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Phuket: the Big Buddha

Photo by Federica Maccari

Una delle mete assolutamente da non perdere nell’isola di Phuket è sicuramente il grande Buddha, o Big Buddha, o Phra Phutta Ming Mongkol Akenakiri, oppure Ming Mongkol Buddha. La statua, con i suoi 45 metri di altezza (e 25 metri di larghezza) si staglia sulla sommità del monte Nagakerd, a 375 metri di altitudine, nel sub-distretto di Karon ed è ben visibile sia arrivando da Chalong (da cui è possibile vederne la parte frontale), sia arrivando da Karon (da cui si può vedere il retro).

Photo by Federica Maccari

Prima di arrivare al Buddha, c’è uno spiazzo adibito a parcheggio, in cui si possono anche vedere i pullmini messi a disposizione per portarvi fino in cima al monte, e alcune bancarelle che vendono acqua, frutta e gelati.

All’ingresso della struttura potrete trovare anche un banco informazione: l’entrata è gratuita, per cui questa postazione serve perlopiù a controllare che tutti i turisti siano vestiti in maniera appropriata per questo luogo.

Nel caso indossaste pantaloncini troppo corti o canottiere troppo scollate, gli addetti vi daranno una stoffa per coprirvi – solitamente un tradizionale PA-TUNG – e se aveste problemi a indossarlo, vi aiuteranno anche ad indossarlo, ad imitazione dei vestiti tradizionali thai. Non dimenticatevi di riconsegnare tutto quando state per andarvene!

foto risalente a gennaio 2016 – la nostra prima visita al Big Buddha – foto scattata all’ingresso, vicino al parcheggio
mia mamma e la sua amica in posa con il pullmino per il big Buddha

Accanto alle bancarelle di cui vi ho accennato poco prima, potrete anche trovare alcuni stand con statue di divinità cinesi, che mostrano, ancora una volta, come diverse culture e religioni possano convivere pacificamente.

In questa prima zona potrete anche trovare dei cartelli esplicativi sul buddismo e un interessante stand sul buddismo spiegato da alcuni personaggi occidentali famosi, come Steve Jobs, Albert Einstein, Orlando Bloom, Angelina Jolie, Keanu Reaves, Richard Gere. Tutti i cartelli sono bilingue, ossia sia in thai sia in inglese.

Photo by Federica Maccari
Photo by Federica Maccari
Photo by Federica Maccari

Una volta superata questa zona, vi troverete davanti all’area di preghiera e in cui si può praticare il “TAM BUN” (ovvero fare un’offerta, solitamente un’offerta in denaro per aiutare a sostenere le spese del “tempio”). Quest’area è posta di fianco alla grande scalinata che porta al Buddha, e ha un grande spazio aperto da cui potete ammirare l’isola di Phuket.

quando ho scattato la foto, nel novembre del 2016, avevano da poco cominciato a fare i parapetti
la scalinata verso il grande Buddha, e l’area di preghiera che si intravede a sinistra (a destra, oltre la scalinata c’è lo spazio delle bancarelle di cui vi ho parlato prima)

Nell’area di preghiera potrete sedervi a meditare, oppure fare delle offerte alle statue di Buddha cambiando dei soldi con una “ciotola” di monetine, da metterne un po’ in ogni recipiente davanti alle statue di Buddha.

mamma Ralita mentre si accinge a distribuire le monetine nei vari recipienti
io con la “ciotola” di monetine. Vi consiglio di controllare quante ve ne danno e di scambiare il valore in banconote

Poco più in là rispetto a queste statue, potrete trovare una zona in cui i monaci distribuiscono dei braccialetti benedetti che vi proteggeranno e vi porteranno fortuna.
Potete prenderli sia che siate buddisti, sia che apparteniate ad un’altra religione: ricordatevi solo di togliervi le scarpe prima di accostarvi a quest’area, e di inginocchiarvi ai piedi del monaco (in realtà dovreste inginocchiarvi nell’area dove ci sono i cuscini, perché per tradizione nei templi e nei luoghi sacri solitamente non ci si sposta ritti in piedi, ma inginocchiati, in segno di rispetto per quel luogo), porgendo solo il polso ed evitando qualsiasi contatto per quanto sia possibile(soprattutto se siete donne).
Dopo avervi allacciato il braccialetto, seguirà un breve benedizione con acqua benedetta: vi consiglio di tenere le mani al petto, facendo il segno del wai, e di chinare la testa.
Ad ogni modo, vale la regola del guardare come si comportano le altre persone prima di voi, in modo da evitare figuracce, o, nel caso non ci fosse nessuno, di rivolgervi a qualcuno del personale, che potrete trovare al cambio delle monetine, per avere qualche indicazione su come fare.

Oltre quest’area, potete trovare le bancarelle di “souvenir” a tema del grande Buddha, e anche medicinali tradizionali a base di erbe.

Ci sono inoltre esposte delle teche dove sono mostrate le varie fasi di costruzione del Buddha, e anche una varietà di banconote e monete provenienti da ogni parte del mondo, a dimostrare come questo progetto abbia ricevuto fondi da tutti i turisti che sono passati di lì, non solo thailandesi, ma provenienti da ogni parte del mondo: potrete vedere infatti una meravigliosa “collezione” di banconote e monete americane, spagnole, italiane, francese e molte altre nazionalità.

la scritta dice “fede da tutto il mondo, i donatori devono essere amati dagli altri”
delle italianissime 1000 LIRE!

Dietro all’area dove ci sono i monaci, potrete trovare una scalinata alternativa a quella vista poco prima: se posso consigliarvi, questa scalinata è meno assolata e più “tranquilla”, direi quasi immersa nella natura, in quanto ci sono diversi alberi a farvi ombra sia a destra sia a sinistra, e c’è anche una piccola zona dove potrete avere un altro bellissimo scorcio sul mare, circondato dal verde, dove troverete anche la statua di una divinità della mitologia asiatica, Phra Mae Thorani, il cui nome significa “Madre Terra”.

ai piedi della scalinata alternativa (potete intravederla sulla sinistra) ci sono le tre scimmiette “non sento, non parlo e non vedo”
la vista dalla piazzetta a metà scalinata

Phra Mae Thorani, “Madre Terra” , è una divinità della mitologia buddista del sud est asiatico.

La dea è rappresentata come una giovane donna intenta a “strizzare” l’acqua dai suoi capelli per poter annegare il demone Mara, che tentò il Buddha Gautama durante la meditazione sotto il sacro Albero Bodhi.

Secondo la leggenda infatti, mentre Siddharta stava meditando sotto l’Albero Bodhi, il demone Mara si presentò al suo cospetto, insieme al suo esercito di guerrieri, per impedirgli di raggiungere “l’illuminazione”.

Tutti gli altri dei, spaventati da quella vista, abbandonarono il Buddha Gautama che si ritrovò ad affrontare il demone Mara da solo.

Il Bodhisattva allora indicò il suolo con la sua mano destra, chiedendogli di venire in suo aiuto. La divinità della Terra allora si presentò sotto forma di una bellissima donna dai capelli lunghi, che, attorcigliandosi la lunga chioma con le mani, creò un torrente d’acqua che trascinò via il demone Mara e la sua armata, permettendo al Bodhisattva di continuare la sua meditazione e il suo cammino verso l’illuminazione.

Sotto la statua di “Madre Terra”, c’è un’altra statua, più piccola, rappresentante una donna seduta su un coccodrillo: putroppo non ci sono scritte al riguardo, né ho la conferma che si tratti sempre della stessa dea Phra Mae Thorani, ma da quello che ho visto, molti fedeli lasciano delle monetine in segno di devozione o come segno di rispetto verso la dea, chiedendole di ascoltare le loro richieste.

Una volta in cima, vi troverete finalmente di fronte al grande Buddha: una statua rivestita con marmo bianco birmano, alta 45 metri e larga 25 metri.

Il progetto è stato iniziato nel 2009, ed esternamente la statua è stata completata nel 2016 (anche se gli interni della struttura alla base della statua sono ancora da rifinire).

Qui avrete la possibilità di fare un’offerta e ricevere così una tesserina di marmo, su cui potrete anche scrivere un messaggio e/o i vostri nomi, che verranno usati per completare la decorazione della struttura interna.

In alternativa potrete firmare una decorazione a forma di foglia dorata, che verrà appesa all’esterno, creando, insieme alle altre “sorelle”, una sorta di melodia suonata dal vento, che dovrebbe aiutarvi a concentrarvi durante la meditazione.

io e mamma Ralita in posa sotto le campanelle dorate, con, alle nostre spalle, le statue di vari monaci “santi” disposti tutti intorno alla base del grande Buddha

La base della statua è accessibile, e al suo interno, ancora in fase decorativa, potrete dedicarvi alla meditazione, nella zona delimitata dai tappeti.

Mi raccomando di ricordarvi di togliervi le scarpe se avete intenzione di unirvi alla meditazione, e di dare un’occhiata ai cartelli esplicativi in cui vi consigliano il modo migliore per cominciare a meditare.

un Farang (straniero) intento a meditare. da questa vista si vedono i blocchetti di marmo. di alcuni si vedono ancora le dediche, mentre negli altri le scritte si sono sbiadite, diventando quasi illeggibili.

I fili bianchi legati alle colonne non sono decorativi, bensì vengono utilizzati in alcuni momenti di preghiera in alcune festività, ad esempio durante capodanno, in cui i fedeli sono invitati a prendere tra le mani un capo del filo (che vedete annodato al filo principale nelle foto) e creare così una preghiera unica con tutti i fedeli presenti, convogliando le proprie energie in un unico posto, in modo da rendere la preghiera un momento di condivisione, in cui l’uno si unisce agli altri, perdendo la propria unicità ed unendosi, anche se solo per pochi attimi, in un coro unanime.

alcune Farang intente a meditare. Ho notato con piacere come abbiano tolto le scarpe e cercato di parlare sottovoce, mentre si preparavano a meditare.
il cartellone dove vi si insegna come fare per meditare in 7 minuti, con foto esplicative per facilitarvi la riuscita

Se la meditazione però non fa per voi, non preoccupatevi: da quassù c’è una vista spettacolare, girando esternamente intorno alla statua infatti avrete la possibilità di vedere tutti i punti dell’isola di Phuket, avendo a disposizione una vista a 360 gradi!

c’è anche un punto fotografico che si sporge dalla montagna, per chi vuole fare foto migliori senza dover fare attenzione ai propri passi!

E prima di scendere, vi consiglio anche di farvi una foto vicino al simbolo del grande Buddha. La parola sotto, vicino a dove è seduta mia mamma è il termine buddista “Suññatā” o “Śūnyatā” che può essere tradotto in italiano come “Vacuità”.

Si tratta di un concetto fondamentale nella dottrina buddista, ma che acquista un significato diverso a seconda del momento in cui se ne parla e del testo in cui è citata, per cui non mi soffermerò adesso su questo termine. Vi lascio con quest’ultima foto scattata sulla montagna, sperando che questo articolo vi abbia fatto viaggiare, anche se solo digitalmente!

Nota: L’articolo risale a Luglio 2017, ora il Buddha è completamente finito, ma non ho più avuto modo di tornarci per visitarlo. Se capiterà l’occasione, magari vi farò un aggiornamento del post.

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