,

Leggere in thailandese e la fiera del libro di Hatyai

ragazza in posa davanti a una parete decorata con una carta da parati che simula una libreria enorme, per la fiera del libro della città thailandese di Hatyai

Mentre Torino si riempie di scrittori e appassionati lettori per la fiera del libro, ad Hatyai si è appena conclusa la nona edizione della fiera del libro del sud della Thailandia, e io, da sempre amante dei libri, non ho potuto fare a meno di visitarla e spenderci diverse ore.

Lettura, che passione!

Sono sempre stata amante dei libri, sin da bambina, e se da una parte avevo papà che mi comprava qualsiasi libro e fumetto mi capitasse tra le mani, a cominciare dalle uscite settimanali di Topolino, per poi passare ai fumetti delle WITCH e di Isa e Bea, ed aiutandomi ad allargare la mia collezione di Animorph, dall’altra parte mia mamma mi ha sempre letto moltissimi libri, per la maggior parte presi in prestito dalla sezione libri per bambini della biblioteca di Villar Perosa, che ho continuato a frequentare assiduamente fino a quando mi sono trasferita in Thailandia.

Anche mia mamma è un’assidua lettrice, e ricordo di aver visto in casa non solo libri, ma anche moltissime riviste thailandesi, a cui però non ho mai prestato molta attenzione. Tuttavia, c’era una collezione di libri di mia mamma che mi ha sempre incuriosito: si tratta di una saga fantasy di 48 volumi che mio padre aveva regalato a mia mamma, e che lei si era divorata negli anni seguenti. Tuttavia, nemmeno l’immensa curiosità di immergermi in quelle avventure ambientate in una strana foresta con tigri mannare, e con una protagonista archeologa che sembrava essere la controparte femminile di Indiana Jones, è riuscita a convincermi a mettermi davvero d’impegno nello studiare il thailandese, in parallelo agli impegni scolastici del liceo e dell’università.

saga fantasy di libri thailandese composta da 48 volumi
i 48 volumi della serie fantasy preferita da mia mamma

La scusa dietro cui mi sono spesso nascosta era che non sarebbe bastato imparare l’alfabeto o ampliare il mio vocabolario di parole thailandesi, perché, per capire davvero un libro scritto in thailandese, avrei avuto bisogno di padroneggiare anche la sintassi, la grammatica e riconoscere la struttura delle frasi. Insomma, non era qualcosa che si sarebbe davvero potuto ottenere in un paio di mesi.

Quanto tempo mi ci vorrà prima di riuscire a leggere in thailandese e capire ciò che leggo?

Mi sono posta spesso questa domanda, girando per le enormi librerie dei centri commerciali thailandesi, afferrando di getto le copertine dei libri che più mi ispiravano, per poi doverle appoggiare sospirando perché non riuscivo neanche a decifrare il titolo del libro. Quando mi sono trasferita ad Hatyai nel 2010, mi sono presto resa conto che parlare, leggere e scrivere in un’altra lingua sono tre fasi che non sempre vanno di pari passo: se da una parte ho imparato velocemente a parlare, per potermi rapportare con i miei colleghi e clienti al lavoro, riuscendo nel giro di pochi mesi a triplicare il mio vocabolario thailandese, dall’altra mi sono trovata nella condizione di dover imparare a scrivere almeno le parole chiave necessarie nel campo dell’interior design e dell’architettura per poter passare i miei progetti ai falegnami.

Cominciare a scrivere mi ha permesso di velocizzare il riconoscimento delle varie lettere dell’alfabeto thailandese, ma non mi ha davvero aiutato nella lettura; ricordo che mi sono ritrovata, ad un certo punto, a riuscire a leggere qualche parola dei vari resoconti delle riunioni settimanali dell’ufficio, ma di non capire il significato di ciò che avevo letto.

So che può sembrare strano, ma riuscire a leggere una parola non implica il ricordarsi anche il significato della parola stessa. Per questo motivo sono riuscita a districarmi anche da sola nei progetti di interior design, in cui le frasi erano molto limitate, del tipo “anta del mobile della cucina, spessore 3 cm, rivestimento in laminato No.021”, o nel leggere autonomamente i menù al ristorante, in cui ci si limita a leggere i nomi dei vari piatti, ma ho sempre avuto molta ansia nell’approcciarmi a documenti interamente scritti in thailandese, per non parlare dei libri di narrativa.

bambine thailandesi che guardano insieme un libro illustrato
Photo by Ron Lach | Pexels

Amore per i libri
(anche se non li si riesce a leggere)

Tuttavia, la mia incapacità di leggere il thailandese non mi ha mai impedito di comprare un sacco di libri in thailandese: riviste di interior design, manuali per imparare a usare i vari programmi che usavo per l’interior design, da Autocad a 3ds Max, fino alla combo Photoshop, Illustrator e Indesign e manuali di disegno manga. Insomma, libri che però si basavano più sulle immagini che sulle parole.

Il costo dei libri thailandesi è sempre stato molto conveniente, mentre qui i libri inglesi arrivano a costare anche il doppio o il triplo. Per dare un’idea, indicativamente un libro di non-fiction può costare tra i 250-350 Baht (che sarebbero circa 6-9 Euro – cambio del 22 Maggio 2023), mentre un libro simile ma interamente in inglese parte dai 700 Baht (poco meno di 19 Euro – cambio del 22 Maggio 2023) fino a oltre i 1000 Baht (poco meno di 27 Euro – cambio del 22 Maggio 2023).

Per fare un esempio più recente, con prezzi che ho visto effettivamente alla fiera di Hatyai, la graphic novel Sapiens in thailandese costa sui 300 Baht, mentre lo stesso libro ma in versione inglese costa oltre 1000 Baht.

Inutile dire che queste differenze di prezzo mi hanno incentivato molto nell’applicarmi nella lettura; e a facilitarmi le cose ci sono state sicuramente due condizioni. Da una parte il fatto di essermi completamente immersa nella lingua thailandese, cominciando a seguire la televisione thailandese, e quindi sentendo molto parlare thailandese con frasi lunghe e articolate; dall’altra il lavoro come traduttrice mi ha obbligato a dover tradurre molti documenti, aiutandomi quindi a capire meglio la sintassi e costruzione delle frasi thailandesi.

2022: lettura del mio primo libro in thailandese

3 libri thailandesi sull'interior design
i primi libri che ho finito di leggere in thailandese: 3 libri sull’interior design

Finalmente, nel 2022, sono riuscita a finire di leggere il mio primo libro in thailandese. Da sola. Si tratta di un libro sull’interior design, con tanti disegni, scritto da una interior designer cinese – e che quindi è stato tradotto in thailandese dal cinese, e non pensato in thailandese. Forse è stata solo una mia impressione, ma mi è sembrato che, proprio perché era stato tradotto, le frasi fossero relativamente corte e semplici da capire.

Ammetto che ho puntato su un libro che fosse nelle mie possibilità, visto che il mio vocabolario thailandese è formato da moltissime parole inerenti l’interior design, ma questa piccola conquista mi ha invogliato a continuare a mettermi alla prova, e da lì a poco ho finalmente cominciato ad ampliare la mia libreria fisica. Tuttavia, finora, ho preferito puntare su saggi e libri che non fossero di narrativa, perché posso sempre contare sulle variazioni di temi da un capitolo all’altro.

Ad esempio, leggendo il libro Hygge, sapevo che ogni capitolo era concentrato su un aspetto dell’Hygge, e quindi sapevo che le parole chiave dei diversi argomenti sarebbero cambiate a seconda del capitolo di riferimento. In questo modo, quando incontravo una parola che non conoscevo, potevo impararne bene il significato perché quella parola veniva ripetuta spesso all’interno dello stesso capitolo, e non dovevo cercarla ogni volta sul dizionario.

La vivace fiera del libro di Hatyai

foto dall'alto della fiera del libro della città di Hatyai organizzata nel centro commerciale Central Festival
interno della fiera del libro della città di Hatyai organizzata nel centro commerciale Central Festival

Tutta questa premessa è stata necessaria per potervi descrivere più facilmente come ho vissuto questa mia prima fiera del libro in quanto lettrice thailandese consapevole: è stata la prima fiera in cui non mi sono limitata a guardare solo i libri in inglese, anzi, mi sono fermata in diverse bancarelle a leggere le sinossi sulle copertine dei libri. Ammetto di essere ancora lenta a leggere, e quindi spesso attiravo l’attenzione dei proprietari degli stand che mi ripetevano spesso le promozioni della fiera per convincermi a comprare più di un libro.

Sicuramente la fiera di Hatyai non è paragonabile per grandezza alla fiera del libro di Torino, ma è stata comunque molto vivace e sentita: io ci sono andata 2 giorni, il giorno dell’apertura e il giorno prima della chiusura, solo con l’intenzione di girare tra i vari stand; eppure mi sono ritrovata circondata da cosplay e tante attività simpatiche, a partire dagli adolescenti che ballavano su canzoni K-Pop, fino alla sfilata in maschera dei bimbi tra 3-10 anni, e un mini concerto di strumenti thailandesi tenuti da una classe elementare, tutti vestiti in costumi tipici thailandesi.

Ma guardando sulla pagina Facebook della fiera e su quella del centro commerciale Central Festival ho visto che ogni giorno, dal 12 fino al 21 Maggio, ci sono state diverse attività e interventi che possono essere facilmente recuperati anche da chi non ha avuto modo di assistere dal vivo.

E poi una decina di stand con modelli di nanoblock (simil-lego), puzzle, portachiavi, cuscini, figurine di cartoni animati, videogiochi e gruppi K-Pop, tra cui ovviamente non mancavano i BTS e il gruppo BlackPink, con la tanto amata Lisa (che, vi ricordo, è thailandese ed orgogliosa delle proprie origini, tanto da dedicare un intero set alla Thailandia nel suo singolo LALISA).

I miei ultimi acquisti

Grazie a questa fiera del libro, la mia libreria ha guadagnato ben 18 libri, di cui 8 libri presi il primo giorno della fiera, 8 presi il penultimo giorno della fiera e 2 libri li ho presi in libreria (e di cui uno, quello sui fiori, mi è stato regalato da mia mamma), ma al di fuori della fiera, per un totale di 11 libri in thailandese e 7 in inglese.

Ammetto di aver approfittato di diverse promozioni inedite pensate appositamente per la fiera (ad esempio la trilogia Sapiens era venduta tutta insieme ad un prezzo scontatissimo, oppure c’erano bancarelle per cui se compravi 3 o 4 libri ti facevano un ottimo sconto su tutti i volumi).

vista delle copertine di diversi libri in thailandese o inglese

Ecco l’elenco completo di libri che potete anche vedere in foto:

  • tutta la serie di Sapiens, ovvero la trilogia Sapiens, da animali a dèi, Breve storia dell’umanità, Homo Deus, Breve storia del futuro e 21 lezioni per il XXI secolo (prima riga, libri 1, 2 e 3 – in thailandese) e la coppia di graphic novel ispirate al primo volume (seconda riga, libri 1 e 2 – in thailandese);
  • il best seller “4 ore alla settimana” che parla di come ottimizzare i tempi lavorativi per lavorare meno ed essere più felici (prima riga, 4° libro – in thailandese);
  • un libro sull’interior design “She Made Herself a Home”, in cui sono presentate tantissime idee di interni presi da tantissimi content creator presenti anche su Instagram (seconda riga, 3° libro);
  • il best seller di Marc Reklau, il cui titolo in inglese è “30 DAYS: Change your habits, Change your life” mentre in thailandese sottintende un’analisi delle abitudini delle persone che nella vita ce l’hanno fatta (seconda riga, 4° libro);
  • i testamenti, ovvero il seguito del “racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, che devo ancora leggere ma dovrei avere in formato epub nel mio ereader (terza riga, 1° libro – in inglese);
  • l’autobiografia di Michelle Obama, Becoming, adattato per i lettori più giovani (e che quindi dovrebbe essere in un inglese semplificato), che avevo nella mia lista dei desideri da diversi anni (terza riga, 2° libro – in inglese);
  • Without and Within, un libro buddista scritto da un monaco thailandese, ma in inglese – che potrebbe essere spunto per approfondire diversi argomenti qui sul blog (terza riga, 3° libro – in inglese);
  • un libricino originario del Giappone (di cui però non so se esiste una versione inglese), che parla dell’importanza del saper andare i problemi e le ansie che ci vengono date dagli altri (terza riga, 4° libro – in thailandese);
  • il libro Outgrowing God, in cui lo scrittore Richard Dawkins parla del suo rapporto complicato con il Dio cristiano (quarta riga, 1° libro – in inglese);
  • un divertente libro sul partner ideale “Who is your man?”, che alterna poco testo e diverse illustrazioni (quarta riga, 2° libro – in thailandese);
  • l’ironico libro “what would the aunties say?”, ovvero “cosa direbbero le zie?”, che si incentra sullo stereotipo della zia rompiscatole asiatica e, più genericamente, mostra tutte le similitudini delle culture del sud est asiatico e dell’India (quarta riga, 3° libro – in inglese);
  • un altro libro di un autore (o autrice) giapponese che parla dell’importanza del sapere stare da soli, e della forza che si nasconde in una persona “che sa fare le cose da sola” (quarta riga, 4° libro – in thailandese);
  • un libro illustrato su diversi personaggi mitologici thailandesi, in cui compare Garuda, i Phaya Nak, le Kinnari e molti altri animali fantastici (quinta riga, 1° libro – in thailandese);
  • un libro illustrato della bravissima illustratrice Jessica Roux sui fiori e sul significato dei fiori nel periodo vittoriano (quinta riga, 2° libro – in inglese).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *