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Parola d’ordine per il 2019: Sperimentare

sperimentare

Nel 2019 ho deciso che mi metterò alla prova: questo è l’anno in cui compierò 31 anni, e ho scoperto che ho una voglia matta di sperimentare, mettermi in discussione, provare cose nuove e cercare di definire la mia identità attuale.

Perché, lo ammetto, dal punto di vista del design, ancora non ho trovato uno stile da definire propriamente “mio”; e per quanto riguarda le altre sfaccettature della mia vita, a volte mi sembra davvero di essere un minestrone con “troppe cose al suo interno”, spesso anche contrastanti tra di loro.

A volte credo che sia stata anche la mia “natura” a imporsi sulla mia personalità: sempre in bilico tra Occidente e Oriente, mentalità italiana e mentalità thailandese, un mix tra razionalità e creatività in cui ho sempre oscillato, a volte approfittandone per non espormi mai troppo.

Adesso, superata la soglia dei 30, sento la necessità di trovare un filo conduttore alla mia vita, di scegliere alcuni concetti, stili, colori, sensazioni per definire questa confusa persona che non sono altro: non tanto per gli altri, ma soprattutto per me stessa.

E quindi eccomi, agenda e computer alla mano, alla ricerca di ispirazione: giro su Pinterest e Instagram e comincio cercando immagini che mi piacciono, e mi guardo diversi canali YouTube di ragazze il cui stile è abbastanza definito, per capire COME li gestiscono, che colori, musiche, grafiche utilizzano, e poi arriva la fase più importante: l’analisi.

Cosa mi ispira di questa Influencer?

Cosa mi piace di questa immagine?

Mi ci vedo ad usare uno stile del genere?

Cosa cambierei di questo stile per avvicinarlo di più al mio modo di essere?

E mentre mi faccio queste domande, prendo appunti.

E poi mi guardo intorno: guardo dentro il mio armadio, controllando lo stile e il colore dei vestiti al suo interno, controllo il contenuto del mio frigo, per vedere se ci sono alternative “sane” agli spuntini che mi concedo durante le ore di lavoro, controllo la mia routine settimanale, per essere sicura di fare abbastanza esercizio per riuscire a “rimettermi in forma”.

Non è un lavoro di un pomeriggio, ma è una continua evoluzione: si tenta, si cambia, si fallisce, si fanno modifiche, si trovano nuove ispirazioni, e si ricomincia.

Ma è divertente, lo ammetto. E penso continuerò a sperimentare ancora per un bel po’.

Anche perché, qualsiasi cosa farò, so che “non dovrà essere perfetta“, e se non funziona, allora farò un passo indietro e riproverò. Perché la perfezione è quasi impossibile da raggiungere, ma ci si può avvicinare solo sperimentando, e imparando dai propri errori.

sperimentare poetry

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