Nello scorso post abbiamo visto insieme 7 espressioni italiane che in thailandese non esistono (potete recuperare il post QUI se ve lo siete persi); oggi invece andremo a scoprire insieme 7 espressioni thailandesi che in italiano non sono di uso comune, e quindi sono anche di difficile traduzione. Cominciamo?
1. Mai Pen Rai
Una delle frasi che sentirete più spesso in Thailandia è “Mai Pen Rai”, ovvero “non preoccuparti”, e rappresenta al meglio lo spirito di rilassatezza della mentalità thailandese. Può essere usata praticamente in ogni contesto, come risposta a qualsiasi preoccupazione ed è praticamente un invito a rilassarsi e prendere la vita con più leggerezza.
2. Chiwit Sabai Sabai
La parola “chiwit” (da leggere senza “h”, ovvero ciwit) significa “vita”, mentre “sabai” sta a indicare qualcosa di comodo. Il significato dunque è quella di una vita tranquilla, presa alla leggera, spensierata, all’insegna del pensiero “mai pen rai” di cui vi ho parlato sopra. E non è un caso che la parola “sabai” sia ripetuta due volte, per rafforzare il concetto: in pratica, si parla di una vita molto spensierata, che prevede di lasciarsi scivolare addosso tutti i pensieri negativi, le persone negative e tutti i problemi che potrebbero influenzare negativamente la nostra vita.
3. Turà
Una delle parole chiave della cultura thailandese è “Turà”; questo termine viene usato ogniqualvolta ci si riferisca genericamente ad un impegno, senza però rivelare di cosa si tratti. Ad esempio, se un collega non si presenta al lavoro, è facile che possa rispondere genericamente che aveva un impegno, ovvero aveva un “Turà”. Dietro a questa parola si potrebbe nascondere qualsiasi cosa: una visita medica, un incontro scolastico, una visita dai parenti, persino andare a fare le commissioni rientra in questa categoria. A volte questa “scusa” potrebbe essere usata anche per evitare di dire che si è rimasti imbottigliati nel traffico o che si è partiti in ritardo per un appuntamento, o addirittura quando si è troppo pigri per uscire e non si vuole inventare una scusa!
Che dire, i thailandesi sanno come mantenere la loro privacy!
4. Kap Rod Dee Dee
Un augurio che spesso i thailandesi si scambiano quando si salutano è “Kap Rod Dee Dee” dove “Kap Rod” significa “guidare” mentre “Dee” significa “bene”. In pratica si augura all’altra persona di guidare con prudenza, e di arrivare a casa senza problemi. Anche qui la ripetizione della parola “Dee” vuole essere rafforzativo, ed è un modo alternativo per salutarsi, invece di un arrivederci (che effettivamente non esiste come saluto – solitamente dopo un incontro con qualcuno si dice solitamente questa frase, oppure “Pai Kon” ovvero “Vado”).
5. Kin Mai Pen
Un’espressione buffa, che tradotta letteralmente significa “non lo so mangiare”, e al contrario di quanto si potrebbe pensare, non viene usata per indicare qualcosa che non si è mai assaggiato prima (per quello c’è la frase MAI KOEY KIN MA KON ovvero “non l’ho mai mangiato”) bensì per indicare qualcosa che non si ami mangiare.
6. Jai Yen Yen
“Jai” in thailandese significa “cuore”, mentre “Yen” significa freddo. Anche qui, come negli esempi sopra, il doppio “Yen” è rafforzativo; ma al contrario di quanto si potrebbe pensare con questo termine non ci si riferisce ad una persona dal “cuore gelido”, bensì a qualcuno che sa mantenere la calma.
“Jai Yen Yen” si contrappone a “Jai Ron”, dove “Ron” significa “caldo”, in senso negativo.
Se una persona calma è in possesso di “Jai Yen Yen”, ovvero di un cuore freddo, nel senso che non si scompone spesso, una persona che si “scalda” facilmente qui non è definita come una “testa calda” bensì qualcuno con un “cuore caldo”.
Quando qualcuno perde la calma, è facile che un thailandese pronunci la frase “Jai Yen Yen” per invitarlo a calmarsi, fare qualche respiro profondo e cercare di ragionare prima di fare qualsiasi cosa.
7. Arai Koh Dai
Una delle frasi che potreste imparare ad odiare è “Arai Koh Dai” ovvero “decidi tu / va bene qualsiasi cosa / va bene uguale”. Sempre all’insegna della filosofia che sta alla base del concetto di “Mai Pen Rai” e “Chiwit Sabai Sabai”, questa frase può essere usata in qualunque contesto, come risposta al semplice “cosa vuoi mangiare?” a “dove andiamo in vacanza?”, ma non è sempre indice di indecisione; a volte si usa questa frase in segno di rispetto, per permettere all’interlocutore di decidere cosa fare/mangiare, senza che egli si senta di “imporre” la propria decisione agli altri.
Allora, cosa ne pensate di queste espressioni? Vi sembra che ci siano dei corrispondenti italiani usati nella quotidianità? (forse l’ultima espressione è quella più facile da tradurre in italiano e di cui si può trovare un corrispettivo che si usa spesso anche nella nostra lingua).
Se il post vi è piaciuto, non dimenticate di condividere queste curiosità con qualche amico; per oggi è tutto, ci sentiamo nel prossimo post!
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