per non offendere gli occidentali. (Comunque in italiano “signorina” è spesso percepito come un insulto, ed infatti, come raccontavo nella puntata dedicata del podcast, in Italia le donne preferiscono essere appellate come “signore” anche se sono nubili).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *