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Podcast sulla Thailandia, Ep.28 – Laew Tae – แล้วแต่

ragazza con tazza di tè in mano e titolo del podcast

MyFedesign Chiacchiere e Tea – un Podcast sulla Thailandia

Oggi vedremo insieme i termini Laew Tae ( แล้วแต่ ) che si può tradurre come “fai tu” e Arai Ko Dai ( อะไรก็ได้ ) che può essere tradotto come “qualsiasi cosa va bene”. Entrambe queste frasi lasciano trasparire un senso di insicurezza e indecisione, che però può essere interpretato in vari modi, a seconda dei contesti.

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Buon ascolto (o buona lettura)!


Benritrovati in un nuovo episodio del podcast sulla Thailandia di MyFedesign. Io sono Fede e sono qui per farvi un po’ di compagnia con questa chiacchiera in cui vedremo insieme alcune parole e frasi thailandesi particolari che ci permetteranno di approfondire la cultura thailandese.

Si tratta di parole che spesso necessitano di una spiegazione aggiuntiva alla semplice traduzione in italiano, perché nascondono un significato strettamente legato agli usi e costumi dei thailandesi.

Io sono qui con la mia immancabile tazza di tè, ma sentitevi liberi di tenermi in sottofondo mentre fate altro; potete ascoltarmi mentre fate una passeggiata o vi allenate, mentre fate la spesa oppure mentre vi occupate delle faccende domestiche.

E dopo questa breve introduzione, direi che è il momento di passare all’argomento di oggi.

La frase di oggi e il tè del giorno:

Il termine di oggi è Laew Tae ( แล้วแต่ ) che è una frase molto comune, usata in moltissime situazioni differenti. Prima di andare a scoprire il significato, oggi vorrei introdurvi un tè molto diffuso qui in Thailandia, conosciuto internazionalmente come Butterfly Pea Tea, o anche tè blu.

In realtà più che di un tè dovremmo parlare di un infuso, poiché questa bevanda si ottiene mettendo in infusione i fiori del Butterfly Pea, che sarebbero i fiori di pisello blu, nome scentifico “Clitoria Ternatea”, o, più semplicemente, Dok Anchan ( ดอกอัญชัน ) in thailandese.

Questo fiore è caratterizzato da un colore indaco, a metà tra il blu e il viola, e la sua pianta è molto diffusa nel sud est asiatico. Tant’è che, oltre per realizzare bevande, questi fiori possono essere usati come coloranti naturali anche in altre ricette. Ad esempio, se li si mette a cuocere insieme al riso, si otterrà un riso di color azzurro.

Per realizzare questa tisana, è sufficiente mettere in infusione qualche fiore di Dok Anchan per 5-10 minuti: si otterrà così una bevanda senza caffeina né teina, ma anzi ricca di antiossidanti, caratterizzata da un insolito colore blu.

Solitamente questa tisana viene servita con miele e limone, che vengono però serviti a parte. Questo perché, mescolando il limone al succo di Dok Anchan, la tisana cambierà colore, passando da blu a viola.

La tisana può essere consumata sia fredda, sia calda, ed è anche possibile usarla come base per creare altre bevande, creando così risultati colorati con caffè, latte o altri ingredienti per realizzare cocktail particolari.

Laew Tae e Arai Ko Dai

Il concetto di oggi può essere tradotto con due frasi differenti: Laew Tae (แล้วแต่), che è il termine principale di oggi, viene usato in contesti informali con amici e persone con cui si ha una certa confidenza.

In ambiti più formali, solitamente, si usa invece la frase Arai Ko Dai ( อะไรก็ได้ ), che però può essere ugualmente usata anche in maniera informale.

Ma veniamo ai significati: Laew Tae, o l’alternativa “Laew Tae Tur” ( แล้วแต่เธอ ), in cui si aggiunge il soggetto “tu” (Tur เธอ) che nella prima frase è sottinteso, si può tradurre come “fai tu, scegli tu” mentre Arai Ko Dai si può leggere come “qualsiasi cosa va bene” e, in maniera meno letterale, “mi va bene tutto, scegli tu”.

Diversi tipi di indecisione

Entrambe queste frasi vengono utilizzate in risposta a domande in cui non si vuole prendere una decisione.

Alla classica domanda “dove vuoi andare a mangiare a pranzo?”, è molto comune sentirsi rispondere da un thailandese con “Arai Ko Dai”, oppure “Laew Tae Tur”.

A una risposta del genere si possono attribuire due significati: uno più educato, in cui si preferisce non prendere una decisione perché si vuole lasciare libertà di scelta all’altra persona, e uno più personale, che riguarda la propria incapacità di scegliere.

Si tratta di due concetti apparentemente simili, ma in realtà molto diversi.

Mostrare indecisione e non saper prendere una decisione non sono la stessa cosa: possono esserci diversi motivi che ci portano a mostrare indecisione in un certo contesto, soprattutto in Thailandia dove il concetto di rispetto verso chi ha più anni di te è molto radicato.

Mostrarsi indecisi

Rimanendo nell’esempio del “dove andiamo a mangiare a pranzo?” si potrebbe dire che sarebbe cortese lasciare la scelta nelle mani di chi merita più rispetto, e di conseguenza, o al più anziano del gruppo, o a chi ha una posizione più alta rispetto agli altri.

Ecco quindi che, in questo contesto, la risposta “Laew Tae Tur” può essere interpretata come “scegli tu cosa preferisci mangiare, io mi adeguo”.

Può sembrare un approccio strano, ma sarebbe un po’ come, se ad un compleanno, il festeggiato chiedesse agli altri cosa vogliono mangiare: visto che la festa è sua, è anche giusto che sia lui a scegliere, no?

Piccola nota: ci tengo a precisare che non è sempre così, ovvero, il “galateo” non viene messo sempre in atto tra i thailandesi, e quindi può capitare che, se qualcuno abbia voglia di mangiare qualcosa di particolare, lo possa dire senza problemi, chiedendo agli altri se a loro va bene andare a mangiare in un determinato posto.

L’unica cosa che mi viene da dire però, è che, se si decide di utilizzare il “Laew Tae” o “Arai Ko Dai” bisogna poi anche essere coerenti: se scegli di non scegliere, allora non devi poi boicottare le idee degli altri.

Ricordo quella volta in cui, con i miei colleghi, stavamo decidendo dove andare a mangiare a pranzo, cercando di trovare un’idea che andasse bene a tutti e in cui non fossimo andati a mangiare solo pochi giorni prima.

Una mia collega chiese a suo marito cosa volesse per pranzo, e lui rispose con il classico “Arai Ko Dai”. Al che seguì un momento di silenzio, e dalla proposta di lei di andare a mangiare del Quittiao ( o Kuy Tieaw, secondo la trascrizione internazionale ก๋วยเตี๋ยว ), ovvero dei noodles, seguita dall’immediata risposta di lui “no, non mi va”.

Lei propose un altro ristorante, e lui, nuovamente, rispose di no. Al che lei, dopo un altro paio di tentativi andati a vuoto, sbottò dicendogli: “non dire “Arai Ko Dai” se poi non ti va bene niente di quello che ti propongo! Ora, o prendi una decisione, o salti pranzo!”.

Ecco, questa è una di quelle situazioni in cui la frase “Arai Ko Dai” può far saltare i nervi alle altre persone! Quindi ricordate: la coerenza prima di tutto.

Essere indecisi

Se ci spostiamo in un contesto più informale, ad esempio in un gruppo di amici, la risposta “Laew Tae” alla domanda “cosa vuoi mangiare?” può essere interpretata in più modi: o un sincero “non saprei, non ho voglia di niente in particolare, mi va bene tutto”, oppure un “non ho voglia di pensarci, fai tu”.

Il “non aver voglia di pensarci” però, può essere un sintomo di volontà di non voler scegliere, ovvero non volersi mettere in una situazione in cui è necessario prendere una decisione.

E questa indecisione può mostrarsi sia quando bisogna prendere decisioni piccole, come ad esempio scegliere cosa mangiare a pranzo, oppure più banalmente quale vestito indossare per andare ad un evento, ma anche nelle decisioni più importanti, come ad esempio comprare casa o accettare un’offerta di lavoro.

Scegliere, o non scegliere?

L’indecisione deriva dall’incapacità di effettuare una scelta, e quindi di accettare le conseguenze che quella scelta porta con sé.

Un interessante sinonimo di “indecisione” è “esitare”: la cui definizione da dizionario è “essere indecisi sul da farsi, prendere tempo”.

Ed in effetti essere indecisi significa mettere tutto in pausa per riflettere sulla scelta da effettuare, valutando tutti i pro e i contro della situazione. In teoria, questo è il miglior modo per prendere una decisione: valutare i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le scelte, e poi scegliere quella che, nel complesso, è più vantaggiosa o ci convince di più.

Ed è qui che arriva la parte complicata: come si fa a rinunciare volontariamente a dei vantaggi che si potrebbero avere in un ipotetico futuro per altri vantaggi che non sono sicuri al 100%?

Come dice il proverbio “non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca”, e, tralasciando il significato intrinseco palesemente maschilista, per cui una moglie ubriaca è meglio di una moglie sobria perché più disponibile, simpatica e “facile da gestire”, il senso di questo famoso detto è che non si può avere tutto dalla vita.

Il corrispondente thailandese del proverbio italiano

Il corrispondente thailandese del noto proverbio italiano è Jab Pla Song Meu ( จับปลาสองมือ ), ovvero provare a prendere due pesci con entrambe le mani.

Il modo migliore per prendere un pesce a mani nude infatti è usarle entrambe per prendere un solo pesce, per evitare che questo, dimenandosi, possa scivolare di mano e tornare in acqua.

Ma in questo proverbio si vorrebbe invece prendere un pesce per mano, ovvero prendere due cose simultaneamente.

Indecisione come indifferenza

Torniamo però alla nostra frase, Laew Tae. Spesso Laew Tae può venir interpretata come una frase che può creare attrito tra due o più persone, perché può lasciar trasparire non solo indecisione, ma anche indifferenza.

Si tratta di una frase che può creare molte paranoie, soprattutto nelle ragazze, nei confronti dei loro fidanzati quando usano questa risposta: sta dicendo Laew Tae perché vuole lasciare a me la libertà di scegliere, oppure non gli importa più di noi e quindi è indifferente?

Laew Tae come frase complessa, piena di sottotesto implicito

Mentre facevo le mie ricerche per questa puntata, mi sono imbattuta in un post che mi ha fatto riflettere. Pubblicato su Pantip, un famoso forum thailandese che assomiglia molto a Reddit, il post in questione era stato scritto da una ragazza che chiedeva come dovesse interpretare il “Laew Tae” del proprio fidanzato alle sue domande.

In pratica, ogni qualvolta lei uscisse con le amiche dell’università, oppure dovesse recarsi fuori città per qualche motivo senza di lui, e chiedesse al suo fidanzato cosa ne pensasse, lui rispondeva sempre “Laew Tae”.

E se lei inizialmente pensava che la risposta implicita fosse “scegli tu se andare o meno, io appoggerò la tua scelta”, dopo diverse occasioni, lei ha cominciato a chiedersi se, in realtà, quella frase nascondesse qualcosa di più.

Tra le risposte, ce n’era una di un ragazzo che diceva semplicemente: forse il tuo lui non è molto d’accordo che tu esca con loro, e il suo Laew Tae significa che sta cercando di evitare di impedirti di uscire, lasciando invece a te la scelta indipendente di decidere cosa fare, senza farti influenzare da ciò che prova lui. Se lui ti dicesse “guarda, mi dà fastidio che esci con i tuoi compagni di università”, poi magari tu ti sentiresti in colpa ad andare, anche se magari avete solo organizzato di studiare insieme, mentre con questa risposta, Laew Tae, lui cerca di darti la giusta libertà di scelta senza imporsi su di te con le sue emozioni.

Sebbene non possiamo sapere se effettivamente fosse così, questa spiegazione così semplice mi ha davvero stupito: quante cose si possono nascondere dietro una semplice frase!

Una piccola fiaba sull’indecisione

E per finire la puntata di oggi, ecco una piccola e semplice storia sull’importanza del saper scegliere.

C’era una volta, in un bosco lontano lontano, un lupo grigio grande e affamato. Era inverno, e c’erano poche prede in giro, ed erano già diversi giorni che il lupo non riusciva a mettere niente sotto i denti.

Mentre camminava nel bosco, ad un tratto, udì un rumore sospetto. Si fermò, si accovacciò per nascondersi, poi cominciò a guardare nella direzione del rumore: il lupo vide una bella lepre bianca che, incauta, si stava avvicinando ad un ruscello per bere.

Il lupo, tutto contento, pensò di aver finalmente trovato una preda, ma poco prima che potesse saltare per acchiapparla, vide con la coda dell’occhio una grossa pernice che si stava avvicinando, anch’essa venuta a bere al ruscello.

Il lupo sapeva che se fosse saltato allo scoperto avrebbe potuto prendere solo una preda, mentre l’altra, non appena avrebbe riconosciuto la sua presenza, sarebbe scappata via.

Guardò prima a sinistra, immaginandosi quando sarebbe stato bello poter mangiare la gustosa carne di quella lepre, poi però guardò a destra e pensò che quella pernice sembrava davvero molto grassa, e forse sarebbe bastata per sfamarlo per un paio di giorni.

Pensa che ti ripensa, i due animali finirono di bere e si allontanarono indisturbati, mentre il grande lupo era ancora lì, immerso nei suoi ragionamenti. E quando si accorse che sia la lepre sia la pernice erano andate via, si rese conto che anche quel giorno avrebbe digiunato.

Riflettere prima di agire è importante, ma non saper prendere una decisione e il fermarsi a pensare per troppo tempo rischia di lasciarci a bocca asciutta.

Conclusione

Ed eccoci arrivati alla fine di questo episodio del podcast di MyFedesign. Grazie per avermi dedicato un po’ del vostro tempo; spero che la puntata di oggi vi sia piaciuta.

[…] Oggi abbiamo visto insieme i termini Laew Tae ( แล้วแต่ ) che si può tradurre come “fai tu” e Arai Ko Dai ( อะไรก็ได้ ) che può essere tradotto come “qualsiasi cosa va bene”. Entrambe queste frasi lasciano trasparire un senso di insicurezza e indecisione, che però può essere interpretato in vari modi, a seconda dei contesti.

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E mentre sorseggio il mio ultimo sorso di tè, vi auguro buona giornata e spero di rivedervi anche nella prossima puntata.

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