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Ep. 03 Lo-ock Sùan Tua Su-ung

MyFedesign Chiacchiere e Tea – un Podcast sulla Thailandia

Oggi vedremo insieme il concetto di introversione grazie alla perifrasi thailandese Lo-ock Sùan Tua Su-ung, ovvero la tendenza nel preferire recuperare le proprie energie nel proprio mondo personale invece di interagire con gli altri, come invece fa la personalità estroversa che in thailandese può essere definita anche con la frase Kao Sang Kom Keng.

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Ecco qui la terza puntata del podcast sulle espressioni thailandesi comuni difficili da tradurre in italiano.
Per chi preferisse, può recuperarlo su YouTube, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Castbox oppure leggere qui sotto la trascrizione del copione.

Buon ascolto (o buona lettura)!

Benvenuti sul podcast di MyFedesign. Io sono Fede, e sono qui per intrattenervi con qualche chiacchiera mentre sorseggio una buona tazza di tè caldo. Approfittatene per prendervi anche voi una pausa con me, oppure tenetemi come sottofondo mentre fate le faccende domestiche, o vi allenate, o fate qualche altra attività noiosa. In questa serie vi parlerò di alcune frasi e parole thailandesi particolari, perché non hanno una traduzione immediata, oppure perché non hanno un corrispettivo italiano. Se volete saperne di più sulla cultura thailandese, potete trovare altri post interessanti sul blog myfedesign.com. Ma basta perderci in chiacchiere, passiamo subito all’argomento di oggi.
La frase di oggi in realtà è facilmente traducibile con la parola italiana “Introverso”. In thailandese servono ben 4 parole per descrivere questo termine, ovvero “Lo-ock Sùan Tua Su-ung” (โลกส่วนตัวสูง).

Per la chiacchierata di oggi, mi sono preparata un tè alla vaniglia, uno dei pochi tè naturalmente dolce, ideale da gustare al naturale, senza zucchero, né limone. Però ammetto che un goccio di latte, con questo tè nero dal profumo inconfondibile, si sposa molto bene con il gusto avvolgente della vaniglia.
Innanzitutto, da che parole è composta la frase “Lo-ock Sùan Tua Su-ung”?
Lo-ock significa “mondo”; Sùan Tua si può tradurre come “privato”, “personale”; ed infine Su-ung significa “alto”.

Se mettiamo insieme tutte queste parole, otteniamo la frase “mondo privato alto”, che in italiano non è che abbia un gran senso, ma se intendiamo il termine Su-ung, ovvero “alto”, come “molto”, penso che questa perifrasi renda benissimo il concetto.

In particolare, il Lo-ock Sùan Tua, ovvero il mondo privato o personale, sarebbe in contrapposizione al mondo esterno, che però in thailandese non si traduce letteramente come “Lo-ock Kang Nok”, ma viene più spesso definito come “Sang Kom”, (สังคม), ovvero società.

Anche senza sapere come tradurre questa frase infatti, penso sia molto facile capirne il significato. In fondo, una persona introversa potrebbe essere facilmente descritta come un qualcuno che vive in un suo mondo personale che è più “alto”, ovvero difficilmente raggiungibile rispetto a quello delle persone estroverse.

In fondo, cos’è l’introversione?
Secondo lo psicoanalista Jung, che ha posto per primo la distinzione tra personalità introversa e personalità estroversa, una persona introversa tende a tenersi distante dal mondo esterno per concentrarsi sulla sua dimensione interiore ed individuale.

L’introversione è spesso vista dalla società come un qualcosa di negativo, mentre l’estroversione viene vista come un tratto positivo della personalità. Solitamente l’introverso viene visto come una persona chiusa, solitaria, poco comunicativa, timida e insicura.

In realtà, credo che gli introversi abbiano solo una tendenza a riflettere maggiormente, portandosi per natura a isolarsi dagli altri per pensare. Ciò però non significa che non sappiano divertirsi in compagnia degli altri, o che siano dei taciturni sempre seri che non sappiano essere divertenti.

Mi spiego meglio.
Ricordo di aver sentito in un video di Aileen, sul canale YouTube Lavendaire che vi ho già citato diverse volte sul blog, e che vi consiglio, se masticate un po’ d’inglese e cercate video rilassanti e informativi, una distinzione chiara e semplice tra personalità introversa ed estroversa.

Piuttosto che pensare all’introversione come a qualcosa di negativo e da “correggere” e all’estroversione come a qualcosa di sempre positivo a cui dover puntare, proviamo ad approcciarci a questi due mondi secondo l’idea del “ricaricare le proprie energie”.

L’estroverso si ricarica di energia nel mondo esterno, a contatto con le altre persone, parlando ed interagendo con gli altri. Un estroverso stanco, psicologicamente parlando, tenderà a voler uscire e incontrare gente.

L’introverso invece si ricarica di energia da solo, isolandosi temporaneamente dagli altri e dedicandosi a se stesso e alle sue passioni. Un introverso stanco, psicologicamente parlando, tenderà a voler stare a casa, magari cercando un po’ di relax mentre si fa un bel bagno caldo, oppure perdendosi in un libro o dedicando il suo tempo a guardare serie TV, o giocando ai videogiochi.

Non è che l’introverso non voglia interagire con altre persone, è che lo vuole fare con il giusto “mood”, ovvero quando se la sente e non quando è psicologicamente stanco.

Si tratterebbe quindi semplicemente di due diversi approcci al Sang Kom, ovvero alla società; non c’è un approccio giusto o uno sbagliato, ma è importante riconoscere e rispettare le scelte dell’una e dell’altra personalità.

Per questo motivo la frase thailandese Lo-ock Sùan Tua Su-ung, nonostante la lunghezza, mi sembra sia molto più descrittiva del semplice termine “Introverso”. Per i thailandesi, una persona introversa è solo una persona che tende a passare più tempo nel suo mondo privato, ma non per questo evita i contatti con il mondo esterno, o Sang Kom (società).

Il termine thailandese che si contrappone all’idea di Lo-ock Sùan Tua Su-ung, è la perifrasi “Kao Sang Kom Keng” (เข้าสังคมเก่ง) che significa “capace di integrarsi nella società”. Il termine “società” abbiamo visto prima che si dice “Sang Kom”, mentre il termine “Kao” significa letteralmente “entrare” e “Keng” che significa “bravo, capace”.

Se ve lo state chiedendo, io mi riconosco come persona tendenzialmente introversa, anche per via di altre caratteristiche che vengono spesso associate alle personalità introverse, ovvero l’empatia, la sensibilità, oltre alla tendenza all’introspezione e alla fantasia.

Poi, ovviamente non si può parlare per estremi: se immaginiamo una linea, delimitata da due punti, alle cui estremità si trovano da una parte il concetto di Lo-ock Sùan Tua Su-ung, ovvero l’introversione, e dalla parte opposta il concetto di Kao Sang Kom Keng, ovvero l’estroversione, le diverse persone si possono posizionare in un punto qualsiasi su questa linea. Il che significa che non esiste una sola tipologia di personalità introversa o estroversa, ma, teoricamente, infinite.

Piccola curiosità: chi si posiziona esattamente al centro viene definito ambiverso, ovvero assume un atteggiamento introverso o estroverso a seconda della situazione in cui si trova.
Oggi voglio concludere con una breve favola di Esopo, che può essere usata per spiegare le differenze tra personalità estroversa e introversa.

C’erano una volta il Sole e il Vento. Un giorno, i due cominciarono a litigare violentemente per stabilire chi fosse il più forte.

Il Vento diceva di essere in grado di far volare via qualsiasi cosa, mentre il Sole affermava di essere la forza più grande sulla terra, perché dava calore e faceva fiorire campi e fiori.

Non riuscendo a venirne a capo, i due decisero di sfidarsi. Videro un viandante camminare sulla strada, avvolto in un mantello, e venne loro un’idea. Sarebbe stato considerato il più forte chi sarebbe riuscito a togliere il mantello di dosso dal viandante.

Il primo a cominciare la sfida fu il Vento, che cominciò a soffiare con forza contro il viandante, cercando di strappare con la violenza delle sue raffiche il mantello dalle mani del viaggiatore, che però aveva cominciato a stringere a sé il mantello mano a mano che le folate arrivavano.

Il Vento, spazientito, cominciò soffiò ancora più forte, e il viandante, infreddolito, prese un altro mantello e si serrò ancora di più nei vestiti.

Non avendo ottenuto nulla, il Vento si allontanò spazientito, lasciando campo al suo rivale.

Il Sole cominciò a spuntare dalle nubi, lanciando deboli raggi in direzione del viandante. Mano a mano che il viaggiatore camminava, il sole continuava a splendere con più vigore, sprigionando sempre più calore, finché il viandante, non riuscendo più a sopportare quell’afa tremenda, si spogliò completamente e si tuffò nel fiume più vicino per rinfrescarsi.

Il Vento fu così costretto ad ammettere la sconfitta, perché con la forza non era riuscito a ottenere ciò che il Sole aveva raggiunto utilizzando la testa e la persuasione.

Spesso la figura del Sole viene associata alla personalità introversa per la sua capacità di ragionamento che gli ha permesso di trovare una soluzione senza dover agire con la forza, ma agendo con persuasione, perseveranza e silenziosità.
Grazie per essere arrivati fino alla fine di questo episodio del podcast di MyFedesign.

Oggi abbiamo visto insieme il concetto di introversione grazie alla perifrasi thailandese Lo-ock Sùan Tua Su-ung, ovvero la tendenza nel preferire recuperare le proprie energie nel proprio mondo personale invece di interagire con gli altri, come invece fa la personalità estroversa che in thailandese può essere definita anche con la frase Kao Sang Kom Keng.

Se vi è piaciuta questa puntata e volete lasciarmi un vostro commento, potete trovare tutti gli episodi sia sul blog myfedesign.com sia nella playlist sul canale YouTube MyFedesign. E mentre sorseggio il mio ultimo sorso di tè, vi auguro buona giornata e spero di rivedervi anche nella prossima puntata.

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