Tradurre la Thailandia: conversando con Francesco Franceschi, traduttore del Ramakien
Amanti della Thailandia e della cultura thailandese, preparatevi a un viaggio letterario indimenticabile!
Oggi sul blog abbiamo la fortuna di ospitare Francesco Franceschi, che ha realizzato le traduzioni in italiano di vari libri thailandesi, tra cui il famoso poema epico Ramakien. La nostra conoscenza con Francesco è nata proprio qui, su MyFedesign, grazie a questo post sul Ramakien che ha acceso la curiosità di molti, che hanno espresso il desiderio di poter leggere il poema in prima persona.
Che l’intervista abbia inizio!
Francesco, benvenuto sul blog! Sono davvero felice di poterti dare voce e farti conoscere ai lettori italiani che, come te, sono affascinati dalla Thailandia e desiderano approfondire la sua ricca eredità culturale.
La tua passione per la Thailandia e la sua letteratura si traduce in traduzioni in italiano di grande valore, e sono molto contenta che tu abbia accettato di fare quest’intervista: anche i lettori di MyFedesign sono appassionati di cultura thailandese, e sono convinta che saranno molto contenti nello scoprire di poter leggere in italiano delle opere della letteratura thailandese.
Le tue origini
Intanto puoi raccontarci un po’ delle tue origini?
Sono nato a Venezia da antica famiglia veneziana. Mio padre era stato un valente e stimato pittore, disegnatore, grafico, laureato all’Accademia delle Belle Arti. Ho intrapreso gli studi classici e poi mi sono diplomato in lingue straniere (francese, inglese, tedesco). Ho viaggiato molto per lavoro e
per turismo in gran parte dell’Italia e dell’Europa, e in alcuni paesi extraeuropei.
Fotografia e creatività
La tua passione per la fotografia. Qual è il rapporto tra la tua creatività e la tua passione per la fotografia? Quali sono i soggetti che ti piace immortalare? Hai un messaggio particolare che vuoi trasmettere con le tue foto?
Ho cominciato a fotografare da giovanissimo, con una semplice macchinetta donatami da mio padre. Mi ero subito appassionato a questa forma di espressione, che è diventata una mia grande passione. Mi dedico molto alla fotografia di viaggio, ho sempre una macchina fotografica con me,
curiosando dappertutto. Per questo mi definisco un viaggiatore curioso.
I soggetti che immortalo sono i più vari, dall’architettura alla natura e al ritratto delle persone, tutto ciò che attira la mia attenzione, e quello che prediligo è esplorare la vita delle città e ancor più dei villaggi e avvicinare la gente. Questo mi permette di cogliere gli aspetti anche più curiosi dei luoghi che visito, e sono
questi, assieme alle mie emozioni, che desidero trasmettere con le mie foto.
Fotografie speciali
Quali sono le fotografie di cui sei più orgoglioso? C’è una foto che evoca un ricordo particolarmente vivido? Puoi raccontarci un momento o un’esperienza particolare che ha influenzato il tuo stile fotografico?
In generale sono piuttosto soddisfatto della gran parte delle fotografie che scatto, perché le faccio con cura e impegno, cercando sempre di cogliere dei momenti di particolare espressività. Quello che ha influenzato il mio stile fotografico, più che un momento, è la continua ricerca del soggetto e
lo studio accurato dell’inquadratura.
Con le mie foto ho fatto mostre, proiezioni, ho tenuto conferenze, ho vinto premi e ricevuto segnalazioni ai concorsi fotografici. Anni fa il Bangkok Post ha pubblicato una mia foto.
Una delle mie foto più riuscite è nata per pura combinazione e per inaspettata fortuna. Mi ero recato in una zona periferica di Ho Chi Minh City in Vietnam dove mi ero imbattuto nell’inaugurazione di un nuovo negozio. Avevano ingaggiato una troupe di giovani acrobati ad esibirsi per attirare del pubblico, ma la ressa di persone che avevano intorno mi aveva impedito di scattare delle foto come avrei voluto. Ho pranzato, attendendo che l’esibizione finisse, e poi ho colto tranquillamente la troupe radunata sul mezzo che la trasportava, e questa è risultata una delle mie foto preferite e meglio riuscite.
A volte qualcuno mi chiede quale sia la mia foto più bella. E la mia risposta è: “Quella che non sono riuscito a fare.” Oppure: “Quella che devo ancora fare.”
Avvicinamento alla Thailandia
Sono curiosa di conoscere meglio il percorso che ti ha portato ad appassionarti alla Thailandia. Quando e come ti sei approcciato alla Thailandia per la prima volta? E soprattutto, cosa ti ha spinto a tornare in Thailandia e ad approfondire la tua conoscenza della cultura thailandese?
Come ho detto prima, ho viaggiato molto in ambito europeo. Nel 1987 ho avuto il desiderio di visitare una nuova e diversa parte del mondo, così io e un mio amico abbiamo scelto per la nostra vacanza un paese che fosse affascinante per i suoi aspetti paesaggistici, per la gentilezza del suo popolo, ma che fosse anche ricco di cultura e di tradizioni.
Il giorno seguente al nostro arrivo a Bangkok ho conosciuto una thailandese che ho sposato l’anno successivo, e da allora la Thailandia è diventata la mia seconda patria dove trascorro vari mesi tutti gli anni. Posso dire, in tutto questo tempo, di averla visitata e fotografata quasi tutta. La cultura thailandese è affascinante come i suoi paesaggi e le numerose straordinarie feste alle quali ho partecipato nei vari mesi dell’anno. Essendo per molti aspetti così diversa dalla nostra, è molto importante conoscerla e studiarla.
Passione per la letteratura thailandese
Come mai ti sei appassionato alla letteratura thailandese? C’è stato un momento o un incontro che ha influenzato l’inizio del tuo percorso da traduttore?
Si è appena accennato alla cultura thailandese, e i testi di letteratura aiutano molto a comprenderla in tutti i suoi aspetti. È soprattutto da quando sono andato in pensione, disponendo così di tempo e allo scopo di tenere attiva la mente, che mi sono dedicato con impegno e serietà all’acquisto e alla lettura di libri per mio diletto e per accrescere le mie conoscenze.
Quelli che si trovano nelle librerie di Bangkok o di Chiang Mai sono libri in lingua inglese, e da lì il mio interesse a tradurli, poiché oltretutto non esistono loro traduzioni in lingua italiana. Ci sarebbero naturalmente anche testi in lingua thailandese, ma purtroppo non ho imparato a leggerla. Ho cominciato dai testi classici, cercando poi libri di favole e di leggende, e poi esauriti questi, ho continuato con altri testi che ho ritenuto di mio interesse e che mi dessero gioia nel tradurli.
Libri thailandesi preferiti
Quali sono i libri thailandesi che più ti sei divertito a tradurre? C’è un filo conduttore che accomuna i libri che scegli di tradurre?
Dal punto di vista del divertimento, devo menzionare i libri di racconti popolari. Sono quelli che cerco maggiormente, ma al momento questo filo si è interrotto perché nelle librerie, seppur fornitissime di libri di ogni genere, non ne trovo altri, oltre a quelli che ho già acquistato e tradotto. Tutte le volte che ritorno in Thailandia cerco sempre di vedere se nel frattempo ne hanno editi di nuovi. Vorrei anche citare il libro “Mekong Kids”, libro di letteratura per ragazzi, che oltretutto è stato premiato in patria.
Difficoltà nelle traduzioni in italiano
Qual è stato il libro più complesso da tradurre?
Il libro più complesso e che mi ha impegnato maggiormente ritengo sia un testo sui Moken, di quasi 500 pagine. I Moken ( มอแกน ) sono i cosiddetti “zingari del mare” che vivono in modo in parte nomade e in parte stanziale tra il mare e la terraferma in un lungo tratto di costa che va dalla zona di Phuket più
in su verso nord. L’autore francese ha completato la raccolta della loro tradizione letteraria orale iniziata dal padre, e il libro pubblicato in lingua inglese è la traduzione dell’originale in francese. Le difficoltà della traduzione hanno riguardato la comprensione della loro cultura particolare, il tipo di
linguaggio della narrazione fatta dai loro cantastorie, e poi come fatica le tante pagine.
Gratuità delle traduzioni
Ho visto che sulla piattaforma Streetlib i tuoi libri sono tutti disponibili gratuitamente. Da traduttrice so che ci sono molte ore di lavoro dietro ogni singola frase: cosa ti ha spinto a condividere il tuo lavoro con il pubblico in modo gratuito?
Mi ha spinto il desiderio di mettere a disposizione di chiunque possa essere interessato qualche piccolo frutto del mio lavoro di studio e di ricerca inteso a far conoscere e apprezzare alcuni aspetti della Thailandia. Diciamo che si tratta di un atto d’amore verso questo paese.
Due libri riguardano la capitale Bangkok (Guida completa alla visita della Kamthieng House e Quattro passi tra gli dei) e sono illustrati con mie foto. Il terzo libro (La storia di Mahajanaka) è la traduzione di un libro scritto da Sua Maestà il Re Bhumibol Adulyadej, beneamato sovrano scomparso di recente, con una vicenda narrata a fumetti.
Avrei ora in mente di pubblicare un prossimo libro dedicato alle meravigliose feste che si tengono in vari mesi dell’anno in diverse località della Thailandia, soprattutto nella regione rurale del nordest, utilizzando le mie numerose fotografie.
Il Ramakien
Ma parliamo un po’ del Ramakien, e ne approfitto per ringraziarti per avermi permesso di leggere le tue traduzioni – invito tutte le lettrici e i lettori del blog a contattarti per poter leggere questi libri. Quali aspetti del Ramakien pensi siano importanti per un occidentale per capire meglio la cultura
thailandese?
Ritengo che gli aspetti siano quelli legati al fantasioso, al giocoso e divertente, alla presenza di esseri sovrannaturali che influiscono sulla sorte degli umani, e penso sia molto importante l’aspetto morale pacificatore dell’anima di tutta l’animata vicenda che vede alla fine la vittoria del bene e il castigo del cattivo e la sconfitta della malvagità.
Versioni in versi del Ramakien
Sebbene molti potrebbero collegare il termine “poema epico” come ad una versione in versi delle vicende, in realtà questi tre libri, ovvero “La Storia del Ramakian”, “Il Ramayana thailandese” e “Il Ramakien”, contengono solo dei riassunti delle vicende. Sai se esiste una versione in versi tradotta in inglese? Ti interesserebbe tradurre anche quella se ti capitasse tra le mani?
Non so dire se esista una versione in versi in lingua inglese. Mi verrebbe da dire di no, ma non vorrei sbagliarmi. “Il Ramakien”, come gli altri capolavori della letteratura thailandese, vale a dire “La storia di Phra Aphai Mani”, e “La storia di Khun Chang e Khun Phaen”, sono stati composti in versi e sono di una lunghezza incredibile.
“La Storia di Phra Aphai Mani”, del sommo poeta Sunthorn Phu, ad esempio, consta di 30.000 versi. “Il Ramakien”, nella versione messa per iscritto
la prima volta durante il regno del sovrano Rama I, comprendeva 60.000 versi. Penso che non me la sentirei proprio di affrontare una fatica così gravosa. Le versioni abbreviate, in prosa, consentono comunque di conoscere queste storie, pur perdendo inevitabilmente una grande quantità di dettagli.
Sfide nella traduzione del Ramakien
Hai tradotto ben 3 libri che raccontano le vicende del Ramakien thailandese. Com’è stato approcciarsi ad un poema così complesso e come hai gestito la molteplicità di nomi e versioni dei personaggi? Quali sono state le sfide maggiori nel tradurre un poema così complesso e ricco di sfumature?
Devo dire francamente che mi sono trovato abbastanza a mio agio nel tradurre tutti e tre i libri. Mi sono trovato ad affrontare dei testi piuttosto chiari, comprensibili, è vero comunque che bisogna seguire con grande attenzione tutta la vicenda e i vari personaggi. È stato necessario tradurre con calma riflettendo continuamente e tenendo tutto sotto costante controllo.
Differenze culturali nel Ramakien
Nell’introduzione di John Cadet l’autore parla di differenza di approccio alla magia e al soprannaturale tra cultura thailandese e cultura occidentale. Quanto ti sono sembrate strane le avventure del Ramakien? E ci sono stati aspetti del Ramakien che hai trovato particolarmente difficili da comprendere a causa delle differenze culturali?
Vivendo spesso in Thailandia, tra case degli spiriti e spiriti senza casa, altari dedicati al maiale e alla tigre, a divinità che assicurano successo, ricchezza, buona sorte e fertilità, le avventure del Ramakien mi hanno molto incuriosito e divertito per la loro fantasia e non le ho viste come strane.
Osservando i grandi dipinti murali del Wat Phra Kaew e considerando le descrizioni nel Ramakien della natura, delle foreste, dei monti e dei corsi d’acqua, mi vengono in mente ad esempio gli elementi magici e fantastici del romanticismo tedesco, che è per di più coevo al periodo in cui i thailandesi svilupparono la propria versione del poema elaborato dal Ramayana.
Superare le barriere culturali
Sempre nella prefazione al testo, Cadet parla di un muro di vetro che protegge i thailandesi e impedisce allo straniero di capirli davvero. Credi che sia possibile superare queste barriere tra culture diverse e raggiungere una comprensione più profonda?
Su questo punto sono d’accordo con Cadet che definisce i thailandesi elusivi, aggettivo che mi sembra il più attinente, in quanto spesso impenetrabili. Tuttavia, nell’interessante introduzione al suo libro “Il Ramakien”, egli chiosa:
“Sarebbe presuntuoso pretendere che esso fornisca una presentazione soddisfacente dei thailandesi, dato che non esiste alcuna scorciatoia per entrare in confidenza con qualsiasi popolo, anche il più disponibile, e non ne può esistere alcuna coi thailandesi. L’unica strada per una migliore comprensione è attraverso l’attento studio di lingua, credenze, usanze, storia e arte del paese e la lunga amicizia diretta con la gente. Ciò nonostante, questo lavoro cerca di presentare a chi parla l’inglese il tema più importante del negletto campo delle arti thailandesi e, così facendo, gettare una luce sul corredo concettuale della mente dei thailandesi.”
Quindi comprensione del popolo attraverso lo studio della sua cultura.
Parallelismi con la letteratura classica occidentale
Personalmente, durante la lettura, diversi elementi hanno richiamato alla mia mente episodi, personaggi ed elementi della letteratura classica occidentale, ad esempio il rapimento di Elena nell’Iliade, o le miriadi di avventure amorose di Zeus. Ci sono altri elementi della letteratura classica occidentale con cui hai trovato dei parallelismi nel Ramakien?
Per quanto riguarda il rapimento di una donna, oltre a Elena da te citata, ci sono anche Elettra e la mitica Europa rapite anch’esse da Zeus. E Persefone rapita per mano di Ade e divenuta sua sposa e regina degli inferi. E poi la ninfa Anfitrite rapita da Posidone e la ninfa Cirene rapita da Apollo. Nella letteratura italiana troviamo Lucia rapita dall’Innominato nei Promessi Sposi del Manzoni.
Personaggio preferito del Ramakien
Nel Ramakien compaiono moltissimi personaggi: qual è il personaggio che ti ha suscitato le emozioni più intense e perché?
Indubbiamente nel Ramakien primeggia Hanuman, con le sue mirabolanti e instancabili imprese guerresche oltre che amorose.
Altre traduzioni in italiano
Stai lavorando ad altre traduzioni in italiano di libri thailandesi al momento? C’è un particolare libro thailandese che sogni di tradurre in futuro?
Come ho detto in precedenza, faccio sempre più fatica a trovare dei libri thailandesi in lingua inglese che siano di argomento di mio interesse. I libri che sognerei di tradurre, se solo mi fosse possibile trovarli, sarebbero altre composizioni di quello che è ritenuto il più grande poeta thailandese, Sunthorn Phu ( สุนทรภู่ ). Di lui ho avuto la fortuna di trovare un nirat (poema di viaggio), “Nirat Muang Klaeng” ( นิราศเมืองแกลง ), nel quale descrive il tragitto da lui percorso a piedi per andare a trovare il padre. Esistono altri suoi nirat, ma dove trovarli, e in lingua inglese?
Passione per altri paesi asiatici
Ci sono altri paesi asiatici di cui sei appassionato? Hai tradotto altri libri di altre culture asiatiche?
Oltre alla Thailandia ho visitato e visito altri paesi vicini, il Laos, la Cambogia e il Vietnam. Cerco sempre nuovi libri nelle librerie, perciò in occasione di queste visite ho acquistato e tradotto alcuni libri che ho trovato lì.
Vista comunque la difficoltà, come dicevo sopra, di reperire nelle librerie thailandesi altri libri di mio interesse, ho allargato lo sguardo verso altri paesi e altre culture, così ho tradotto libri riguardanti il Myanmar, il Bhutan, con racconti riguardanti il misterioso abominevole uomo delle nevi, la Cina e il Giappone.
Il totale delle mie traduzioni in italiano è finora di 41. Mi sono appena fatto arrivare dalla Gran Bretagna un libro di racconti popolari indiani di 350 pagine che sarà la mia prossima traduzione, la quarantaduesima.
Consigli per aspiranti traduttori
Francesco, la tua esperienza e il tuo successo come traduttore sono davvero ammirevoli. C’è qualche consiglio che vorresti dare a chi si affaccia per la prima volta al mondo della traduzione, magari con un occhio di riguardo alla traduzione letteraria? Quali sono le competenze e le caratteristiche essenziali per intraprendere questo percorso?
Ritengo che chi si accinga all’opera di tradurre testi, soprattutto se di un certo rilievo, debba possedere un’adeguata conoscenza di entrambe le lingue, quella di partenza e quella di arrivo. Molto importante, per non dire basilare, è la conoscenza della materia che si deve tradurre.
Ho in casa un libro, proprio sulla Thailandia, in cui la traduttrice ha preso delle clamorose cantonate, evidentemente perché non conosce, o non conosce abbastanza, la materia che si è trovata ad affrontare. Potrei inoltre consigliare di non partire subito da opere troppo corpose, perché si potrebbe correre il rischio di non riuscire a portarle a termine, tuttavia è giusto che ognuno si regoli come è meglio ispirato.
Un assaggio di letteratura thailandese
Per concludere questa intervista, potresti suggerire ai lettori del blog alcuni testi della letteratura thailandese che, secondo te, rappresentano un buon punto di partenza per chi desidera avvicinarsi a questa cultura affascinante? Quali autori o opere introduttive consigli per iniziare questo viaggio letterario?
Ci sono innanzitutto le grandi opere della letteratura classica: il Ramakien ( รามเกียรติ์ ), La storia di Phra Abhai Mani ( พระอภัยมณี ), La storia di Khun Chang e Khun Phaen ( ขุนช้างขุนแผน ).
Conclusione
Grazie mille Francesco per la tua disponibilità e per aver accettato di condividere con noi la tua preziosa conoscenza. Oggi abbiamo avuto la possibilità di intraprendere un viaggio virtuale attraverso la Thailandia, immergendoci nella sua ricca cultura e nella bellezza del poema epico Ramakien. La tua passione per la Thailandia e la tua dedizione alla traduzione sono un’ispirazione per tutti coloro che amano le diverse culture e desiderano conoscerle più a fondo.
Grazie alla brava e simpatica Federica per avermi ospitato nel suo blog.
P.S. Se siete curiosi di approfondire la conoscenza del Ramakien e della Thailandia, potete contattare direttamente Francesco Franceschi via email (francesco.franceschi@inwind.it) per ricevere maggiori informazioni sulle sue traduzioni e sui suoi progetti futuri.
Sullo store di Streetlib potete trovare i libri citati nell’intervista, scaricabili gratuitamente in formato PDF:
– Guida completa alla visita della Kamthieng House
– Quattro passi tra gli dei
– La storia di Mahajanaka
Di seguito invece, ecco l’elenco completo dei testi tradotti da Francesco.
Libri tradotti da Francesco Franceschi
THAILANDIA – Testi classici
- Thai Ramayana (abridged). Versione ridotta del Ramakien scritta dal re Rama I. Edizioni Chalermnit, Bangkok, 2002.
- The Story of Ramakian, from the Mural Paintings along the Galleries of the Temple of the Emeral Buddha. Racconto del Ramakien con illustrazioni dei dipinti murali del Wat Phra Keo, Bangkok, 2006.
- The Ramakien, illustrated with the bas-reliefs of Wat Phra Jetubon, Bangkok, di John Cadet. Racconto con illustrazioni dei bassorilievi del Wat Po, Bangkok. Ediz. Browne International, Chiang Mai, 1982. (Il Ramakien è il poema più importante della letteratura classica thailandese).
- The Story of Phra Abhai Mani, di Suntorn Phu. Versione inglese ridotta di H.H. Prince Prem Purachatra. (Versione di una delle più famose opere della letteratura classica della Thailandia). 1993.
- The Story of Khun Chang Khun Phan. Versione inglese di H.H. Prince Prem Purachatra. Ediz. Montri Umavijani, Bangkok, 1995. (Uno dei testi classici thailandesi più importanti).
- Nirat Muang Klang, di Sunthorn Phu. Versione inglese di H.H. Prince Prem Purachatra. Ediz. Montri Umavijani, Bangkok, 2001. (Uno dei nirat – poema di viaggio – del più grande poeta thailandese).
- Krait’ong, di P’ra Buddha Loet La Nap’alai, Rama II. Versione inglese di H.H. Prince Prem Purachatra. Ediz. Montri Umavijani, Bangkok, 2001.
THAILANDIA – Libri di racconti popolari, leggende
- A bitter disappointment for Kunluang Wilanka’s love e An immortal love of Pralaw. Libriccino trovato al Wat Phra That Doi Suthep con queste due brevi storie, che si trovano anche in altri libri. 2008.
- Fascinating Folktales of Thailand. Raccolta di 34 racconti popolari narrati in inglese da Thanapol Chadchaidee. 2009.
- Thai Folktales. Raccolta di 11 racconti popolari narrati in inglese da M.L. Manit Jumsai. Ediz. Chalermnit, 2002.
- Laos Folklore of Northern Siam, di Katherine Neville Fleeson. Raccolta di 48 racconti popolari. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2000.
- The Rice Birds, Folktales from Thailand, di C. e K. Velder. Raccolta di 108 racconti popolari. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2003.
- Titillating Tales from Northern Thailand, raccolte da Viggo Brun. 142 racconti di carattere erotico-umoristico e faceto. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2017.
THAILANDIA – Letteratura moderna
- The S.E.A. Write Anthology of Thai Short Stories & Poems. Antologia di 10 racconti brevi e 12 poesie di autori premiati al Southeast Asian Writers Award. Ediz. Silkworm Books, 1996. (Tradotto in parte).
- The Story of Tongdaeng, (cartoon version) di S.M. Re Bhumibol Adulyadej (Rama IX). Il libro dedicato da S.M. al proprio cane (versione a fumetti). 1984.
- The Story of Mahajanaka, (cartoon version) di S.M. Re Bhumibol Adulyadei (versione a fumetti). 2000.
- Mekong Kids, di Khemachat (Khem Chutthong). Edito da Mekong Press/Silkworm Press, 2015. (È la versione inglese del libro Luk Mae Nam Khong, libro di letteratura per ragazzi del 2001, premiato in patria).
MINORANZE ETNICHE ASIATICHE, TRIBÙ DELLE MONTAGNE
- 49 Lahu Stories, di Angela Pun e Paul W. Lewis. Raccolta di 49 racconti popolari. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2002.
- 51 Hani Stories, di Paul W. Lewis e Bai Bibo. Raccolta di 51 racconti popolari. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2002.
- Akha Oral Literature, di Paul W. Lewis. Raccolta di 23 racconti, 2 poemi epici, una serie di proverbi e una ninnananna. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2002.
- Rings of Coral, Moken Folktales, di Jacques Ivanoff. Ricca raccolta di storie e poemi epici degli “zingari del mare”. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2001.
CAMBOGIA
- Vorvong and Saurivong, a Cambodian Tale. Racconto del francese Auguste Pavie. Ediz. Jasmine Image Machine, Phnom Penh, 2018.
- Cambodian Folk Stories from the Gatiloke. 15 racconti da una raccolta di antiche storie redatta da un monaco buddhista alla fine del 19° secolo, narrati da Muriel Paskin Carrison. Ediz. Tuttle Publishing, 2002.
LAOS
- Lao Folktales (Tales of Turtles, Tigers and Toads). 10 racconti popolari che hanno per protagonisti gli animali, narrati da Steve Epstein. Ediz. Vientiane Times Publications, 1998.
- Lao Folktales (Xien Mieng: The Cleverest Man in the Kingdom). 12 racconti basati su questo personaggio burlone, narrati da Steve Epstein. Ediz. Vientiane Times Publications, 1998.
- Mother’s Beloved, Stories from Laos, di Outhine Bounyavong. 14 racconti di quello che è probabilmente lo scrittore più importante della letteratura moderna laotiana. Ediz. Silkworm Books, 1999.
MYANMAR
- A Wonderland of Burmese Legends, di Khin Myo Chit. Una ricca e affascinante raccolta di leggende. Ediz. The Tamarind Press, Bangkok, 1984 (distribuito da Orchid Press, Bangkok).
- Golden Boy and other stories from Burma, di Saw Wai Lwin Moe. Raccolta di 9 leggende, 9 racconti popolari e 9 fiabe. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2001.
- Burmese Palace Tales, di Harold Fielding-Hall. 8 racconti della Corte Reale pubblicati originariamente nel 1900. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 1997.
BHUTAN
- Folktales of Bhutan, di Kunzang Choden. Raccolta di 27 racconti popolari e 11 leggende. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 2002.
- Bhutanese Tales of the Yeti, di Kunzang Choden. Raccolta di 22 racconti riguardanti l’abominevole uomo delle nevi. Ediz. White Lotus Press, Bangkok, 1997.
VIETNAM
- Légendes et contes du Vietnam. Raccolta di 51 leggende e racconti popolari. Ediz. Thế Giới, Hanoi, 2013.
- Contes et légendes du Vietnam, di Ɖặng Như Tùng. Raccolta di 10 leggende e racconti popolari. Ediz. Da Nang, 2010.
- The Beautiful in the Fruit and Other Stories (Vietnamese Folk Tales), di Lưỡng Kim Thành. Raccolta di 17 racconti popolari. Ediz. Nhà Xuất Bản Thuận Hóa, Hué, 2002.
- Life in the Forbidden Purple City, di Ton That Binh. Tutti gli aspetti della vita nella Città Purpurea Proibita di Hué, antica capitale del Vietnam. Ediz. Da Nang Publishing House, Hué, 2011.
CINA
- The Asian Animal Zodiac, di Ruth Q. Sun. Rassegna degli animali dello zodiaco cinese con racconti ad essi collegati, di vari paesi (Cina, Corea, Vietnam, Giappone, Tibet). Ediz. Castle Books, Edison, NJ, U.S.A., 1974.
- Tales of a Chinese Grandmother, di Frances Carpenter. Raccolta di 30 racconti popolari dell’antica Cina. Ediz. Tuttle Publishing, 1973.
- Chinese Fairy Tales and Fantasies, di Moss Roberts. Raccolta di 95 storie, dal 5° secolo a.C. al 18° secolo d.C. Ediz. Pantheon Books, New York, 1979.
GIAPPONE
- Japanese Folktales, di Yei Theodora Ozaki. Raccolta di 22 racconti popolari dell’antico Giappone. Ediz. Tuttle Publishing, 2018.
- Japanese Tales, di Royall Tyler. Raccolta di 220 racconti del Medioevo giapponese. Ediz. Pantheon Books, New York, 1987.
Da tradurre:
- Tales of the Nguyen Dynasty’s Ladies and Empresses, di Thi Long. Ritratti di imperatrici, principesse e dame alla corte degli imperatori della dinastia Nguyen, Vietnam. Ediz. Danang Publishing House, Hué, 2002.
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