Voglio dedicare il post di oggi a una breve storia che mi è capitato di sentire già in diverse occasioni, sia in alcuni sermoni buddisti, sia in video su YouTube. E’ una storia breve e semplice, ma che dà diversi spunti su cui fermarsi e pensare.
Premessa: è una storia basata su antiche usanze thai, per cui non stupitevi se si parla di diverse mogli legalmente sposate con un uomo solo, la poligamia tra le classi ricche era abbastanza diffusa, e persino ai giorni nostri è rimasto il nomigliolo “moglie piccola” per designare l’amante di qualcuno, era anche normale che l’uomo in questione costruisse diverse casette nella sua tenuta per ognuna delle mogli, e si recasse a dormire con esse (in Thailandia è ancora pieno di telefilm che mostrano tutti i problemi ad avere due o tre mogli sotto lo stesso tetto).
Ma ora, passiamo alla nostra storia.
C’era una volta un uomo che aveva quattro mogli, e aveva costruito una casa per ognuna di esse. Erano quattro donne stupende, ma sarebbe sbagliato dire che le amava in egual modo: egli infatti soleva passare molto tempo con l’ultima di esse, ma trovava anche il tempo per la seconda moglie, che gli era molto affezionata, e anche per la terza, ritrovandosi però a trascurare spesso la prima moglie, che rimaneva perciò sola nella sua casa. L’uomo non aveva avuto figli da nessuna di esse.
Un giorno, guardandosi allo specchio e scoprendo una nuova ruga, cominciò a pensare al tempo che passava, domandandosi cosa sarebbe successo una volta che fosse morto e come avrebbero reagito le mogli. Spaventato all’idea di morire da solo, si chiese anche se loro avrebbero avuto il coraggio di seguirlo nel suo viaggio verso l’aldilà.
Si recò dunque dalla quarta moglie, domandandogli se avrebbe intrapreso con lui quel viaggio quando fosse giunto il momento, e l’uomo si sentì molto smarrito nel sentirsi rispondere
Io ti amo, ma se tu morissi, non intraprenderò il viaggio con te. Ognuno deve andare per la propria strada.
Così andò dalla terza moglie, ponendole lo stesso quesito, ed ella si mostrò più disponibile. Ella infatti gli rispose
Io ti amo, e se tu dovessi morire mi preoccuperei di prepararti il funerale, scegliere i fiori, chiamare i monaci per la cerimonia e dare la notizia a tutti quelli che ti conoscono, ma non potrò seguirti oltre.
Deluso da quelle parole, quando andò dalla seconda moglie credette che nulla avrebbe potuto renderlo più infelice, invece ella gli rispose serenamente
È vero che ti amo, ma se tu morissi io dovrò pensare a me stessa e se troverò un altro partito non esiterò a sposarmi nuovamente.
Sconcertato da quelle parole, si diresse verso la casa della prima moglie, indugiando sulla soglia, ripetendosi tra sé e sé che se le tre mogli che lui tanto amava e a cui aveva dato tanto erano disposte a dimenticarsi di lui così in fretta, non avrebbe potuto biasimare la prima moglie che aveva trascurato così spesso a continuare la sua vita senza di lui.
Stava per andarsene, quando la prima moglie gli andò incontro, invitandolo ad entrare.
Lo fece accomodare, portandogli qualcosa da bere e dei dolcetti da gustare, e stette ad ascoltare attentamente le parole del marito.
Quando la domanda fu posta, lei sorrise tristemente, poi rispose
È vero che non passi molto spesso di qui, e che preferisci la compagnia delle altre mogli alla mia. Ma io aspetto sempre il momento in cui troverai del tempo per me, perché ti amo, e non sono disposta a rinunciare a te per nulla al mondo. Non aver paura, quando il tempo verrà, io verrò con te.
Lo ammetto, ho storto il naso quando il monaco ha raccontato questa storia. Ma voi non smettete di leggere, perché questa è solo la prima parte.
Il monaco infatti dopo aver detto ciò, pose una domanda a tutti i presenti “voi chi credete che fossero quelle quattro mogli?”.
Ripensiamo un attimo alle risposte delle quattro donne:
La quarta moglie: il corpo
La quarta moglie dice che se il marito morisse, ognuno dovrà andare per la sua strada. Non perché lei non lo ami, ma perché lei non lo può seguire.
Questa moglie è il corpo, che sta con noi in ogni momento della nostra vita, ma che non può seguirci nella morte, non importa con quanta cura ci siamo presi di lei.
La terza moglie: parenti e amici
La terza moglie si mostra disponibile a preparare il funerale, ma non ci seguirà. Questa moglie sono i parenti e gli amici, che in vita ci stanno accanto nei momenti belli e in quelli brutti, ma che, quando la morte sopraggiunge, non possono fare altro per noi che portarci fino al funerale, ovvero alla cerimonia in cui ci diranno addio.
La seconda moglie: i beni materiali
La seconda moglie è la più sfacciata, dicendo che si risposerà subito se le capiterà l’occasione. Questa moglie sono le nostre cose, i nostri averi, che una volta sopraggiunta la nostra morte, verranno spartiti tra altre persone, diventando quindi di proprietà di qualcun altro.
E la prima moglie? Nella storia si dice che venga spesso trascurata, eppure quando vede il marito ha pronti per accoglierlo qualcosa da bere e dei dolcetti, e si dimostra disponibile a stare con lui anche quando tutte le altre mogli lo abbandoneranno, nonostante il marito spesso si sia dimenticato di lei. Questa moglie è lo spirito, la nostra anima.
Possiamo ignorarla, trascurarla, vivere la nostra vita senza di lei, ma sarà lei nel momento del vero bisogno a non abbandonarci e a seguirci nel nostro incontro con la morte.
Dunque, questa storia non parla di un uomo solo, ma di ognuno di noi: e voi, passate il vostro tempo equamente con tutte le vostre mogli? o ne privilegiate qualcuna, dimenticandovi della sua natura? o ne state trascurando qualcuna, magari senza rendervene conto?
Ecco, dopo questa spiegazione ho apprezzato molto questa storia. E spero che lo possiate fare anche voi, se siete arrivati fino in fondo a questo post.
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